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I dipendenti di Cyberpunk 2077 e la corsa disperata per rispettare le scadenze

Sembra che i dipendenti del titolo debbano fare gli straordinari, anche se CD Projekt Red aveva promesso che non sarebbe successo

Bloomberg ha rivelato che lo sviluppatore di Cyberpunk 2077, CD Projekt Red, ha detto ai dipendenti che le settimane lavorative di sei giorni saranno obbligatorie prima della data di uscita del gioco del 19 novembre, anche se lo studio ha ripetutamente ed esplicitamente promesso che non lo avrebbe mai fatto.

I dipendenti sono quindi costretti a fare gli straordinari ed entrare in modalità crunch, ovvero devono effettuare una disperata corsa verso la meta per rispettare l’uscita del titolo tanto atteso.

Cyberpunk 2077: i dipendenti in crunch

Cyberpunk 2077 Night City Wire posticipato

In due diverse occasioni nel 2019, il co-fondatore dello studio Marcin Iwiński aveva detto al giornalista Jason Schreier come lui e il team avrebbero affrontato il crunch. Iwiński affermò: “Vogliamo essere più umani e trattare le persone con rispetto”.

Sembrava abbastanza chiaro quindi che il crunch obbligatorio, o gli straordinari sul posto di lavoro, non ci sarebbero stati. O comunque era chiaro il fatto che i dipendenti avrebbero potuto dire di no, senza alcun problema.

Infatti in un’intervista con Kotaku, Iwiński ha affermato che lo studio possiede una “politica di crunch non obbligatoria”. Ciò significa che l’azienda potrebbe chiedere ai dipendenti di fare gli straordinari ma questi, secondo quando affermato da Iwiński, non sarebbero obbligatori.

Già dal mese di gennaio, però, si aveva l’impressione che l’azienda non avrebbe mantenuto la promessa fatta ai suoi cari dipendenti. Come riporta Polygon, quando gli è stato chiesto se al team di sviluppo sarebbe stato “richiesto di mettersi in modalità crunch”, il CEO di CD Projekt Adam Kicinski ha risposto di sì. Kicinski disse: “Cerchiamo di limitare gli straordinari il più possibile, ma è la fase finale. Cerchiamo di essere ragionevoli a questo proposito, ma sì. Purtroppo potrebbero esserci.”

Inoltre, attraverso una e-mail ottenuta da Bloomberg, il capo dello studio CD Projekt Red Adam Badowski ha usato una scusa simile a quella di Kicinski. Badowski ha suggerito che la sua azienda non ha alternative e che deve costringere i suoi dipendenti a lavorare di più per risolvere i bug e glitch rimanenti nel gioco.

Un dipendente di Red aveva però rivelato a Bloomberg che alcuni membri del personale stavano già lavorando di notte e nei fine settimana “da più di un anno”.

Per concludere Badowski ha rivelato: “Mi prendo la piena responsabilità per questa decisione. So che questo è tutto il contrario di ciò che abbiamo precedentemente affermato sul crunch. È anche in diretta opposizione a ciò in cui credo: il crunch non dovrebbe mai essere la risposta. Ma abbiamo già provato di tutto e non abbiamo scelta.” 

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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