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I giovani LGBTQ+ sperimentano più spesso l’incitamento all’odio online

I risultati di una ricerca messa insieme da Nominet

Secondo un nuovo rapporto su come gli adolescenti utilizzano Internet, i giovani LGBTQ+ hanno più del doppio delle probabilità di sperimentare l’incitamento all’odio online rispetto agli eterosessuali. Lo studio annuale del Digital Youth Index ha rilevato anche che i gruppi minoritari hanno maggiori probabilità di sentire che essere online abbia un impatto negativo su di loro. E questo vale tanto per gli individui LGBTQ+ quanto per quelli con problemi di salute mentale, che riferiscono un disagio superiore alla media rispetto alla propria vita online. Ma non è tutto. Andiamo allora a scoprire più nel dettaglio qual è la situazione che gli utenti più giovani vivono in Rete.

LGBTQ+: i giovani sperimentano più spesso l’odio in Rete

Secondo un rapporto messo insieme da Nominet, più di due terzi dei giovani con età compresa tra gli 8 e i 25 anni hanno visto contenuti angoscianti online. Soprattutto sui social network, inclusi Reddit, Twitter, TikTok e Tumblr. “Non è mai stato così importante per i giovani sentirsi connessi, inclusi e sicuri quando sono online“. Così commenta Paul Fletcher, amministratore delegato di Nominet. “Il completamento di questa ricerca nel corso di diversi anni ci consente di confrontare le competenze digitali dei giovani, il loro utilizzo dei servizi online, la loro salute mentale e il loro benessere generale nel tempo. La società dipende dai giovani che imparano a prosperare nel nostro mondo sempre più digitale“.

Secondo la ricerca, ben 3 giovani su 10 hanno affermato che il loro sonno è stato influenzato negativamente da Internet e dai dispositivi digitali. E più di un quarto ha dichiarato che vorrebbe trascorrere meno tempo sui propri dispositivi. Al contrario, una netta maggioranza (53%) sostiene che essere online abbia avuto un impatto positivo sui rapporti con gli amici. In questo senso, la ricerca dipinge un quadro misto dello stato di Internet per bambini e giovan. E suggerisce che l’immagine della generazione Z come “nativi di Internet” spensierati oscuri una realtà più complessa. D’altronde, la ricerca arriva in un momento in cui ilRegno Unito sta valutando la possibilità di reintrodurre l’Online Safety Bill, un atto legislativo che doterà Ofcom di una serie di nuovi poteri come regolatore dei contenuti online.

Eppure, i risultati della ricerca sono evidenti. I giovani LGBTQ+ sperimentano maggiormente l’incitamento all’odio. E i dispositivi digitali non fanno bene alla salute dei più piccoli. È innegabile.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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