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Dentro la Canzone: Iron Sky di Paolo Nutini ci incita a trasformare le paure in libertà

To Rise. Over love. Over Hate. Through this iron sky.

Con l’album Caustic Love (2014) il cantautore scozzese di origini italiane Paolo Nutini ci dimostra tutta la sua maturità. Dopo due dischi caratterizzati da un talento fuori dal comune e da un dilagante mix di romanticismo, malinconia e spensieratezza, nel 2014 Nutini torna sulle scene con un disco diverso, tanto nelle liriche quanto nelle ricercate sonorità. Un esempio su tutti è rappresentato dal terzo singolo estratto dall’album. Un brano chiamato Iron Sky, nel quale Paolo Nutini ci canta la rabbia, le frustrazioni e la voglia di riscatto della società contemporanea.

Intervistato da Vogue, poco dopo l’uscita della canzone, Nutini dichiarerà: “Penso ad esempio alle persone che in nome di Dio compiono atrocità, donne uccise per il modo in cui si vestono, uomini impiccati perché ritenuti gay, il tutto in nome di un potere o di una religione. La fede è importante ma amare il prossimo, forse, lo è di più.”

Iron Sky: Paolo Nutini ci regala Masterclass musicale di sei minuti

“Over fear and into freedom”

Caratterizzata da un inconfondibile giro di basso elettrico suonato col plettro, l’intro di Iron Sky stabilisce fin da subito il tono della canzone, con sonorità ricercate che riprendono molto da alcune produzioni tipiche degli anni ‘70. Il pianoforte, in particolare, ricorda molto lo stile di Richard Wright dei secondi Pink Floyd (quelli del live in Pompeii, per intenderci). Gli ambienti creati dalle chitarre, e una batteria incalzante, ci presentano un brano in cui ogni strumento, più che suonare, sembra stendere un tappeto rosso per la magnifica voce di Paolo Nutini.

Quando Nutini attacca a cantare, infatti, è subito magia. Con quel timbro, e con un controllo di voce assolutamente disumano, Nutini fa pieno sfoggio del suo inconfondibile graffiato. Non è solo una questione di tecnica però: il cantante scozzese canta ogni parola più con l’anima che con la voce, regalandoci una Masterclass esecutiva di sei minuti.

Il secondo ritornello è impreziosito da un arrangiamento di fiati che – volendo rubare una battuta a Paolo Sorrentino – “sarebbe in grado di fare a pezzettini anche il cuore di un serial killer svedese”. Una commistione di suoni che guidano l’ascoltatore in un vero e proprio metaverso sonoro al grido di “over fear and into freedom”.

“You are not machines, you are not cattle, you are men! You, the people, have the power to make this life free and beautiful. To make this life a wonderful adventure. Let us use that power!”.

Nel bridge c’è spazio per una citazione cult: quella di Charlie Chaplin nel celebre monologo de Il Grande Dittatore. Un intermezzo da brividi che scoppia in un ultimo epico ritornello.

Il Live ad Abbey Road e il video ufficiale

Nel febbraio del 2014 Paolo Nutini pubblicò una versione live di Iron Sky, registrata presso gli iconici Abbey Road Studios di Londra. L’incredibile performance dell’artista (e della sua band) è perfettamente sintetizzata in un tweet di Adele, la quale scrisse: “Questa è senza dubbio una delle cose migliori che abbia mai visto in vita mia”.

La versione ad Abbey Road, se possibile, riesce ad essere ancor più emotiva di quella studio, e ci mostra ancora una volta un Nutini che, forte di capacità espressive disarmanti, sembra tirare fuori la propria anima nell’eseguire il brano.

Il videoclip ufficiale, uscito sei mesi dopo la versione di Abbey Road, consiste in un vero e proprio cortometraggio. Questo è stato diretto dal regista britannico Daniel Wolfe, e dura ben nove minuti. Il corto ci offre una visione di un futuro distopico, in cui persone disperate, nonostante i loro problemi, riescono a trovare la forza di ballare.

Paolo Nutini è tornato!

Dopo otto lunghi anni di pausa, nella primavera del 2022, Paolo Nutini è tornato sulle scene pubblicando un nuovo album: Last Night in the Bittersweet. Un ennesimo gioiello da parte dal cantautore scozzese che, per l’occasione, è arrivato in Italia lo scorso mese con ben otto date (Brescia, Pistoia, Roma, Bologna, Fermo, Trani, Caserta e Taormina), spesso in venue molto piccole e suggestive (a Taormina, per esempio, si è esibito al Teatro Antico).

Nel corso di queste ha eseguito una cover di un brano italiano (Guarda che Luna di Fred Buscaglione). Un prassi non nuova per Nutini, che per i passati tour italiani si era cimentato anche in Caruso di Lucio Dalla.

Paolo Nutini tornerà in Italia il 30 settembre 2022, per una concerto al Fabrique di Milano. Se volete ascoltare un talento puro, il nostro consiglio è di non perdervelo.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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