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Twitter, azioni: cosa succederà a chi le possiede?

Dal sì del CdA al sì di azionisti e enti governativi: cosa succederà alle azioni del social di microblogging?

Cosa succederà alle azioni di Twitter?
Dopo l’acquisizione di Elon Musk è una domanda legittima. In fondo, qualora venisse effettivamente approvata la manovra da 44 miliardi, Twitter diventerebbe una compagnia privata, il che significa che verrebbe ritirata dalla più grande borsa valori del mondo, quella di New York.
Cerchiamo quindi di fare il punto della situazione e capire quale sarà il futuro delle azioni di Twitter.

Il punto della situazione

elon musk twitter acquisizione cosa cambia

Ad oggi Twitter è ancora una società pubblica. Questo non significa che sia di tutti ma semplicemente che è un’azienda quotata in Borsa e che le sue azioni possono ancora essere comprate e vendute.
L’acquisizione di Elon Musk la trasformerà in una compagnia privata.

Prima che le azioni diventino tutte del signor Musk passeranno probabilmente dei mesi. Questo perché ci sono delle procedure da seguire.
Il primo passo è già stato fatto, ed è quello a cui abbiamo assistito questa settimana. Il multimiliardario di origine sudafricana ha infatti presentato al Consiglio d’Amministrazione (CdA) di Twitter una proposta d’acquisto da 44 miliardi, che significa che Elon Musk si è offerto di pagare 54,20 $ per ogni azione di Twitter. Il CdA ha dato il suo benestare a questa manovra ma in realtà non sono gli unici a doverlo fare.
Il prossimo passo infatti coinvolgerà gli azionisti che, durante la riunione annuale, dovranno votare a favore o contro l’acquisizione.
Qualora gli azionisti decidessero di dare l’ok, la palla passerebbe ad una serie di enti regolatori che dovrebbero confermare la legittimità dell’accordo.

Il futuro delle azioni di Twitter

twitter azioni andamento

Durante questo lungo periodo di tempo, che va dal sì del CdA al sì del governo americano e alla conseguente cancellazione del titolo dalla Borsa di New York, le azioni di Twitter saranno ancora sul mercato.

Gli azionisti si trovano di fronte a tre possibili scelte.
La prima è non fare niente. Cioè attendere che l’acquisizione giunga al termine – salvo imprevisti – e poi ricevere i 54,20 $ ad azione garantiti dall’accordo con Elon Musk.

La seconda possibilità è quella di vendere. Tutto o una parte delle azioni. Ci sono infatti azionisti che hanno acquistato le azioni quando valevano molto meno rispetto ad ora e vendere significherebbe assicurarsi un guadagno, diminuendo il rischio. Rischio dettato da un eventuale fallimento dell’acquisizione che, vi ricordiamo, è ancora possibile.

La terza possibilità è quella di approfittare della volatilità delle azioni.
Cosa significa? Gli esperti dicono che, durante transizioni simili, quindi dal pubblico al privato, il valore delle azioni tende a fluttuare parecchio e qualcuno potrebbe quindi provare a sfruttare questo andamento incerto per guadagnare qualcosa in più.
Ad esempio, qualche azionista potrebbe approfittare di eventuali cali per comprare più azioni prima dell’acquisizione, tenendo comunque conto che l’eventuale fallimento dell’accordo potrebbe portarli ad una perdita.
Per tutti loro, la regola da tenere bene a mente è una sola: vietato acquistare azioni di Twitter ad un costo superiore ai 54,20$ perché in quel caso la perdita è garantita.

Tenete inoltre presente che gli esperti, ad oggi, sconsigliano l’acquisto delle azioni di Twitter.
Ad esempio, Max Gokhman, Chief Investment Office di AlphaTrAI Inc., ha dichiarato a Bloomberg che “al momento il rialzo è inferiore al 5% e c’è ancora ancora la possibilità che l’accordo non venga chiuso, anche perché è necessario sempre aspettarsi qualche sorpresa quando ad essere coinvolto è Elon [Musk]. Allo stato attuale l’acquisto delle azioni non sarebbe una scelta saggia.”

Questo contenuto è a scopo informativo, e non rappresenta un consiglio di investimento.

L’impatto sugli investitori

twitter 2021 10 d

Tutto quello che vi abbiamo raccontato fino ad ora riguarda gli investitori e gli azioni di Twitter quindi coloro che possiedono delle quote, anche minime, del social network di microblogging.

L’acquisizione però potrebbe avere ripercussioni anche sul resto del mercato e sugli investitori che hanno deciso di puntare su altre aziende tecnologiche, a partire da Meta.

Una società pubblica deve rendere conto di ciò che fa ai suoi azionisti e ad una serie di enti governativi. Questo fa sì che l’azienda debba prima di tutto presentare periodicamente i suoi risultati finanziari e inoltre giustificare scelte e cambiamenti interni.
Una società privata, no. Il fatto che ci sia un unico proprietario consente ad una compagnia di essere un po’ “sfrontata”, andando a introdurre modifiche e novità in maniera più rapida e diretta.

Questo varrà anche per Twitter, con Musk che potrebbe apportare cambiamenti significativi, capaci di mettere in difficoltà le altre aziende del settore.
E una crisi delle altre aziende potrebbe comportare perdite anche per gli investitori che non hanno avuto nulla a che fare con Twitter.

Naturalmente rimaniamo ancora nel campo delle ipotesi. Quanto meno fino all’approvazione definitiva dell’accordo. Come abbiamo sottolineato più volte in questo articolo, il sì del CdA non implica il sì di tutti gli altri attori coinvolti. Non ci resta quindi che attendere e capire cosa succederà nel corso dei prossimi mesi.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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