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Cynet: le criptovalute come i bitcoin possono essere un sostentamento della guerra

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Cynet, un’azienda israeliana specializzata nel rilevamento e nella gestione delle minacce informatiche, ha fornito le prime stime in merito ai movimenti di denaro tramite wallet di bitcoin delle grandi organizzazioni criminali. Secondo i dati rilevati, si stimano circa 65 mila bitcoin (per un valore complessivo di 2 miliardi di dollari) nelle tasche digitali delle ransomware gang russe come Conti. Altre stime arrivano ad ipotizzare un totale di 79 miliardi di dollari.

Il punto di Cynet sull’importanza dei movimenti di criptovalute come i bitcoin durante la guerra

Secondo Marco Lucchina, Channel Manager Italy, Spain & Portugal di Cynet, è importante seguire i flussi di denaro tramite bitcoin e criptovalute per: “comprendere gli schemi criminali di grandi organizzazioni è una strategia di vecchia data e tuttora efficace. È stata usata nell’America del proibizionismo e poi, successivamente, nella lotta alla mafia siciliana negli anni novanta. Oggi può essere usata per comprendere il Cybercrime e soprattutto il suo profondo legame con le Criptovalute”. Da quanto emerge dai dati, le cyber gang russe possono contare su ingenti riserve di criptovalute. Quest’enorme disponibilità entra in gioco durante la guerra.

Il conflitto tra Ucraina e Russia è coinvolto direttamente

Cynet evidenzia come i gruppi definiti come ransomware gang o APT – Advanced Persistent Threat si sono schierati garantendo il supporto a Russia, Cina, Corea del Nord e Iran che sono Paesi in cui questo tipo di organizzazioni risulta particolarmente radicata. La guerra in Ucraina ha polarizzato gli schieramenti con Anonymous che ha dichiarato una “guerra digitale” alla Russia.

 

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