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Gli stivali per la realtà virtuale? Esistono ma costano tantissimo

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Si chiamano Ekto One i primi stivali per la realtà virtuale. E sì, probabilmente avete pensato che è l’ennesimo gadget inutile (e costoso). Uno di quelli che non si può permettere quasi nessuno e che è destinato a finire nel dimenticatoio. Sicuramente il prezzo – dai 15.000 ai 20.000 $ – non depone a loro favore ma l’idea è piuttosto interessante: gli stivali sono motorizzati e vi permettono di muovervi nell’ambiente virtuale, senza però rischiare scontri con pareti, mobili e oggetti.

Ekto One, gli stivali per la realtà virtuale

Gli Ekto One non sono una vera novità. In realtà gli stivali per la realtà virtuale sono stati annunciati un paio di anni fa ma, stando al CEO di Ekto VR, dovremmo essere prossimi al lancio sul mercato.

La domanda è: come funzionano?
In sostanza è come avere ai piedi dei pattini. Gli Ekto One infatti sono dotati di ruote motorizzate e controbilanciano il movimento di chi li indossa. Insomma, sono progettati per riportarvi sempre al punto di partenza. Non costantemente, sia chiaro. In realtà potete fare qualche passo in avanti, così da “ingannare” il vostro cervello e il sistema vestibolare per contrastare il fenomeno del motion sickness. Tradotto in soldoni: vi muovete (seppur poco) così da non avere la nausea mentre utilizzate la realtà virtuale.
Una volta fatti pochi passi gli Ekto One vi riportano gradualmente indietro.

Stando ai commenti ricevuti durante le demo, le persone sono quasi del tutto convinte di uscire dalla stanza – ha raccontato Brad Factor, CEO dell’azienda – Chiedono ‘Gli stivali sono accesi?’, ‘Stanno funzionando?’, ‘Sto arrivando vicino al bordo?’ E’ come se non avessero la percezione della propria posizione. Sono totalmente immersi nell’ambiente virtuale al punto da non essere certi di trovarsi ancora nella stanza di partenza.”

Gli Ekto One sono indubbiamente un invenzione brillante ma, al momento, il costo è proibitivo, almeno per i privati. Sì, perché questo strumento non dovete necessariamente associarlo ai videogiochi o al futuro metaverso. In realtà le aziende potrebbero sfruttare gli stivali per la realtà virtuale per il training dei propri dipendenti, preparandoli alle più svariate situazioni e permettendo loro di sviluppare delle abilità prima di mandarli sul campo.

Camminare nella realtà virtuale: che altre soluzioni esistono?

La soluzione proposta dalla Ekto VR è interessante e funzionale ma non è l’unica. In realtà ormai da anni stiamo cercando di capire come risolvere il problema del movimento all’interno di ambienti digitali e tridimensionali.
La soluzione più nota, seppur ancora poco diffusa, è il tapis roulant. Non quello classico ma un modello appositamente studiato per consentire ai giocatori di spostarsi in tutte le direzioni, rimanendo però fermi nello stesso posto.
Esistono persino versioni avanzatissime di questa tecnologia: l’Università dello Utah (Stati Uniti) ne ha costruito uno che può stimolare vista, udito e olfatto, con la possibilità di simulare anche il calore e il vento.

Il Virtuix Omni

In Giappone invece hanno proposto una soluzione alternativa. Si tratta di una sorta di cerchio attorno a cui potete muovervi, appoggiando costantemente la mano sulla parete. Nella realtà continuerete a girare in tondo, nella virtualità vi sembrerà di andare sempre dritti.

NVIDIA e Adobe hanno invece collaborato con la Stony Brook University per realizzare un sistema che sfrutta le saccadi, ossia i rapidi movimento dell’occhio umano, riuscendo a deviare la camminata degli utenti così da evitare scontri con elementi presenti nella realtà, inclusi quelli in movimento.

Qual è la soluzione migliore? In realtà i ricercatori non hanno ancora deciso quale sia la tecnologia più funzionale per risolvere il problema del movimento. Dal canto loro le aziende, seppur innovative come Ekto VR, non hanno ancora dato vita ad un sistema che possa essere commercializzato e venduto ad un prezzo abbordabile. Quello che è certo è che, con l’avanzare del metaverso, gli studi e gli esperimenti in questo settore aumenteranno vertiginosamente e sì, ad un certo punto risolveremo anche questo enigma.

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