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Gli Editoriali di Tech PrincessRubriche

Elon Musk azionista di Twitter: ma cos’ha davvero in mente?

Acquistando il 9,2% del social è diventato il maggior azionista

La notizia di per sé potrebbe sembrare solo l’ennesimo gesto eccentrico del tycoon eletto Person of the year nel 2021 dal Time.

Per Elon Musk Twitter è il miglior social in circolazione? Benissimo: ecco che il Ceo di SpaceX ne è diventato l’azionista di maggioranza, acquisendo il 9,2% della piattaforma.

Eppure l’ingresso di Elon Musk nel board di Twitter sembra molto di più di un semplice (ma assai oneroso) sfizio. Appare piuttosto come l’ulteriore mossa all’interno di una strategia che, a ben vedere, è già stata avviata da tempo. Almeno secondo una serie di segnali che si erano captati nei mesi scorsi, e che stanno avendo conferma.

Partiamo anzitutto dall’ingresso di Musk nella piattaforma social, avvenuta nello stile dell’imprenditore. E vediamo quali potrebbero essere i suoi obiettivi per il futuro prossimo.

twitter

Elon Musk diventa azionista di Twitter

E così, con l’acquisto del 9,2% delle quote, Elon Musk è diventato l’azionista di maggioranza di Twitter.

L’uomo più ricco del mondo ha sborsato 2,89 miliardi di dollari nella giornata di venerdì 1 aprile. Le azioni, già aumentate, ora valgono circa 3,6 miliardi di dollari.

Musk, peraltro, con i suoi oltre 80 milioni di follower è tra i 10 personaggi più seguiti della piattaforma.

Gli esperti hanno da subito dichiarato che l’ingresso di Elon Musk in Twitter come azionista è, con tutta probabilità, solo l’inizio di un progetto che lo vedrà presto in un ruolo centrale.

Musk e l’ipotesi di un nuovo social media

Una delle prime riflessioni che induce a fare la mossa di Elon Musk riguarda una sua recente dichiarazione. Da molti interpretata come la manifestazione della volontà di creare un proprio social network.

Dichiarazione esplicitata sotto forma di sondaggio lanciato guarda caso su Twitter lo scorso 25 marzo. Nel sondaggio Musk ha domandato quanto segue: “La libertà di parola è essenziale per una democrazia funzionante. Credi che Twitter aderisca rigorosamente a questo principio?”

Clamoroso è stato sia il numero dei votanti (più di 2 milioni) che l’esito: il 70% dei suoi follower ha risposto di no.

Benissimo, hanno a quel punto pensato in molti: Elon Musk aprirà un nuovo social network, per dare agli utenti la libertà di parola che non trovano su Twitter. Invece la storia recentissima ci racconta che le cose sono andate diversamente.

L’ingresso di Elon Musk nel consiglio di amministrazione di Twitter dimostra come, semmai, l’imprenditore di origine sudafricana voglia cambiare le regole del suo social preferito dall’interno.

Da un sondaggio a un altro

Eppure, come vi abbiamo raccontato in un altro articolo, già in un altro sondaggio proposto da Elon Musk su Twitter avrebbe dovuto destare qualche dubbio.

Infatti – sempre lo scorso 25 marzo – l’ex Ceo di Twitter, Jack Dorsey, retwettando il sondaggio di Musk aveva scritto in un cinguettio: “La scelta di quale algoritmo utilizzare (o meno) dovrebbe essere aperta a tutti”.

Ed ecco a brevissimo giro arrivare il commento di Musk, esattamente nella direzione di una maggiore libertà e democraticità della piattaforma. Ha scritto Musk: “L’algoritmo di Twitter dovrebbe essere open source”, ma non si è limitato a quello. Ha promosso un ulteriore sondaggio, stavolta specifico sull’argomento, che nuovamente ha fatto il pieno di votanti e mostrato un esito non banale. Hanno risposto oltre un milione e centomila follower, e l’82,7% ha dichiarato che l’algoritmo di Twitter dovrebbe essere open source.

Sono dunque diversi i segnali che farebbero pensare, con l’ingresso di Elon Musk nel CdA di Twitter, a una svolta nel segno del maggior libertarismo. Proprio sul solco delle ambizioni dell’ex patron Dorsey.

Un nuovo sondaggio: il pulsante di modifica

A ben pensarci, già il copioso utilizzo dei sondaggi è uno strumento di democratizzazione del social: sono gli utenti che, almeno in parte, decidono cosa sarà di Twitter.

E a proposito di sondaggi Musk, appena diventato azionista di maggioranza, ne ha lanciato un altro. Per mezzo del quale ha chiesto agli utenti se desidererebbero che su Twitter comparisse il pulsante Modifica.

Una domanda marginale? Forse no, se sempre con un tweet è intervenuto l’attuale Ceo, Parag Agrawal. Che ha scritto: Le conseguenze di questo sondaggio saranno importanti. Per favore votate con attenzione.”

Per la cronaca, hanno risposto quasi 4,5 milioni di utenti, e il 73,6% ha votato sì.

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Elon Musk e il Twitter di domani

Se Parag Agrawal e Jack Dorsey hanno dichiarato tutto il loro entusiasmo per l’ingresso di Elon Musk in twitter, lo stesso Musk ha promesso scintille. “Non vedo l’ora di lavorare con Parag e il board per portare miglioramenti significativi a Twitter nei prossimi mesi”, ha dichiarato.

E questi miglioramenti, tra sondaggi su libertà e open source e proposte di rendere modificabili i messaggi, pare proprio che saranno nel segno di una maggiore autonomia e di una partecipazione più attiva degli utenti.

Mentre sta lavorando per regalare Marte agli umani, sembra dunque che Musk stia meditando di dare loro una piattaforma social finalmente non (o non troppo) eterodiretta.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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