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Via libera dell’Ue al Chips Act: verso il raddoppio della produzione

Il piano era stato presentato dalla Commissione nel febbraio del 2022

Recentemente abbiamo fatto il punto sul Chips Act firmato ad agosto da Joe Biden.

La legge, che punta a rendere gli Stati Uniti autonomi per quanto riguarda la produzione di semiconduttori, ha ravvivato una Guerra fredda a metà tra politica e tecnologia, che Washington sta combattendo con Pechino.

E ha messo in luce anche pesanti contraddizioni. Esempio ne sia il divieto di esportare alcuni chip particolarmente efficienti che, nel caso di un’azienda come Nvidia, ha causato un mancato guadagno di 400 milioni di dollari in soli tre mesi.

Ora tocca all’Ue dare l’ok al Chips Act comunitario, che prende le mosse da un piano presentato dalla Commissione europea nel febbraio del 2022. Ve ne avevamo parlato in un articolo.

Vediamo di cosa si tratta, e quali conseguenze potrà avere il Chips Act dell’Ue sulla produzione di semiconduttori nel nostro continente.

chip

Il Chips Act dell’Ue

Si è dunque trovato un accordo tra le istituzioni Ue sul Chips Act comunitario.

Via libera di Commissione, Consiglio e Parlamento europei, al Chips Act al piano presentato a Bruxelles l’8 febbraio del 2022 dalla Commissione.

Gli obiettivi principali sono due: rendersi il più possibile indipendenti dalla Cina e dagli altri produttori asiatici di semiconduttori, e raddoppiare la quota di mercato, passando dal 10 al 20% entro il 2030.

Cos’è il Chips Act

Il Chips Act dell’Ue, comprese tutte le documentazioni presentate, è illustrato in una pagina ad hoc della Commissione, visitabile anche in lingua italiana.

Scopriamo che la dotazione complessiva per il piano è di 43 miliardi di euro, “orientati alle politiche sosterranno la normativa sui semiconduttori fino al 2030, e saranno ampiamente accompagnati da investimenti privati a lungo termine.”

Si tratta di diverse misure di sostegno agli Stati membri per la produzione autonoma di chip. Scopriamone i principali ambiti di intervento.

I vari aspetti dell’Ue Chips Act

Nel gennaio del 2022 la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al World Economic Forum di Davos ha indicato i cinque principali ambiti di intervento.

La produzione dei semiconduttori sarà maggiormente localizzata in Europa, inoltre si punterà a una leadership europea nel design. Si sosterranno poi aziende innovative nel settore, e saranno modificate le regole sugli aiuti di Stato, per consentire l’apertura di nuovi centri di produzione nel territorio comunitario.

Tutto ciò assieme a un impegno nel fronteggiare la mancanza globale di semiconduttori.

Ricordiamo poi che, oltre ai punti indicati dalla presidente della Commissione Ue, il Chips Act punta a proporre a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di chip attirando investimenti e sostenendo la creazione di capacità produttive su larga scala. E a creare “partenariati internazionali per i semiconduttori con paesi che condividono gli stessi principi.”

Si punta non solo ai chip più avanzati

Nella proposta iniziale, la Commissione avrebbe puntato esclusivamente sugli incentivi alla produzione dei chip più avanzati.

Al contrario, ora il Chips Act riguarderà l’intera catena del valore, compresi i chip più datati e le infrastrutture di ricerca e sviluppo.

La legge punta quindi con decisione a smarcare l’Europa dal quasi monopolio asiatico. Le cui sole tre principali aziende produttrici del settore – TSMC , Samsung e UMC – alla fine del 2021 rappresentavano quasi l’80% dei ricavi delle vendite globali di semiconduttori.

Le dichiarazioni

Svariate ed entusiastiche le dichiarazioni dopo l’approvazione dell’Ue Chips Act.

Ursula von der Leyen ha scritto in un tweet che la legge “consentirà di creare un’industria dei chip competitiva e di gettare le basi per una quota di mercato globale. Alimenterà un’industria tecnologica pulita made in Ue e rafforzerà la nostra resilienza e sovranità digitale.”

Sempre su Twitter si è espresso anche il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton: “In un contesto geopolitico di riduzione del rischio, l’Europa sta prendendo in mano il proprio destino: padroneggiando i semiconduttori più avanzati, l’Ue diventerà una potenza industriale nei mercati del futuro.”

Sulla misura si è espresso anche Dan Nica, relatore del Parlamento europeo. Nica ha dichiarato: “Il Chips Act è parte della risposta Ue alla concorrenza degli Usa con il famoso Ira. Una risposta attesa da molti investitori che attendevano un regolamento chiaro prima di investire in Ue.

Per quel che riguarda le misure contro lo spionaggio industriale, ci affidiamo alla Commissione Ue e al settore. Se ci saranno casi segnalati dalle aziende, la Commissione assieme allo stato membro grazie alle informazioni fornite dall’azienda agiranno prendendo misure contro imprese o anche contro stati terzi se il loro coinvolgimento è dimostrato”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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