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Elezione del Presidente della Repubblica: cosa c’è da sapere

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Dunque ci siamo: lunedì 24 gennaio ci sarà quella che in termini tecnici viene detta la prima chiama.

Comincerà così, alle ore 15.00 del 24 gennaio, l’elezione del presidente della Repubblica italiana. Le previsioni sono che il tredicesimo inquilino del Colle, giusto per usare un’altra formula ben nota, non sarà né semplice né immediata. E pare quasi scontato il fatto che, almeno nella prima votazione, si andrà verso la scheda bianca.

Ma non è del groviglio politico che vogliamo parlarvi, bensì di qualcosa che poggia su basi ben più solide. Com’è inevitabile, la pandemia influirà anche sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Anzi, proprio perché è previsto un certo numero di votazioni, che – come vedremo – coinvolge una cifra cospicua di elettori, le regole sono state definite con una certa chiarezza.

Scopriamo dunque cosa succederà a Montecitorio a partire dalle 15 di lunedì 24 gennaio.

Le elezioni del presidente della Repubblica: dove, come, chi

Come da prassi, le elezioni del presidente della Repubblica avvengono a Montecitorio, nel palazzo dove ha sede la Camera dei Deputati.

Il Parlamento vota in seduta comune. A esprimere la preferenza saranno 1009 grandi elettori, così suddivisi: 315 senatori, 6 senatori a vita, 630 deputati e 58 delegati regionali (3 per Regione ma uno solo per la Valle d’Aosta).

Il prossimo presidente sostituirà Sergio Mattarella, il cui mandato scade giovedì 3 febbraio.

Le modalità dell’elezione del presidente della Repubblica sono espresse negli articoli 83 e 84 della Costituzione.

Il presidente viene eletto al raggiungimento di un quorum. Per i primi tre scrutini occorre la maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea, dal quarto è sufficiente la maggioranza assoluta dell’Aula. Cioè, sapendo che si esprimeranno 1.009 grandi elettori, serviranno rispettivamente 637 e 505 voti.

Può essere eletto presidente della Repubblica ogni cittadino italiano di più di 50 anni che goda dei diritti civili e politici.

Le misure anti-Covid

Quelle finora espresse sono le regole che valgono per qualunque elezione del presidente della Repubblica.

Ma, come dicevamo, la pandemia ha imposto una serie di norme ulteriori. Scopriamole.

Anzitutto, va da sé che anche a Montecitorio si osserveranno le attenzioni alla profilassi valevoli in ogni ambito. Si baderà dunque al distanziamento (superiore al metro), si indosserà la mascherina Ffp2 e all’ingresso in aula verrà misurata la temperatura (che dovrà essere inferiore a 37,5 °C). Potrà entrare alla Camera soltanto chi sarà in possesso del green pass base.

Catafalchi addio

Si voterà una sola volta al giorno, e non più nei cosiddetti catafalchi, mandati (almeno provvisoriamente) in pensione poco prima dei trent’anni di onorato servizio.

Vengono chiamati catafalchi le cabine in legno con un pesante tessuto in ingresso e uscita, in cui i parlamentari esprimono il loro voto in assoluta segretezza, per poi riporre la scheda nelle urne.

Difficili da sanificare, i catafalchi verranno sostituiti con nuove cabine dotate di sistema di areazione.

È previsto che ogni votazione durerà dalle 5 alle 6 ore.

50 elettori per volta

Per evitare assembramenti, i 1009 grandi elettori verranno suddivisi in gruppi di 50 in ordine alfabetico, che saranno chiamati in fasce orarie prestabilite. In Aula non potranno stazionare più di 200 votanti. Quindi, durante lo spoglio, 200 elettori seguiranno direttamente le operazioni, gli altri tramite schermi.

Gli elettori entreranno in Aula attraverso l’ingresso sul lato sinistro, e defluiranno da quello sul lato destro. Come già detto, si accede a Montecitorio solo con la mascherina Ffp2 e con il green pass base.

Il giuramento

La mattina del giuramento, obbligo del tampone (antigenico di terza generazione) per tutti i grandi elettori. Il test sarà effettuabile alla Camera e al Senato.

A intervenire sarà solo il nuovo presidente della Repubblica, il cui discorso non durerà più di 50 minuti.

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Sciolto il nodo positivi

Sciolto anche un nodo che ha diviso la politica negli ultimi giorni, e che riguardava le modalità di voto dei grandi elettori che risultano positivi al Coronavirus.

È arrivata una circolare ad hoc: gli elettori positivi possono raggiungere Roma con mezzi propri o sanitari. Voteranno “in un’apposita postazione” allestita in un’area esterna di pertinenza della Camera, situata in via della Missione. Dove “avverranno le operazioni di voto, in condizioni di rispetto delle vigenti misure di carattere sanitario”.

Per poter esprimere la preferenza in aula, i grandi elettori positivi hanno dovuto inviare per mail una richiesta alla Presidenza della Camera, assieme a un certificato medico “che attesti la ricorrenza, quale requisito legittimante, di una condizione di quarantena o isolamento rispetto all’infezione da Sars-Cov2”.

Due segretari d’aula e funzionari di Montecitorio si occuperanno di sanificare le schede e unirle alle altre.

Anche i grandi elettori positivi al Covid voteranno secondo l’ordine alfabetico.

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