Crimson Desert è una sfida appassionante in un mondo ricco di vita

Abbiamo aperto un portale sul continente di Pywel, mettendoci alla prova con tenzoni da grandi condottieri. Che è sostanzialmente un modo molto high fantasy per dire che abbiamo testato Crimson Desert, il nuovo action che Pearl Abyss sta sviluppando e che prossimamente arriverà sulle console di tutto il mondo. E l’impressione che ne abbiamo avuto è decisamente positiva, pur con qualche “avviso ai naviganti” da fare. Ma andiamo con ordine, partendo da cos’è il gioco e guidandovi attraverso la nostra esperienza.

Crimson Desert è una storia fantasy dall’ampia prospettiva

Come detto, in questo videogioco ci troveremo catapultati nel continente di Pywel, una location fantasy che presenta la tradizionale varietà di ambientazioni. Solo nella nostra prova abbiamo potuto vedere deserti, foreste, aree innevate, rovine di antichi templi e siamo sicuri che nella versione finale ci saranno ancora tante altre zone differenti. Questo anche grazie a un motore di gioco di proprietà, chiamato BlackSpace, che permette la creazione di terreni molto ampi e dettagliati in-game.

Assumiamo i panni di Kliff, un potente guerriero, parte di una banda di mercenari in continua lotta con un clan rivale, chiamato ad attraversare il mondo in cerca di fortuna. Lungo la strada crescerà sempre di più, diventando sempre più potente e trovando sempre nuovi nemici da sconfiggere, aiutando i popoli e gli amici che incrocerà sulla propria strada.

È difficile dare un qualsiasi giudizio sull’aspetto narrativo di Crimson Desert da questa semplice prova. Non abbiamo potuto davvero esplorarlo, dato che il nostro hands-on consisteva nell’affrontare un breve prologo/tutorial per poi lanciarci subito in combattimento, affrontando quattro possibili boss, presi da momenti diversi e scollegati fra loro della storia del gioco.

La sensazione che abbiamo avuto però è quella di un mondo davvero gigantesco, che riflette nella sua mitologia la varietà delle ambientazioni. Possiamo solamente immaginare il potenziale narrativo enorme che si può sprigionare in Crimson Desert, anche solo dalle leggende che abbiamo potuto esplorare nel test. La vera sfida sarà però riuscire ad affrancarsi dalle evidenti influenze di altre opere e più in generale dalla tradizione fantasy per creare un’opera che si distingua dal resto, con una identità davvero forte.

Uno stile di gioco molto complesso, che non ti prende per mano

Come detto, la nostra prova si è focalizzata sulle grandi battaglie. In più o meno un’ora di gioco abbiamo innanzitutto affrontato il prologo, incentrato su uno scontro tra il clan di Kliff e i suoi rivali, che funge da tutorial “mascherato” di Crimson Desert. Dopodiché, ci siamo lanciati a capofitto nella battaglia contro quattro boss che fornivano un assaggio non solo delle potenzialità delle sequenze action, ma soprattutto della loro varietà. E quindi il nostro test è stato focalizzato sul sistema di combattimento.

Questo si sviluppa nel solco di altri combat system visti in altri titoli (un po’ come dicevamo per la narrazione) ma ne esce in maniera decisamente più elaborata. Il risultato finale è qualcosa che va oltre il semplice “attacco pesante, attacco leggero, scudo, schivata” ma permette di avere una grande varietà nel proprio approccio, incastrando in rapida sequenza mosse di diverso tipo e natura.

Da una parte tutto questo lo rende meno accessibile, nell’immediato. Un’impressione questa che nella nostra prova è stata anche amplificata dal fatto di “saltare” in punti chiave della storia, spezzando la naturale progressione della curva di apprendimento. Rispetto ad altri titoli poi, abbiamo una presenza molto minore di sistemi di lock-on sui nemici, cosa che complica ancora di più la vita.

D’altro canto però, tutta questa libertà permette di essere ancora più creativi con le diverse tecniche, armi, scudi e strumenti che abbiamo a disposizione. Certo, è una sfida maggiore, ma una volta padroneggiato il sistema di controllo possiamo davvero sentirci nei panni del nostro personaggio e ogni colpo andato a segno (o attacco nemico schivato) regala una soddisfazione unica.

Crimson Desert è un’esperienza dal potenziale enorme, che siamo curiosi di scoprire nella sua interezza

Un aspetto che davvero emerge da questa prima ora di gioco è il grandissimo potenziale del titolo. Perché la sua prospettiva è davvero immensa, aprendosi a esperienze molto variegate. Il mondo in cui è ambientato Crimson Desert sembra essere gigantesco e pieno di storie da scoprire, andando anche ben oltre quella che è la linea narrativa principale. Abbiamo davvero solo grattato la superficie, ma l’impressione è che ci siano sidequest imponenti, che ampliano la narrativa in maniera più che significativa.

E tutte queste possibilità si trasferiscono anche nel gioco vero e proprio. Tutti i boss che abbiamo affrontato nella nostra prova (compreso lo scontro del prologo) erano differenti fra loro. In alcuni casi abbiamo dovuto affrontarli in un combattimento puro, in altri abbiamo dovuto usare l’ingegno e un tocco di acrobazie, rendendoli quasi dei puzzle da risolvere. Riportandoci peraltro alla mente dei classici assoluti del gaming.

Non solo erano differenti tra loro, ma anche rispetto a loro stessi. Le battaglie non seguivano mai un pattern costante, ma si trasformavano continuamente, evolvendosi in diverse fasi e trasformazioni, ben oltre quello che ci saremmo aspettati. Un altro modo per rendere il combattimento vivo e reale, oltre che sempre più soddisfacente.

Le premesse per questo Crimson Desert sono quelle di un gioco molto ambizioso. Che sì, si inserisce in una tradizione ben consolidata, ma che sembra voler sfruttare le buone basi del genere per lanciarsi oltre quello che abbiamo visto finora. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che sia completato, ma noi già siamo curiosissimi di scoprire come sarà.

Se volete saperne di più, potete visitare il sito ufficiale di Pearl Abyss.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API