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L’ennesimo duro colpo per il Bitcoin e l’Ethereum

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Il prezzo del Bitcoin e delle altre principali criptovalute sta crollando, mentre la repressione cinese sul mining di criptovalute sta accelerando. Ma perché c’è stato un nuovo crollo del Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute? E cosa dobbiamo aspettarci?

Perché c’è stato un ulteriore crollo delle criptovalute?

Il Bitcoin aveva raggiunto circa i 41.000 dollari all’inizio della settimana scorsa, per poi iniziare a scendere costantemente per tutto il resto della settimana fino a crollare nelle prime ore di oggi, lunedì 21 giugno. Attualmente il suo valore si attesta intorno i 33.000 dollari.

Anche la seconda criptovaluta più famosa al mondo, l’Ethereum, ha seguito il modello del Bitcoin. All’inizio della settimana era salito sopra i 2600 dollari, per poi crollare stamattina sotto i 2000 dollari. Stesso destino per il Dogecoin, che ora vale attorno 0,25 dollari. Ma perché le criptovalute sono così in calo?

La Cina sta combattendo duramente il mining di Bitcoin, ovvero il processo che essenzialmente crea nuove unità di criptovaluta. La repressione delle criptovalute in Cina è iniziata a maggio, quando il governo ha confermato il divieto di transazioni. In una dichiarazione congiunta pubblicata sull’account WeChat della People’s Bank of China, le associazioni bancarie hanno affermato che le istituzioni finanziarie non dovrebbero accettare criptovalute come pagamento o offrire servizi ad esse correlati.

Come riporta iNews, l’annuncio ha fatto crollare il valore del Bitcoin e delle altre monete virtuali e un nuovo aggiornamento avvenuto nel fine settimana ha ulteriormente danneggiato il mercato. Le regioni del Sichuan e della Mongolia Interna, infatti, hanno entrambe ordinato la chiusura di tutte le operazioni minerarie. I minatori, insomma, sono stati costretti a fare i bagagli e andare altrove.

Cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni? Beh, le criptovalute sono notoriamente volatili, quindi è estremamente difficile prevedere cosa accadrà. I crolli delle criptovalute si sono sempre attestati su livelli ragionevoli, con una volatilità anche parecchio bassa rispetto alla pesantezza degli avvenimenti degli ultimi giorni. È anche vero, però, che la Cina è la fonte della maggior parte del commercio mondiale di criptovalute. Circa l’80% delle operazioni globali di Bitcoin avviene in Cina e il Sichuan è la sua seconda regione mineraria. Quindi potrebbero esserci ulteriori cali.

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