Elon Musk rilancia l’obiettivo di portare il primo equipaggio umano su Marte entro la fine di questo decennio. Il rinnovato entusiasmo arriva dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, con un discorso inaugurale che ha messo la conquista dello spazio al centro dell’agenda politica.
Elon Musk e Donald Trump porteranno l’umanità su Marte?
Nel suo discorso inaugurale, Trump ha dichiarato che la sua amministrazione perseguirà una “destinazione manifesta verso le stelle”, con l’obiettivo di piantare la bandiera americana su Marte. Parole che hanno trovato l’appoggio di Elon Musk, fondatore di SpaceX, intervenuto subito dopo per sottolineare l’importanza storica di una simile missione. Musk ha affermato: “È grazie a voi che il futuro della civiltà è assicurato”, prima di chiudere il discorso con un controverso gesto del braccio, che sta facendo molto discutere.
SpaceX ha già delineato un piano per raggiungere il Pianeta Rosso. I primi voli senza equipaggio sono previsti per il 2026. Questi test serviranno a valutare il sistema di atterraggio del razzo Starship e la sua capacità di ripartire per riportare gli astronauti sulla Terra. Se tutto procederà come previsto, il primo volo con equipaggio potrebbe avvenire entro il 2029, cioè entro la fine dell’attuale mandato presidenziale.
Ostacoli tecnologici? Mettiamoci anche quelli politici
Il razzo Starship, alto 120 metri, rappresenta il fulcro del progetto. Composto dal booster Super Heavy e dalla navetta Starship, ha volato solo sette volte fino ad oggi, affrontando non pochi problemi tecnici. L’ultimo test, avvenuto lo scorso mese, è terminato con la distruzione del veicolo nei cieli sopra i Caraibi.
L’appoggio della nuova amministrazione potrebbe, però, accelerare i test futuri. Trump ha infatti nominato Musk come responsabile dell’efficienza regolatoria, affidandogli il compito di ridurre la burocrazia e i costi governativi. Questa nomina potrebbe agevolare l’approvazione di nuovi lanci, ma ha sollevato importanti dubbi su possibili conflitti di interesse.
La collaborazione tra SpaceX e NASA ha già dimostrato come il settore privato possa ridurre i costi delle missioni spaziali. L’utilizzo di tecnologie riutilizzabili sviluppate da SpaceX ha già portato a significativi risparmi rispetto ai programmi esclusivamente pubblici. Questo modello pubblico-privato potrebbe rivelarsi fondamentale per rendere sostenibile l’esplorazione umana di Marte.
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