Si sa che nel nostro Paese di furti ce ne sono davvero tantissimi ogni giorno. Fra gli oggetti rubati quotidianamente figurano le biciclette. Nel paese dove vivo io ad esempio, ricordo, soprattutto a scuola ne avvenivano davvero parecchi, addirittura con la forzatura dei lucchetti. Ma da oggi tutto questo pare cambiare, grazie ad una iniziativa firmata Confindustria ANCMA.
Nasce il portale web che ferma i ladri di biciclette
Confindustria ANCMA, acronimo di Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, ha approfittato della due giorni di BiciAcademy, l’evento formativo dedicato ai negozianti delle settore ciclo organizzato dall’associazione, per lanciare un progetto interessante.
Si tratta di ‘Ciclo Registro’, un portale web dove sarà possibile registrare il numero di telaio delle biciclette vendute e produrre un certificato digitale di proprietà, in maniera del tutto gratuita. L’iniziativa, che è stata promossa anche in sede parlamentare nell’ambito della riforma del Codice della Strada, nasce soprattutto per aggregare, valorizzare e far confluire in un’unica piattaforma tutte le migliori esperienze online già esistenti, in modo da incrociare le informazioni e migliorarne il servizio.
Tanti benefici per utenti e Forze dell’Ordine
La costruzione di un database del parco circolante è infatti un primo passo verso la soluzione del problema. Questo infatti permetterebbe a organi, come le Forze dell’Ordine, di identificare immediatamente se una bicicletta risulta rubata e chi è il suo legittimo proprietario.
Inoltre, questo progetto apre definitivamente la strada all’offerta da parte delle compagnie assicurative. Quest’ultimi potranno, oltre a offrire prodotti, garantire anche coperture specifiche per i ciclisti, al momento inesistenti.
“Quella dei furti di biciclette – ha spiegato il presidente dell’associazione Andrea Dell’Orto – è una piaga che ha assunto in Italia ed e soprattutto nei grandi centri urbani, una dimensione importante, specialmente se si considerano anche le vittime che non sporgono denuncia”.
Da qui l’esigenza di tutelare i proprietari e i consumatori, ma anche il comparto, i negozianti e l’industria italiana di riferimento (prima in Europa), che subiscono un danno economico rilevante dalla diffusione di questo reato.
“Chi è vittima di un furto si trova molto spesso inerme e – spiega Dell’Orto – difficilmente decide di reinvestire cifre significative nell’acquisto di una nuova bicicletta o di un veicolo più costoso e performante, ma preferisce scegliere un prodotto usato o più economico”. Una volta a regime il ‘Ciclo Registro’ contribuirà infine a riequilibrare anche il mercato dell’usato, che a causa dei furti risulta anch’esso inquinato da fenomeni di ricettazione e dal potenziale rischio di incauti acquisti o vendite.