L’ascolto e la fruizione della musica sono azioni praticate dall’uomo sin dall’antichità e, come per l’uomo, hanno subito anch’esse profondi cambiamenti nel corso della storia. In questo nuovo articolo di Com’è cambiato analizzeremo insieme l’evoluzione dei dispositivi musicali a partire dai primi oggetti per la fruizione musicale fino ad arrivare a Spotify. Fonografo, grammofono, vinili, cassette musicali, CD, MP3 e per finire la musica liquida in streaming sono le tappe fondamentali che hanno segnano il cambiamento tecnologico dell’ascolto musicale. La tecnologia e l’innovazione sono infatti due dei fattori principali che hanno portato allo sviluppo di modi di fare e ascoltare musica sempre nuovi.
- Storia dei dispositivi musicali: in principio era il fonografo
- Dal grafofono al grammofono, i dispositivi musicali nell’800
- Il vinile: il dispositivo musicale più rivoluzionario di sempre
- Evoluzione dispositivi musicali: Stereo8 e la sua influenza sulle musicassette
- Storia dei dispositivi musicali: Compact Disc, nome in codice CD
- Evoluzione dispositivi musicali: musica in streaming e MP3
- Rivoluzione musicale 2.0: la musica liquida
- Evoluzione dispositivi musicali: cosa aspettarsi dal futuro?
Storia dei dispositivi musicali: in principio era il fonografo
Inventato da Thomas Edison, il fonografo fu descritto nel 1877 da un articolo del New York Times come l’invenzione che avrebbe dato vita ad importanti cambiamenti nei costumi sociali. Il fonografo permetteva, seppur in maniera “primitiva”, di registrare e riprodurre il suono.
Il fonografo è un dispositivo meccanico costituito da un cilindro ricoperto da una sottile lamina di stagno che girava grazie a una manovella. La barra a cui era attaccata la manovella era filettata così da permettere al cilindro non solo di roteare, ma di traslare anche lungo il proprio asse.
Vicino al cilindro vi era una tromba acustica con una membrana a punta metallica a contatto con il cilindro. Nella fase di registrazione, la tromba catturava il suono facendo vibrare la membrana che muoveva la punta metallica, incidendo così sulla lamina di stagno una traccia.
La riproduzione avveniva facendo ripercorrere alla punta la traccia precedentemente incisa che, a sua volta, faceva vibrare la membrana emettendo un suono poi amplificato dalla tromba acustica.
Dal grafofono al grammofono, i dispositivi musicali nell’800
Nel 1886, il rivale di Edison, Alexander Graham Bell, modificò il fonografo brevettando il grafofono. Bell impiegò la stessa tecnologia di Edison, ma utilizzò un cilindro di cera al posto di quello con lamina di stagno. Questo rappresentava una soluzione più semplice ed economica.
Successivamente, nel 1888, Emile Berliner inventò il grammofono. Esso era il primo dispositivo capace di registrare su dei dischi piatti, inizialmente realizzati in vetro, che potevano essere duplicati. L’invenzione del disco si affermò presto come vero e proprio standard dell’epoca. Infatti, divenne uno dei modi principali con il quale ascoltare e registrare la musica nei decenni a venire.
Il vinile: il dispositivo musicale più rivoluzionario di sempre
Non c’è alcun dubbio sul fatto che tra le rivoluzioni che più hanno avuto un impatto non solo tecnologico, ma anche sociale, troviamo quella del vinile. Sempre più diffusi verso la seconda metà del XX secolo, i dischi ormai non erano più realizzati in vetro o in cera, ma in plastica vinilica.
Il vinile è più pratico, leggero e resistente. È un’innovazione che ha spinto la musica a diventare un hobby privato diffuso e alla portata di tutti. Introdotto nel 1948 negli Stati Uniti, il disco in vinile a 33 giri è il neonato dell’evoluzione del suo antenato in gommalacca a 78 giri.
Il giradischi
Il giradischi si impone nei magnifici anni ’50 come status symbol di una nuova generazione pronta a lasciarsi alle spalle i nefasti effetti della guerra e che vuole godersi il boom vitale del nuovo decennio. Sul finire di quel periodo, le grandi catene di elettrodomestici cominciano a produrre il famoso mangiadischi, un giradischi portatile a batteria perfetto per ascoltare i 45 giri in auto, all’aperto durante i picnic e un po’ ovunque. Da questo momento, la musica abbatte la barriera del nido casalingo e comincia a invadere anche gli spazi extra domestici.
Evoluzione dispositivi musicali: Stereo8 e la sua influenza sulle musicassette
Nome derivante dal formato delle cassette, lo Stereo8 è uno standard di registrazione audio su nastro magnetico. Negli anni ’60 e ’70 ha avuto successo soprattutto per l’utilizzo nell’industria discografica. In seguito, si è diffuso come materiale da ascoltare nelle autoradio.
Lo Stereo8 è stato subito sostituito dalle musicassette, più maneggevoli perché di piccole dimensioni. Dispositivo a memoria magnetica, la musicassetta memorizza dati e informazioni in sequenza su nastro magnetico.
Il mangianastri
Il dispositivo musicale usato per ascoltare le musicassette è il mangianastri. Esso permetteva di ascoltare la musica, ma anche di registrarla. È stata una vera innovazione che diede vita all’era dei mixtape. Il mangianastri dava la possibilità di registrare le canzoni ascoltate alla radio sulle musicassette, creando così delle compilation personalizzate.
Oggetto che ha spopolato ovunque è stato il famoso Boombox negli anni ’80. In grado di riprodurre musicassette e di registrare, il Boombox è un grande mangianastri utilizzato anche dai primi rapper e DJ. Il suo punto di forza era quello di sparare la musica ad altissimo volume grazie ai suoi woofer in grado di spingere i bassi fino a 150 decibel.
Il walkman
Sempre negli anni ’80, il dispositivo per ascoltare musica che ha permesso alla musicassetta di superare le vendite del vinile è stato proprio il walkman. Poco capito e non accettato all’inizio, il walkman è stato uno dei prodotti dell’azienda Sony più venduti, con ben 400 milioni di pezzi. Per questo motivo, ha rivoluzionato per sempre il modo di ascoltare la musica.
Storia dei dispositivi musicali: Compact Disc, nome in codice CD
Nel 1982 viene annunciata al mondo una nuova tecnologia per ascoltare la musica. Il Compact Disc, conosciuto poi come CD, nasce già nel 1979 dalla collaborazione tra due delle maggiori aziende tecnologiche al mondo: Philips e Sony. Obiettivo: creare qualcosa di piccolo, estremamente sottile e capace di contenere circa 74 minuti di audio.
Tuttavia, ci è voluto più di un decennio affinché i CD si imposero come standard per ascoltare la musica. Sony ha introdotto il primo lettore CD portatile ad un prezzo di circa 200 dollari, cinquanta in più rispetto ai vecchi walkman. Il CD divenne il dispositivo musicale – e anche video con il DVD – per l’intrattenimento domestico. Col tempo, il prezzo calava e il Compact Disc e il suo lettore erano presenti in tutte le case.
Evoluzione dispositivi musicali: musica in streaming e MP3
Dagli anni ’90 in poi, la strada che la musica percorre è quella del digitale in maniera definitiva. In questo quadro cambiano anche i dispositivi musicali per riprodurla.
Formalmente chiamato Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3, l’MP3 è la sigla di un algoritmo ed è la codifica di un file audio compresso, conosciuto da tutti come formato .mp3. Questo algoritmo è stato sviluppato dal gruppo MPEG, ossia il Moving Picture Experts Group, ovvero un comitato tecnico formato dalle organizzazioni internazionali ISO e IEC.
Venne creato con lo scopo di definire standard la rappresentazione in forma digitale di audio, video e altre tipologie di contenuti multimediali, in modo da soddisfare un’ampia varietà di applicazioni. Tra queste vi è l’estensione per riprodurre brani musicali, in grado di dare un taglio netto alla quantità di dati richiesti per memorizzare un suono. Inoltre, mantiene una riproduzione fedele del file originale e non compresso.
Rilasciato nel 1995, il primo lettore MP3 si chiamava Winplay3. Molte persone sono state in grado di codificare e riprodurre i file MP3 sui loro PC. Ma a causa dei dischi rigidi dell’epoca relativamente piccoli (500-1000 MB), la compressione con perdita di qualità era richiesta per memorizzare più album.
Con gli anni, la popolarità degli MP3 iniziò ad aumentare. Addirittura, alcuni siti web offrivano gratuitamente migliaia di MP3 creati da artisti indipendenti. Le piccole dimensioni dei file MP3 consentivano la condivisione di file peer-to-peer di musica estratta da CD, che in precedenza sarebbe stata quasi impossibile.
iPod
L’incremento della popolarità e della fruizione del formato MP3 è avvenuto con la messa in vendita dell‘iPod. Presentato da Apple nel 2001, l’iPod è un lettore di musica digitale basato su hard disk e memoria flash. Vi sono ben sei generazioni di iPod, ognuna con le proprie caratteristiche, nonché diversi modelli (classic, mini, nano, shuffle e touch).
Rivoluzione musicale 2.0: la musica liquida
Se un tempo l’ascolto della musica presupponeva uno strumento meccanico per la sua riproduzione (come abbiamo visto stereo, mangianastri, ecc.) ad oggi il supporto fisico non è più strettamente legato alla musica. Oggi la musica è un “oggetto” multimediale come un pc, un tablet o uno smartphone.
Gli MP3 e i CD sono ancora usati, ma la direzione che sta prendendo sempre più piede è quella dell’ascolto in streaming. In questo modo non si possiede alcuna copia fisica della canzone, ma la si ascolta sfruttando la propria connessione internet (dati o Wi-Fi).
È proprio tramite la connessione internet che c’è la possibilità di ascoltare musica dai maggiori distributori di musica liquida, come YouTube e Spotify.
Youtube e Spotify
Non solo musica ma anche video: Youtube è la fonte primaria e preferita da milioni di utenti per l’ascolto di musica gratuita. Basta una semplice ricerca nella libreria per trovare tutte le tracce che si desiderano. Negli ultimi tempi si sta facendo strada anche la versione Premium.
Altrettanto popolare è Spotify, di origini svedesi, che offre lo streaming musicale on demand. Lanciato nel 2008, Spotify conta circa 300 milioni di utenti (per chi utilizza la versione gratuita che quella a pagamento del servizio). La comodità di Spotify deriva dal fatto che la musica può essere visualizzata per artista, album, etichetta, genere, playlist e ricerche dirette.
Sia YouTube che Spotify possono essere collegati al proprio account social, condividendo così sul proprio profilo la musica che si sta ascoltando. Questo è uno dei maggiori motivi per il quale questi due “dispositivi” di fruizione musicale hanno così tanto successo.
Evoluzione dispositivi musicali: cosa aspettarsi dal futuro?
Il mondo della musica ha subito una netta rivoluzione ed evoluzione, passando dai supporti fisici agli MP3 fino ad arrivare ai servizi di streaming online. Un fattore importante da sottolineare è il fatto che da qualche anno a questa parte è scoppiata la moda del vintage. Nelle case spopolano di nuovo il suono inconfondibile del giradischi e del vinile, di artisti più o meno recenti.
Sicuramente il futuro porterà ancora tantissime novità in questo settore, con servizi sempre più mirati a soddisfare le esigenze degli utenti. Le possibilità sono infinite e una serie di cambiamenti renderanno migliore l’esperienza, già fortemente ottimizzata grazie a tutte le innovazioni tecnologiche del nostro tempo.
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