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500 dipendenti di OpenAI su 700 in rivolta: rivogliono Sam Altman

La lettera al board

Come l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk prima, e il presunto match di arti marziali miste tra lo stesso Musk e Zuckerberg dopo, ora anche l’allontanamento di Sam Altman dalla guida di OpenAI sta assumendo i contorni di un tormentone.

Ultima (ma solo per ora, presumiamo) notizia in ordine di tempo, una lettera firmata da gran parte dei dipendenti di OpenAI, che chiedono le dimissioni del consiglio di amministrazione (proprio quello che ha silurato Altman). La minaccia è quella di seguire in massa il loro ex capo, approdato a Microsoft.

Facciamo il punto della situazione partendo proprio da qui, dalla lettera dei dipendenti di OpenAI.

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La (minacciosa) lettera dei dipendenti di OpenAI

I numeri, a dare uno sguardo alla stampa italiana, non concordano. C’è chi parla di 500 su 700, chi di 700 su 770.

Comunque, una cosa è certa: una larga percentuale di dipendenti di OpenAI ha sottoscritto una lettera al vetriolo, in cui si chiede l’immediato reintegro di Sam Altman alla guida dell’azienda.

La missiva è stata pubblicata sui social, e contiene alcuni passaggi che vale la pena di citare. “Il processo attraverso il quale avete licenziato Sam Altman e rimosso Greg Brockman dal consiglio di amministrazione ha messo a repentaglio tutto il nostro lavoro, minato la nostra missione e la nostra azienda.

La condotta del board ha evidenziato il fatto che non possiede le competenze per supervisionare OpenAI”.

Non manca la minaccia di un approdo in massa a Microsoft, azienda che – come dicevamo – ha accolto Sam Altman in qualità di capo di un gruppo di ricerca sull’intelligenza artificiale.

Nella lettera dei dipendenti di OpenAI leggiamo: “Microsoft ci ha garantito che ci sono posizioni aperte per tutti i dipendenti AI in questa nuova filiale nel caso in cui volessimo accettare.”

I firmatari

Curiosa la presenza, tra i primi nomi, di alcuni firmatari. Anzitutto Mira Murati, la Chief Technology Officer che per alcune ore è stata Ceo ad interim, prima che il board scegliesse Emmet Shear, il co-fondatore di Twitch.

Ma fa ancora più scalpore la firma di Ilya Sutskever, direttore scientifico di OpenAI e membro del consiglio di amministrazione dell’azienda. Sutskever è tra coloro che hanno allontanato Altman. Tuttavia il suo pentimento, oltre che dalla firma alla lettera, si evince da un post pubblicato su X: “I deeply regret my participation in the board’s actions. I never intended to harm OpenAI. I love everything we’ve built together and I will do everything I can to reunite the company.”

Ossia: “Mi rammarico profondamente della mia partecipazione alle azioni del consiglio. Non ho mai avuto intenzione di danneggiare OpenAI. Amo tutto ciò che abbiamo costruito insieme e farò tutto il possibile per riunire l’azienda.”

Al post, diciamolo, Sam Altman ha reagito con tre cuoricini (siamo davvero dalle parti del tormentone).

Cos’è successo prima

Venerdì 17 novembre, con una nota resa pubblica anche sul blog di OpenAI, il consiglio di amministrazione dell’azienda ha dato il benservito a Sam Altman.

Nelle motivazioni si legge che Altman “non è stato coerentemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità. Il consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI.”

Il comunicato annuncia anche l’elezione ad interim, come nuovo Ceo, della già citata Mira Murati. Passano poche ore e arriva, sempre più insistente, la notizia che il nuovo amministratore delegato sarà Emmet Shear, fondatore di Twitch, che ha lasciato l’azienda a inizio anno.

Contemporaneamente sono iniziati i primi rumor sul fatto che gli investitori avrebbero caldeggiato il reintegro di Altman, timorosi di un danno di immagine della società. Altman che però, per tornare nel ruolo di Ceo, avrebbe chiesto l’allontanamento del board. Volontà che lo vedrebbe perfettamente allineato con i dipendenti di OpenAI firmatari della lettera

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Altman da OpenAI a Microsoft

Mentre OpenAI annunciava l’insediamento di Emmet Shear nel ruolo di ad, Nadya Satella – capo di Microsoft – ha ufficializzato il passaggio di Sam Altman tra le proprie fila.

Satella ha scritto in un post su X: “Rimaniamo impegnati nella nostra partnership con OpenAI e abbiamo fiducia nella roadmap dei nostri prodotti, nella nostra capacità di continuare a innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato durante la conferenza Microsoft Ignite e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner.

Non vediamo l’ora di conoscere Emmett Shear e il nuovo gruppo dirigente di OAI e di lavorare con loro.

E siamo estremamente entusiasti di condividere la notizia che Sam Altman e Greg Brockman, insieme ai colleghi, si uniranno a Microsoft per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata.”

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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