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L’indie da scoprire – The Long Dark

In questo speciale dedicato agli indie da scoprire, è venuto il momento di tornare nelle lande desolate e innevate di un titolo che ci permette di vivere la stessa storia in tante modalità diverse. Un videogioco che consente al giocatore di avvicinarvisi applicando decine di modalità e opzioni diverse tra loro, e che dunque determinano un’esperienza sempre diversa. Anche in modo radicale. Che questo sia un bene o meno, sta a voi stabilirlo, ma a nostra detta lo è affatto, considerando che la personalizzazione di una storia è sempre un bene, anche solo per mostrarci cosa sa fare il team che ci sta dietro. E in questo caso, gli sviluppatori sono Hinterland Studio, che ha lavorato per anni al suo The Long Dark, arrivato dopo un Kickstarter fortunato per realizzare questo survival game abbastanza singolare. Rivediamo insieme il cuore della trama di questo gioco e perché vale ancora oggi la pena di (ri)giocarlo.

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The Long Dark, sopravvivere nelle foreste canadesi

Il gioco in questione ci permette di riconoscerci in una determinata tipologia di giocatori, in base anche alla modalità di gioco più vicina alle nostre capacità. Possiamo anche vedere dal menu principale che The Long Dark ci consente di approcciarci in modi sempre diversi, da una modalità equilibrata per godersi l’esperienza videoludica con tranquillità, a una più radicale ed estrema.

Da un alto per dedicarsi solo all’esplorazione, dall’altro per lanciarsi esclusivamente nelle sfide proposte. I livelli di difficoltà sono Pilgrim, Voyageur, Stalker, Interloper, dal più facile al più difficile, che ci consentono di girare indisturbati e di essere attaccati dagli animali solo se disturbati o provocati. Nel livello di difficoltà più elevato, Interloper, possiamo al contrario girovagare per le foreste del Canada senza alcun mezzo di sopravvivenza, perché dovranno essere creati da noi e gli animali ci daranno la caccia senza tregua.

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Un vero e proprio survival dai tratti hunting dunque, che ci mette alla prova in tanti modi diversi. A partire dal suo lato più legato appunto alla sopravvivenza, in quanto ci troviamo nel nulla e con pochi oggetti, nel pieno della disperazione. L’urgenza è sopravvivere, essendo in un ambiente potenzialmente letale. Il freddo uccide velocemente, uniti a fame e sete e non possiamo permetterci di stancarci. Non mancano tempeste di neve impreviste e lupi che ci attendono al varco. Tutti elementi che rendono il gameplay focalizzato su una routine che dobbiamo costruirci noi e che ci consenta di compiere altre ricerche.

Lottare contro le intemperie e la stanchezza

Cosa ci offra il gameplay di The Long Dark è abbastanza chiaro, ma vediamo insieme qualche dettaglio in più che lo rendono interessante. Ad esempio, per soddisfare la sete, l’acqua è facile da ottenere. Possiamo sciogliere la neve, ma dobbiamo avere anche strumenti per poter accendere una fiamma e scaldare la neve. Altro tema, la sopravvivenza al freddo, che combattiamo coprendoci e muovendoci, ma anche questa opzione non sempre è funzionale. Infatti rischiamo di rallentare i nostri movimenti e avere meno spazio per il resto dell’inventario.

Non manca nemmeno la ricerca del cibo, impresa parecchio difficile. Motivo per cui The Long Dark diventa presto un gioco in cui la sopravvivenza è legata soprattutto alla caccia. Inoltre The Long Dark ha un ottimo sistema di gestione degli infortuni e delle malattie, fatti chiaramente non così rari. La fragilità dell’essere umano in un contesto di sopravvivenza è il punto principale che emerge da un gioco che si mostra con un buon comparto tecnico, ma dalla grafica non al meglio delle sue possibilità.

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Il comparto artistico non desidera ridarci elementi realistici, basandosi su scenari sì coinvolgenti, ma dalla grafica essenziale. The Long Dark sa realizzare un’ottima atmosfera anche grazie alla colonna sonora di tutto punto. Lo specifichiamo però, l’adrenalina non fa parte di questo gioco. Qui domina solo la sopravvivenza e la capacità di gestire l’imprevisto e le proprie necessità fisiologiche al meglio.

Perché giocare ancora oggi a The Long Dark

Al pari di titoli come Firewatch o Dear Esther, The Long Dark è un titolo entusiasmante per gli appassionati di survival hunting, con tratti gestionali. Se amate anche l’esplorazione e gli scenari ricchi di atmosfera, questa è una buona occasione per stuzzicare le vostre passioni, considerando anche che non è per nulla invecchiato. Nonostante la grafica non sia la parte migliore e la sua punta di diamante, le diverse modalità di gioco consentono di divertirsi in tante occasioni diverse di gioco. La variazione sul tema è la forza di The Long Dark e della sua offerta in queste lande innevate e desolate.

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Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

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