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Huawei: i chip HiSilicon torneranno sul mercato

Ecco il nuovo piano del colosso asiatico per superare le restrizioni di matrice americana

Huawei sta soffrendo come non mai l’avversità degli Stati Uniti nei suoi confronti. E’ questa la notizia che il sito gizchina.com ha riportato il merito alle difficoltà palesate dal colosso cinese sul mercato degli smartphone e sul valore comprensivo dell’azienda che al momento è stata privata di un componente fondamentale: i chip.

Non potendo avere linee di produzione proprie, Huawei si è dovuta affidare a terzi, in particolare a TMSC, ma viste le sanzioni statunitensi il rapporto con l’azienda taiwanese si è reso praticamente impossibile.

Come ha provato allora a reagire Huawei? All’inizio ha fatto un passo indietro, anche se questo tentativo, “evolutosi” poi nei chip Qualcomm non ha dato grandi risultati, a causa della mancanza del supporto del 5G, salvo poi trovare una nuova strada per cercare di avanzare: ossia quella di investire nell’industria cinese di semiconduttori conservando, al proprio interno, la Division HiSilicon, che dal suo canto ha continuato a focalizzarsi sulla progettazione di chip.

E infatti, tutti gli sforzi fatti hanno portato a dei risultati. Qualche tempo fa Huawei ha rilasciato un teaser nel quale annunciava l’intenzione di tornare sul mercato con strumenti evoluti. Una serie di informazioni condivise con i clienti, gli utenti, il grande pubblico: su cui a breve dovrebbero arrivare nuovi dettagli e risposte.

I movimenti “nel dettaglio” di Huawei

PitchBook ha riportato a sua volta che il gruppo cinese si è mosso nei suoi investimenti soltanto negli ultimi mesi, dopo che in precedenza aveva dichiarato di aver perso quasi un terzo delle entrate nel 2021 a causa delle sanzioni comminate dagli States.

Huawei non ha rivelato le quantità di milioni di dollari investite, ma secondo il database Tianyacha, che traccia i movimenti delle aziende cinesi, il movimento di denaro riguarderebbe decine di milioni di dollari.

Ora si attende di capire se la manovra troverà uno sviluppo positivo e fortunato. In Cina infatti l’autosufficienza tecnologica, in particolare quella legata ai chip, è una delle “mission” nazionali, ma in passato un alto numero di progetti incentrato su queste cose è spesso fallito a causa della complessità delle lavorazioni. Vedremo nei prossimi mesi quali saranno gli sviluppi della vicenda che coinvolge Huawei.

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