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Hacker russi attaccano l’Italia, colpiti i siti di Senato e Difesa

Gli attacchi rivendicati da Killnet

Il collettivo di hacker russi Killnet sta attaccando diversi siti in Italia, compresi quelli di Senato e Difesa. L’attacco non avrebbe compromesso le infrastrutture ma gli hacker rivendicano l’attacco con l’indicazione “Attacco all’Italia”. Sembra che abbiano anche cercato di entrare nel sito della manifestazione canora Eurovision, per bloccare il sistema di voto.

Hacker russi attaccano l’Italia, colpiti Senato e Difesa (e l’Eurovision)

Su Telegram gli hacker avrebbero rivendicato una serie di attacchi a siti italiani, raccolti sotto l’indicazione “Attacco all’Italia”. Nell’elenco ci sono anche i siti istituzionali di Senato e Difesa. Ma anche Scuola alti studi di Lucca, Istituto superiore di Sanità, Banca Compass, Infomedix e l’ACI. Secondo le prime indagini si tratterebbe di un attacco DDos (Denial of Service).

Ma l’attacco non riguarda solo il nostro Paese. Anche la Spagna sarebbe sotto attacco.

Al momento risulta complicato capire l’entità dei danni, con la Polizia Postale che sta ancora verificando. Sono al lavoro anche gli esperti di Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.

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L’Adnkronos riporta le parole di Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan (Tinexta Cyber) che spiega quanto sia preoccupante questo attacco. “Questo gruppo di hacker russi è noto per il suo atteggiamento militante e d’impronta cyber terroristica. Durante il mese di aprile, per esempio, aveva minacciato di spegnere i ventilatori degli ospedali britannici come ritorsione per l’arresto di un presunto membro”.

Su Facebook il senatore di Italia Viva e componente di Copasir Ernesto Magorno spiega che: “È necessario reagire subito perché, purtroppo, l’andamento della guerra tra Russia e Ucraina rischia di andare avanti ancora per molto e un attacco cyber dovrebbe essere riconosciuto come un atto di terrorismo“.

Ma al momento valutare la situazione nella sua interezza risulta complicata. Vi terremo aggiornati.

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Source
Repubblica

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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