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Privacy a rischio con Zoom?

Cosa è successo nei giorni scorsi dopo il boom nell'utilizzo della famosa app di videoconferenze?

La versione iOS dell’applicazione Zoom ha inviato una serie di informazioni al social network di Mark Zuckerberg senza però il consenso degli utenti, mettendo così a rischio la loro privacy. Cosa è successo di preciso?

Zoom e la privacy violata con Facebook di mezzo

Problemi con la privacy per chi ha utilizzato Zoom nei giorni passati tramite applicazione iOS. Zoom, l’applicazione gratuita per effettuare videochiamate di gruppo tramite smartphone, tablet e pc, ha avuto un boom esorbitante di download in questo periodo di reclusione forzata in casa. 

Secondo un’indagine condotta da Motherboard, durante l’utilizzo dell’app per iOS sarebbe avvnuta una connessione alla Graph API di Facebook, la componente a cui gli sviluppatori fanno riferimento per scambiare dati con la piattaforma di Mark Zuckerberg. Le informazioni ricavate aiutano a profilare l’utente, cioè a fornire dettagli riguardo orari e tempi di connessione, dispositivo utilizzato, località ed operatore mobile. A tutte queste informazioni viene poi collegato un codice univoco per ciascun utente (anche non provvisto di profilo Facebook), che viene poi impiegato a fini pubblicitari.

Nelle ultime settimane a causa della pandemia da coronavirus, il numero di donwload della piattaforma Zoom ha subito un incremento del 1300%, passando dai 171 mila di metà febbraio ai 2,41 milioni del 25 marzo (fonte Venturbeat).

Un portavoce di Facebook ha commentato così la notizia, escludendo l’azienda da eventuali responsabilità: “È prassi comune che gli sviluppatori condividano informazioni con un’ampia varietà di piattaforme per la pubblicità e l’analisi dei dati. Utilizziamo i dati che le aziende condividono con noi come indicato nella nostra Normativa sui dati e per fornire alle aziende i servizi standard del settore. Chiediamo agli sviluppatori di app di essere chiari con i loro utenti sulle informazioni che condividono con noi. E’ possibile avere maggiori informazioni sui nostri requisiti per la trasparenza nelle nostre Condizioni per gli strumenti di Facebook Business, in particolare alla sezione 3(b)“.

Zoom corre ai ripari

Zoom ha dovuto correre immediatamente alla ricerca di una soluzione, ma solo in conseguenza delle varie segnalazioni ricevute dopo l’indagine effettuata da Motherboard.

L’azienda ha così spiegato agli utenti l’accaduto, ed il modo in cui i suoi sviluppatori hanno risolto il problema: “Zoom prende molto sul serio la privacy dei suoi utenti. Inizialmente abbiamo implementato la funzione –Accedi con Facebook-  utilizzando l’Sdk di Facebook per fornire ai nostri utenti un altro modo conveniente e rapido per accedere alla nostra piattaforma. Tuttavia, recentemente ci siamo resi conto che l’Sdk (software development kit) di Facebook stava raccogliendo dati dal dispositivo“.

I dati raccolti non includevano alcuna informazione personale dell’utente, ma includevano piuttosto i dati sui dispositivi degli utenti come il tipo e la versione del sistema operativo mobile, il fuso orario del dispositivo, il sistema operativo del dispositivo, il modello e il gestore del dispositivo, le dimensioni dello schermo, il processore core e spazio su disco“. Ricordiamo che tra i dati in questione, risultavano trasmessi anche quelli relativi all’uso dell’applicazione, come l’orario di avvio, il fuso orario, la città e i dettagli del dispositivo utilizzato dall’utente.

zoom limite rimosso

Rimuoveremo l’SDK di Facebook e riconfigurareremo la funzione in modo che gli utenti siano comunque in grado di accedere con Facebook tramite il proprio account. Gli utenti dovranno aggiornare alla versione più recente della nostra applicazione una volta che sarà disponibile, in modo che queste modifiche prendano piede, e li incoraggiamo a farlo. Ci scusiamo sinceramente per questa svista e rimaniamo fermamente impegnati nella protezione dei dati dei nostri utenti”.

Il problema (pare) quasi risolto, nel dubbio correte subito ad aggiornare la vostra app!

 

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Livio Marino

Sangue siciliano, milanese d'adozione, mi piace essere immerso in tutto ciò che è tech. Passo le giornate dando ordini ad Alexa, Google ed al mio cane, Maverick.

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