Un nuovo studio pubblicato questa settimana conferma come l’Amazzonia, da sempre considerata come il “polmone” del pianeta, produca più CO2 di quanta ne riesce ad assorbire. L’indagine conferma quanto già era stato ipotizzato negli ultimi anni, a seguito della massiccia deforestazione dell’area.
La deforestazione alla base dei risultati dello studio sulle emissioni in Amazzonia
L‘Amazzonia oggi emette circa 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno riuscendo ad assorbirne solo 0,5 miliardi. Il saldo negativo fa impressione. In totale, l’Amazzonia genera un miliardo di tonnellate di CO2 all’anno, un valore pari a quello fatto registrare da tutto il Giappone.
A pesare sul saldo negativo dell’Amazzonia ci sono vari fattori. Buona parte delle emissioni sono legate agli incendi, spesso appiccati deliberatamente per favorire la deforestazione e “riconvertire” ad altri usi meno sostenibili i terreni, favorendo la produzione di carne bovina e di soia. Da anno, in particolare, il Governo brasiliano ha incentivato la deforestazione con risultati drammatici per l’area.
Il Sud Est è l’area più colpita: temperature record
L’area Sud Est è stata quella più colpita dai cambiamenti. In quest’area , infatti, si è concertato il maggior numero di incendi con un’elevata perdita di alberi. La parte Est dell’Amazzonia è oggi deforestata per circa il 30% ed emette 10 volte più CO2 della parte Ovest, dove la deforestazione è ferma all’11%.
Gli effetti della deforestazione sono evidenti anche dall’analisi delle temperature. In quest’area si sono registrate temperature record, superiori di oltre 3° C rispetto alla media mensile. Per il Brasile, in particolare, questi cambiamenti potrebbero essere drammatici, influenzando anche il periodo delle piogge.
Maggiori dettagli sullo studio sono disponibili su Nature.com
- Rollins, James (Autore)