fbpx
CinemaCultura

Il principe di Roma: com’è il film con Marco Giallini

Il principe di Roma arriverà in sala il 17 novembre, distribuito da Lucky Red.

Dopo Io sono Babbo Natale, ultima interpretazione del compianto Gigi Proietti, Edoardo Falcone e Marco Giallini si riuniscono per Il principe di Roma, che ha per protagonista un personaggio che si chiama Proietti e, pur non essendo un film natalizio, eredita la struttura narrativa da un immortale classico del filone come Canto di Natale di Charles Dickens. Un adattamento molto libero e verace, che ci trasporta nella Roma del 1829, dove il ricco Bartolomeo Proietti sta per sposare la figlia del Principe Accoramboni solo ed esclusivamente per guadagnare un ambito titolo nobiliare.

Bartolomeo è cinico, avido e profondamente irrispettoso dei sentimenti di chi gli sta accanto, al punto da non comprendere neanche l’amore che la governante Teta (Giulia Bevilacqua) prova per lui. Tutto cambia però quando tre fantasmi d’eccezione arrivano, come Dickens insegna, a illuminarlo sul suo passato, sul suo presente e sul suo futuro: Beatrice Cenci (Denise Tantucci), Giordano Bruno (Filippo Timi) e Papa Borgia (Giuseppe Battiston).

Tre simboli di Roma e della romanità, deceduti per morte violenta (o nel caso di Papa Borgia, in circostanze quantomeno sospette) e tutti portatori di un insegnamento morale nei confronti del protagonista, guidato da uno spasmodico desiderio di riscatto dopo un’infanzia da orfano. Su queste basi, Edoardo Falcone innesta un racconto leggero e brillante, che si appoggia non solo a Dickens ma anche a emblemi del nostro cinema come Il marchese del Grillo, Nell’anno del Signore e Fantasmi a Roma, tutti incentrati sulla tradizione romana e sul contrasto fra miseria e nobiltà. Un progetto dall’anima commerciale e popolare ma allo stesso tempo decisamente ambizioso, che però purtroppo non riesce mai a trovare coerenza e profondità.

Il principe di Roma: Marco Giallini in una rilettura in chiave comica di Canto di Natale

Il principe di Roma 2

Nell’adattare Canto di Natale, Edoardo Falcone compie due scelte importanti e decisive, cioè togliere al racconto la sua caratteristica ambientazione natalizia, indubbiamente il periodo più edificante dell’anno, e soprattutto rendere Bartolomeo Proietti una figura comunque controversa e respingente, ma molto meno detestabile dell’iconico Ebenezer Scrooge, simbolo per eccellenza del capitalismo e dell’avarizia. Due pilastri per Dickens, che vengono invece a mancare a Il principe di Roma. Aspetti che non sono necessariamente un difetto, ma che contribuiscono a indebolire la portata morale del racconto, rendendolo complessivamente più esile e leggero. Il protagonista, interpretato con la consueta bravura e la giusta dose di eccentricità da Marco Giallini, risente della mancanza di una spinta drammaturgica che porti lo spettatore a detestarlo. Come diretta conseguenza, anche il suo percorso di redenzione ed evoluzione è depotenziato.

Va comunque riconosciuto al regista un approccio attivo al testo di riferimento, che viene adattato in chiave moderna soprattutto per quanto riguarda le figure femminili. A emergere è in particolare la figura di Teta, rude popolana e allo stesso tempo dolce e disincanta assistente dell’aspirante nobile. Particolarmente azzeccata inoltre la scelta degli spiriti: Beatrice Cenci è la figura ideale per stimolare in Bartolomeo una maggiore empatia, l’inquietante Giordano Bruno è un’ottima scelta per mostrare al protagonista le conseguenze del suo egoismo e Papa Borgia adempie perfettamente al compito di fare riflettere Proietti sugli effetti a lungo termine di una vita priva di affetto e amore nei confronti del prossimo.

La psicologia del protagonista

Il principe di Roma 3

Non manca il divertimento durante Il principe di Roma, soprattutto per le possibilità comiche pressoché infinite garantite dalla romanità e dai secoli di storia della Capitale, non a caso dipinta come un luogo brulicante di anime tormentate e di storie sepolte sotto la coltre del tempo. Roma è centrale in ogni aspetto del racconto: dalle location ai ruspanti dialoghi, passando per la sua immensa storia e per la critica sociale che emerge in filigrana: facile leggere nell’astio dei poveri nei confronti dei ricchi, ignari della loro fortuna e perennemente occupati in quisquilie, un rimando all’attuale situazione italiana, costellata da sfiducia nei confronti della politica e da un palpabile risentimento verso la borghesia.

Peccato che questi interessanti spunti vengano costantemente sacrificati in nome di una risata sguaiata e fine a se stessa, esaltata dai perfetti tempi comici di Giallini ma dal limitato impatto a medio e lungo termine sullo spettatore. La stessa psicologia del protagonista è rappresentata in modo bidimensionale e affrettato, con un’associazione stereotipata fra i traumi relativi alla figura materna e il rapporto controverso di Bartolomeo Proietti con le donne. Una toccante rivelazione nel finale non basta a risollevare un racconto decisamente avaro di emozioni, e perciò purtroppo facilmente dimenticabile.

Il principe di Roma e Dickens

Il principe di Roma 4

Per chi è cresciuto negli anni ’80 e ’90, la visione della morte del piccolo Tim durante la trasposizione animata Disney Canto di Natale di Topolino è sicuramente uno dei ricordi più angoscianti e strazianti. Il principe di Roma rilegge questo momento in maniera del tutto anonima, collegandolo peraltro a una poco convincente sottotrama su Eugenio, ex amico fraterno di Bartolomeo. Il fatto che questo adattamento sia complessivamente meno disturbante, emozionante e tragico di un cortometraggio animato di quasi 40 anni fa è un’emblema della dimensione dell’intero progetto, troppo sbilanciato sull’umorismo nonostante l’impegno nell’ammodernamento di un classico datato 1843 ma ancora fondamentale per tutti noi.

Il principe di Roma arriverà in sala il 17 novembre, distribuito da Lucky Red.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🌍 Giornata della Terra: ciascuno può dare il suo piccolo contributo per salvaguardarla
 
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
 
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button