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Il letto è una rosa: com’è la nuova edizione del libro di Monica Vitti

La nuova edizione ampliata de Il letto è una rosa è pubblicata da Mondadori e disponibile nelle principali librerie fisiche e online.

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«Lasciatemi l’emozione, e tenetevi pure la memoria. Io non la voglio, perché è una truffa, e non la si può nemmeno portare in tribunale perché vincerebbe lei. La memoria non è con me, ma contro di me. Sono anni che provo ad allontanarla, cancellarla, l’ho anche presa a schiaffi, a spintoni, e lei subisce tutto pur di restarmi in testa come un cappello di carta velina. Io non la voglio e lei lo sa. Ma qualche volta mi cade in braccio, e mi tocca cullarla. L’ho sentita anche ridere, ieri». C’è tutta Monica Vitti in questo estratto del suo atipico memoir Il letto è una rosa: la sua apparente ingenuità, la sua sorprendente profondità, il suo estro creativo e la sua fragile memoria, messa a dura prova da una crudele malattia con cui l’attrice convissuto nei suoi ultimi anni, lontana dal suo amato palco.

Uno dei tanti motivi per non lasciarsi scappare la nuova edizione di questo libro, scritto e illustrato dalla stessa Monica Vitti e ampliato da una struggente prefazione del marito Roberto Russo, sempre al suo fianco e capace di dare nuovo senso e sfumature profonde alle abusate parole “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”. In bilico fra sogno e realtà, fra ricordo e immaginazione, Il letto è una rosa è un viaggio suggestivo e ammaliante nella mente e nella vita di una delle più grandi artiste italiane dello scorso secolo, capace di trasformare la recitazione in poesia, e di essere al tempo stesso musa dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni e sontuosa esponente della commedia all’italiana, in un ambiente dominato dagli uomini ma costretto a inchinarsi alla sua bravura e a un’irripetibile miscela di ironia e sensualità.

Il letto è una rosa: uno struggente viaggio nei ricordi e nella fantasia di Monica Vitti

Il letto è una rosa

Proprio ad Antonioni sono dedicate alcune delle pagine più appassionate de Il letto è una rosa. «Deserto rosso, come forse qualche lettore sa, è stato ispirato da una mia depressione. Certo, se non ci fosse stato Michelangelo accanto a me, “Mi fanno male i capelli” sarebbe stata solo una frase ridicola. Invece l’artista ci inventa sopra Deserto rosso. Qualunque inezia può essere degna di attenzione. Per un artista, intendo dire, gli altri possono anche giocare a carte», scrive Monica Vitti, tributando un sincero omaggio al suo primo maestro di cinema.

Chi è in cerca di pettegolezzi, aneddoti o scomodi retroscena della carriera di questa leggenda del cinema italiano potrebbe rimanere deluso da questo memoir, che si propone invece come guazzabuglio di emozioni, sogni e specifici episodi, tutti a loro modo fondamentali per definire il percorso artistico ed esistenziale di Monica Vitti. È la stessa autrice e protagonista a tratteggiare la sua personalità, partendo dalla sbadataggine che l’ha sempre contraddistinta, attraversando il periodo della sua alienazione al cinema (molto distante dal suo vero carattere) e arrivando all’inquietudine dovuta alla lavorazione del suo primo e unico film da regista, Scandalo segreto.

In mezzo, voli sulle ali della fantasia, confidenze e ampie parentesi, accompagnate da semplici e suggestivi bozzetti. Scorci di un’anima inquieta ma sempre in totale controllo del mestiere della recitazione. «Ma allora come mai facevo l’attrice? Niente di più naturale per me, quando recito ho una memoria di ferro. È la realtà che mi risulta nebulosa, non Shakespeare», scrive con una punta di orgoglio, scindendo nettamente l’attrice dalla persona.

Fra autobiografia e memoir

Monica Vitti

Non mancano riflessioni estremamente dolorose («Quando mi sveglio non so mai dove sono, né perché. Niente mi è familiare») e attimi di spassosa sincerità («Sono troppo distratta, preferirei lavorare sulla storia della finestra, m’interessa più del mio film»), ma Il letto è una rosa in fondo è lo strumento migliore che abbiamo per per addentrarci nella meravigliosa complessità di questa artista. Un’artista che, per ammissione dello stesso Roberto Russo, “sa mascherare anche i vuoti che si fanno vivi nella mente”, ma che fra un ricordo e una battuta, una riflessione e un sogno, in questo dolce e malinconico memoir abbassa brevemente la guardia, lasciando intravedere la vera Monica Vitti.

I proventi della nuova edizione ampliata de Il letto è una rosa andranno a favore dell’Unità di Ricerca di Cefalee e Neurosonologia della fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, di cui è responsabile il Prof. Fabrizio Vernieri.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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