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Combattere l’ansia con la meditazione

3 applicazioni che possono aiutarvi a rilassarvi e a scoprire la pratica della mindfulness

Lo so cosa state pensando: cosa diavolo ci fa un articolo su come combattere l’ansia in un sito web che abitualmente parla di tecnologia? Vi rispondo con una parola: applicazioni. 

Fermi! Mettete via i forconi e lasciatemi spiegare. 

La mindfulness: un concetto nuovo? 

Dieci anni fa, in questo stesso periodo, passavo gran parte del mio tempo all’interno della Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Mancava poco alla mia laurea e dovevo quindi fare tutto il possibile per terminare gli esami e concludere la tesi.

La parte importante di questa premessa non è “Ehi! Ho una Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche” ma “Dieci anni fa”.

Sì perché nel 2010, quando ero ancora una giovane studentessa che non aveva ancora le idee chiare sul suo futuro, si parlava di un concetto estremamente affascinante: la mindfulness.

Per me fu una rivelazione. Sì, perché la mindfulness – che purtroppo non ha una traduzione in italiano – è un’attitudine che si sviluppa attraverso la meditazione, aiuta le persone a concentrarsi sul momento e viene usata con successo all’interno di diversi percorsi di trattamento psicologico.

All’epoca il pensiero che qualcuno fosse riuscito a prendere i concetti e le pratiche tipiche del buddhismo, a separarli dalla componente religiosa e a trasformarli in uno strumento terapeutico accessibile mi sembrava geniale ed utilissimo. 

combattere l'ansia Jon Kabat-Zinn
Il Dottor Jon Kabat-Zinn

Quello che invece mi lasciò perplessa era la scarsa conoscenza e diffusione di questa pratica. La mindfulness, che io ho scoperto lo scorso decennio, non era nata in quel periodo, ma aveva già 40 anni di storia. Negli anni ’70 infatti il medico americano Jon Kabat-Zinn diede forma a questa pratica e la trasformò in un paradigma autonomo che venne inserito in alcune discipline mediche e psicoterapeutiche europee e d’oltreoceano. 

La psicologia però è una disciplina complessa. Inserire nuove procedure, nuove teorie, nuove metodologie non è semplice. Bisogna muoversi in punta di piedi, chiedere permesso, fare ricerca e portare risultati. Ecco perché la mindfulness ci ha messo così tanto a farsi conoscere. 

Oggi però le cose sono cambiate. Non solo i professionisti del settore la utilizzano e ne riconosco la validità ma questa pratica è riuscita a conquistare anche la nostra quotidianità. Come? Con le già citate applicazioni.

Combattere l’ansia con la meditazione: le applicazioni

Combattere l'ansia con le app per la meditazioneLa meditazione è una pratica davvero antichissima, radicata in diverse culture e normalmente associata al rilassamento e alla spiritualità. Questa però è una visione molto limitata. Questa pratica infatti  vi aiuta a guardare le cose in prospettiva, ad essere consapevoli di ciò che accade intorno a voi, ad osservare i vostri sentimenti e i vostri pensieri senza giudicarli.

Partendo da questi concetti base, da questa definizione allargata di meditazione, potete partire ed affrontare un percorso che vi porti a calmarvi, a scaricare lo stress e a combattere l’ansia. Tutto questo abbracciando gradualmente il “qui ed ora” invece di farvi travolgere dalla quotidianità.

Vi suona famigliare? Certo che sì! Abbiamo fatto un piccolo giro che ci ha permesso di incontrare nuovamente il concetto di mindfulness.

Non voglio però confondervi con teorie, termini inglesi e terapie psicologiche. Concentriamoci sulla meditazione perché è neutra, conosciuta e rassicurante.

Fate un bel respiro e ora preparatevi ad una piccola, grande e un po’ scioccante verità: la meditazione non è un’attività ma un’abilità. 
Questo significa che non si tratta di “fare meditazione” ma di “imparare a meditare”. Di esercitarsi. 

Qui entrano in gioco le applicazioni, nate proprio con l’obiettivo di guidare lungo questo percorso tutte le persone che, per un motivo o per l’altro, ne sentono la necessità. 
Di base sono tutte molto simili ma ce ne sono tre che ho amato più di altre.

Headspace

Headspace è un’applicazione gratuita disponibile sia su iOS che su Android. Attenzione: è in inglese. Quindi per utilizzarla dovete conoscere la lingua.

combattere l'ansia headspace

Il funzionamento è piuttosto elementare: la scaricate, create un profilo ed individuate il vostro obiettivo primario. Potreste aver difficoltà a dormire, aver bisogno di combattere l’ansia, trovarvi di fronte ad un ostacolo o decidere di condurre uno stile di vita più sano. Qualunque sia il traguardo che volete raggiungere, Headspace saprà suggerirvi il giusto percorso.

Ma come? Con una serie di tracce audio che vi guideranno passo passo e vi serviranno ad apprendere le basi della meditazione e poi a diventare sempre più bravi, autonomi e consapevoli. 

Le funzionalità di Headspace non finiscono qui. Prima di tutto potete consultare la vostra scheda personale per scoprire quanto avete meditato, a che punto siete del corso o semplicemente per aggiungere i vostri amici e condividere con loro l’esperienza.

Esiste poi un menù dedicato a coloro che faticano ad addormentarsi. Qui trovate storie, rumori, musica rilassante e persino una serie di esercizi guidati. Infine non dimenticate il tab Explore che ospita tutti i corsi disponibili su Headspace, divisi per obiettivi oppure per sentimenti e sensazioni.

Vi segnalo infine che l’applicazione prevede due tipi di account. Uno gratuito e uno a pagamento. Quest’ultimo garantisce l’accesso a decine di lezioni ed esercizi aggiuntivi.

Calm

Combattere l'ansia CalmCalm è una pluripremiata applicazione per iOS e Android ed è molto simile ad Headspace: è sempre in inglese, vi suggerisce la guida più adatta a seconda dal vostro obiettivo, integra storie per chi vuole addormentarsi ed ha una sezione dedicata a musica e suoni.

Anche in questo caso abbiamo due versioni, quella gratuita e quella a pagamento. Quest’ultima prevede un abbonamento annuale che costa 35,99 euro e che vi permette di accedere ad oltre 100 guide, a molte altre storie della buona notte e persino alle Masterclass. A differenza della concorrenza infatti Calm prevede anche vere e proprie lezioni in compagnia dei più rinomati esperti di mindfulness, lezioni che potete comodamente salvare sul vostro smartphone per poi riguardarle in un secondo momento. 

Ci sono poi altri due elementi che ho particolarmente apprezzato. Il primo potrebbe sembrare quasi banale ma vi assicuro che può fare tutta la differenza del mondo. Sto parlando della possibilità di cambiare la voce del narratore. I percorsi meditativi infatti vi consentono di scegliere tra una voce femminile e una maschile, così potrete optare per quella che ritenete più tranquilla e rilassante. 

La seconda funzionalità sono gli esercizi di respirazione o Breathing Excercises. Sono particolarmente utili quando il vostro stato d’ansia, di agitazione o di stress vi impedisce di prestare attenzione alle parole di qualcun’altro. Insomma, se volete il totale silenzio vi basta usare questa opzione.

Vi segnalo infine una caratteristica che catturerà l’attenzione degli amanti dello yoga. La versione a pagamento di Calm include “Calm Body“, ossia una serie di esercizi – principalmente di stretching – che aiutano a rilassarsi. 

combattere l'ansia con serenity

Serenity

Finalmente un’applicazione in italiano! E questa non è nemmeno la caratteristica più interessante.
Serenity, disponibile sia su iOS che su Android, mi è piaciuta per la sua incredibile semplicità. La sua interfaccia prevede infatti due schede: Meditazioni e Giornaliera. La prima contiene una marea di corsi differenti, da quelli basilari a quelli avanzati passando per quelli dedicati ai bambini oppure focalizzati su problemi singoli come lavoro o salute. Nella seconda invece avete le mini-meditazioni e la pratica quotidiana. 

Questo minimalismo, che riflette in realtà quella dell’attività che andiamo a fare, vi aiuta a focalizzarvi esclusivamente sulla meditazione e sull’apprendimento, senza fronzoli aggiuntivi. 

Ovviamente anche in questo caso abbiamo una versione a pagamento. Con 19,99 euro vi portate a casa 6 mesi di abbonamento che sblocca tutti i contenuti e vi consente di ricevere nuovi aggiornamenti. 

 

 

SAPETE CHE…
Le app non fanno per voi? Niente panico. Ci sono pagine Facebook che trasmettono sessioni di meditazione praticamente ogni giorno. Così potete avere ottimi istruttori italiani e interi video dedicati allo scopo.

Ma le app dedicate alle meditazione funzionano?

Non vi dirò quale app è migliore delle altre, quale dovreste scaricare o quale è più conveniente. È troppo soggettivo. Non tutti ci rilassiamo con le stesse cose, non tutti amiamo le stesse voci, non tutti conosciamo le stesse lingue. 

Vi faccio un esempio.
Io ho provato tutte le app che vi ho descritto e alla fine ho deciso di usare Headspace. Non perché le altre siano meno valide ma perché la voce del narratore e il suo piacevolissimo accento britannico mi aiutano. E mi aiuta anche ascoltare una lingua diversa dalla mia perché mi obbliga a concentrami. 

Questi sono gli elementi a cui dovete fare attenzione, quelli soggettivi. Quelle sfumature che vi fanno sentire a casa, che vi tranquillizzano, che vi mettono a vostro agio perché sono proprio queste piccole cose a far sì che la meditazione funzioni. 

Ed eccoci qua. Al punto centrale di questo articolo: le app per la meditazione – o per la mindfulness se preferite – funzionano se date loro le chiavi per farlo.

Non potete apprendere questa pratica solo perché un tizio a caso vi sta sussurrando di chiudere gli occhi e di respirare. Non è così che funziona. 
È po’ come andare a scuola guida: se l’istruttore non è quello giusto, diventa tutto più difficile.

Il mio consiglio quindi è di provare più applicazioni, persino app che non vi ho suggerito io. E, una volta trovata quella giusta, cercate di dedicarle il vostro tempo. In pillole. Non avete bisogno di ore di meditazione. Non siete il Dalai Lama. Bastano 5/10/15 minuti al giorno, magari prima di iniziare la giornata o di andare a dormire. O semplicemente quando l’ansia vi assale e avete bisogno di una guida per calmarvi. 

E poi concedetevi lo spazio. Trovate un luogo isolato e focalizzatevi solo sulla voce del narratore che avete scelto. Lasciate fuori tutto il resto. Respirate. Respirate la libertà di avere uno spazio solo vostro, anche per un breve lasso di tempo.

Combattere l’ansia: e se le app non funzionano?

combattere l'ansia mindfulnessVi “svelo” una grande verità: tutti soffriamo d’ansia ogni tanto. La differenza la fa il metodo, quello con cui regoliamo quest’ansia.

Non è detto quindi che un’app possa aiutarvi. C’è chi preferisce fare sport, chi usa i videogiochi, chi chiama un amico e tira fuori tutto ciò che ha dentro senza freni. E c’è chi va dallo psicologo. Che non è l’ultimo stadio ma un modo come gli altri di convivere con la propria ansia. 

Non entrate quindi nel panico se l’app che usa il vostro amico a voi fa solo venire l’orticaria. Se la voce che il vostro compagno trova rilassante vi suscita solo nervosismo. È perfettamente normale. Dovete solo chiedervi “se questo non funziona, cosa può funzionare per me?“. E se non riuscite a trovare una risposta da soli, ve lo ribadisco, vi basta prendere un appuntamento con uno specialista e cercare di capire insieme quale meccanismo può alleviare la vostra ansia.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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