L’app Artifact è finalmente arrivata. Fondata da Kevin Systrom e Mark Krieger, già conosciuti per aver dato vita a Instagram, Artifact è un misto tra un social e un feed di notizie ed è alimentata direttamente da un’intelligenza artificiale.
Artifact, l’app dipende da un’AI
Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’app di Artifact è sostanzialmente quello di aiutare gli utenti a creare dei contenuti iper-accurati grazie a una serie di strumenti messi a disposizione degli iscritti.
Fin qui, quindi, potremmo pensare ad Artifact come una sorta di ChatGPT versione social, ma in realtà gli utenti dovranno, a conti fatti, fare conoscenza con l’intelligenza artificiale.
Infatti l’AI avrà bisogno di almeno due settimane per conoscere gli utenti iscritti, i quali, dal canto loro, dovranno leggere parecchie notizie al giorno. Solo così l’AI potrà capire cosa consigliare e il tipo di contenuto più adatto.
Non per altro il nome Artifact stesso, stando alle parole di Systrom e Krieger, deriva da tre termini: articoli, fatti, intelligenza artificiale. In pratica tutto ciò su cui l’app vuole puntare.
A rimarcare il voler essere soprattutto un feed di notizie, una volta avviata l’app ci si imbatte proprio in un feed al cui interno si ritrovano storie di editori del calibro del New York Times e Washington Post.
Partendo da questo, l’app registrerà tutto ciò che si leggerà, capendo così i gusti e gli orientamenti politici degli utenti. Difatti su Artifact sarà possibile trovare articoli di qualunque fazione politica, ma l’AI bloccherà ogni tentativo di diffondere fake news.
Inoltre, ripescando un po’ l’aspetto social, gli utenti potranno invitare amici sull’app, ricevere notifiche su contenuti interessanti e godere della funzionalità “Leggi più tardi” e della cronologia di lettura.
Artifact è disponibile sia per utenti iOS sia per utenti Android. Ma a questo punto viene naturale chiedersi una cosa: che anche il futuro dei social possa risiedere nell’implementazione di un’intelligenza artificiale come quella di Artifact?
- di Nuzzo, Michele (Autore)