La finale di LOL 3: Chi ride è fuori, colpo di scena davvero inaspettato?

Siamo arrivati alla finale di questa stagione di LOL 3: Chi ride è fuori, dopo che le ultime due puntate sono state rilasciate a una settimana precisa dall’uscita delle prime quattro. Con un totale di sei episodi, anche la terza edizione localizzata in Italia nell’arena della risata di Prime Video è giunta alla sua conclusione, tra una gag, uno sketch, e un Maccio Capatonda spettacolare, che appare e scompare con maestria. Il miglior personaggio, purtroppo non protagonista, accanto a Nino Frassica, inossidabile. Questo già è un indicatore di come ci è apparsa questa nuova edizione, che avevamo già commentato in precedenza al rilascio dei primi quattro episodi, e che ci apprestiamo ad analizzare insieme a voi nella sua integralità. Con necessari spoiler.

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LOL 3: Chi ride è fuori, si spengono le luci (mestamente)

Per coloro che si fossero persi le prime quattro puntate di LOL 3: Chi ride è fuori, ci prendiamo un attimo per fare un breve recap, senza entrare nel dettaglio. Anche perché, onestamente, il format è sempre lo stesso, più spoiler di così..! Dopo il successo delle prime due stagioni, LOL 3: Chi ride è fuori è tornato sugli schermi degli abbonati Prime Video lo scorso 9 marzo con le prime quattro puntate, che ci hanno presentato un cast buono, ma non eccezionale, dal nostro punto di vista.

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Dieci professionisti della risata si sono riuniti nell’arena della risata, che si presenta nello stesso format delle edizioni precedenti: una sala principale tonda, a cui ha accesso Fedez da diversi punti per assegnare i cartellini gialli e rossi, un palco e una sala accanto per travestirsi e prepararsi a vari sketch. Il concept dunque rimane lo stesso, anche nell’allestimento della scena, cercando sempre di strappare un sorriso non solo agli spettatori, ma soprattutto agli sfidanti, e cercando di non cedere alle battute degli avversari.

Se fin dalle primissime puntate sono fioccate le ammonizioni, sono proprio i cartellini rossi a pesare di più nelle ultime due. Le battute finali di LOL 3: Chi ride è fuori sono infatti quelle decisive per aggiudicarsi la vittoria e scoprire da casa quali saranno gli sketch più efficaci per vincere il premio di 100.000 euro da donare in beneficienza. Ed è proprio il finale che ci regala un colpo di scena.

Un finale pari e patta

Ma si tratta di qualcosa di davvero inaspettato? Il coup de théatre che si presenta stavolta in chiusura dello show è la trovata di presentare non uno, bensì due vincitori. Alla fine del percorso durato sei ore, sono Luca Bizzarri e Fabio Balsamo dei TheJackal ad aver resistito più a lungo. La sfida finale consiste classicamente nel doversi sfidare letteralmente faccia a faccia, guardandosi negli occhi per riuscire ad avere la meglio sull’altro. Ma proprio al culmine della sfida, Luca Bizzarri ha proposto a Fabio Balsamo di dividersi a metà il premio finale, così che entrambi potessero fare una donazione al proprio ente.

Così si chiude, con una risata in contemporanea di Luca e Fabio, la terza edizione del comedy show. Una scelta a nostro parere discutibile, senza nulla togliere al bel gesto di cuore di poter contribuire in questo modo non a una, ma a due cause umanitarie in contemporanea. Questa soluzione ci è parsa poco convincente e soprattutto potenzialmente prefigurata prima della gara. Così come, ai fini stessi della competizione, si è perso quel pathos che gli ultimi minuti di LOL hanno sempre regalato.

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Una scelta discutibile, quella di smorzare così malamente la chiusura dello show, che voleva probabilmente essere l’unica distinzione di questa stagione da quelle precedenti. Il cast è risultato poco convincente, tra continui reimpasti e volti pescati dal bacino Prime Video e delle altre stagioni dello spettacolo. Da Frank Matano a Maccio Capatonda, passando per Cristiano Caccamo e così come la presenza del terzo componente dei The Jackal con Fabio Balsamo.

Questa ulteriore scelta di apparente innovazione ha stonato sulla conclusione. Soprattutto se consideriamo che, sempre a nostro parere, è proprio Nino Frassica, il nome più agé del cast, ad avere avuto la meglio nelle sue performance.

Il finale di LOL 3: Chi ride è fuori in pillole

Lo avrete dedotto dalla nostra analisi: LOL 3: Chi ride è fuori non ci ha convinto. Non come avrebbe dovuto. Le battute ci strappano dei sorrisi, non sempre onestamente per via della loro scarsa regia e somiglianza con quanto già visto. Avere un format sempre uguale a se stesso non sempre conferma la teoria secondo la quale “squadra che vince, non si cambia”. Bastava una regola di gioco diversa, un volto nuovo e che non fosse sempre attinto dallo stesso bacino di comicità e di accordi quadro, una scenografia variata a portare una ventata d’aria fresca necessaria. Di sicuro non portata da un Frank Matano dalla risata sempre sguaiata, spesso esagerata, al posto di una Mara Maionchi sempre con la parolaccia pronta in canna. Vero è anche che il problema non sta (solo) nelle scelte di casting della versione italiana, ma di un format internazionale che, fatto un calco narrativo e registico, lo si mantiene a lungo. Ma per quanto ancora? Probabilmente quando avremo finito di rimpiangere (e ricordare con commozione e tante risate) la Gioconda di Elio della prima stagione.

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