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Elon Musk twitta il suo piano di pace per l’Ucraina

I saggi suggeriscono una regola semplicissima, che metterebbe al riparo da figure spiacevoli. La regola dice che ciascuno dovrebbe occuparsi (e parlare) solo di ciò che conosce piuttosto bene.

Tralasciando la celebre affermazione di un già anziano Umberto Eco, secondo cui (stiamo eufemizzando) Internet avrebbe dato voce anche a molti, troppi sprovveduti, una cosa è certa. Se è vero che i social permettono una meritoria democratizzazione dei dibattiti, è pur vero che si corre il rischio di perdere di vista la differenza, in qualunque ambito, tra l’esperto e gli ultras, tra chi magari a quella materia ha dedicato anni di severi studi, e chi fornisce un’opinione antiscientifica basata solo sui propri istinti.

Se poi a intervenire sui social è qualcuno di grande notorietà, le cui affermazioni hanno quindi un forte impatto mediatico, beh, succedono due cose. Da una parte eventuali uscite fuori misura espongono il personaggio in questione al pubblico ludibrio. Dall’altra, però, stimolano un dibattito che forse i personaggi stessi non meriterebbero.

zelensky

Elon Musk e la dipendenza da Twitter

In questo senso è emblematico Elon Musk, che un social stava quasi per accaparrarselo. E che in quel medesimo social, Twitter, Musk ama intervenire con frasi sovente discutibili per almeno due motivi.

Il primo è uno stile criptico, testimonianza o di un uomo perennemente di corsa o di una confidenza non eccessiva con la comunicazione scritta. Dall’altra, l’esibizione di un ego indubbiamente ipertrofico, che fa sentire Musk in dovere di intervenire in qualunque questione.

Finché, intendiamoci, il numero uno di Tesla fa battute adolescenziali sulla Coca-Cola, giurando che acquisterà l’azienda “per riportare la cocaina nella ricetta”, possiamo anche fare spallucce di fronte a una certa immaturità.

Suscita onestamente qualche perplessità in più il recente cinguettio di Elon Musk sull’Ucraina, nel quale l’imprenditore si è permesso di stilare un suo personalissimo piano di pace. Scopriamo il contenuto del tweet.

Elon Musk e l’Ucraina: il suo piano di pace in un tweet

Se abbiamo detto di una certa dipendenza di Elon Musk da Twitter, ancor più spiccata è la mania di Musk per i sondaggi.

E così, come niente fosse, ecco il suo tweet delle 18.15 di lunedì 3 ottobre. Il cui testo vi riportiamo per intero: “Pace Ucraina-Russia:

  • Rifare le elezioni delle regioni annesse sotto la supervisione delle Nazioni Unite. La Russia dovrà andarsene se questa è la volontà del popolo
  • Riconoscere formalmente la Crimea come parte della Russia, come lo è stata dal 1783 (fino all’errore di Krusciov)
  • Assicurazione dell’approvvigionamento idrico in Crimea
  • L’Ucraina rimane neutrale.”

Le reazioni dei follower

È un po’ imbarazzante leggere un piano di pace riassunto in un tweet. E stilato da qualcuno che non ci risulti abbia competenze in politica estera, tattiche militari o argomenti simili. Quindi saltiamo a piè pari ogni commento sul contenuto del cinguettio del 3 ottobre.

Tuttavia stiamo parlando di Elon Musk, che su Twitter vanta quasi 108 milioni di follower.

E infatti, nei primi 20 minuti (il sondaggio dura 24 ore) si erano già espresse 206.000 persone. E mentre stiamo redigendo l’articolo, nella mattina di martedì 4 ottobre, i votanti sono oltre due milioni e trecentomila.

La risposta di Zelensky

Il fatto è che, dal punto di vista mediatico, anche il presidente dell’Ucraina non scherza.

Non solo perché Zelensky è un ex comico, ma perché durante i mesi del conflitto ha dimostrato di sapere usare con grande efficacia i media. Non sono mancate nemmeno verso di lui, a dire il vero, alcune critiche, secondo cui il presidente ucraino talvolta indulgerebbe un po’ troppo al proprio narcisismo. Si pensi ad esempio al servizio fotografico, assieme alla moglie Olena, apparso su Vogue.

Comunque, alle ore 20.45 del 3 ottobre è arrivato il tweet di risposta di Zelensky: “Quale Musk preferite? Quello che supporta l’Ucraina o quello che supporta la Russia?”

E dobbiamo dire che questa risposta sibillina sembra proprio in stile… Elon Musk.

Perché il patron di Space X sarà criticabile finché si vuole per le sue uscite spesso discutibili sui social. Ma non si può negare una sua vicinanza ideologica all’Ucraina sin dall’inizio del conflitto. Si pensi ad esempio a come, tramite Starlink, Musk abbia agito in modo da impedire un eventuale oscuramento della rete Internet da parte della Russia.

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Il botta e risposta col consigliere di Zelensky

È intervenuto sull’inopinato tweet di Musk sulla pace in Ucraina anche Mikhailo Podolyak, consigliere di Volodymyr Zelensky.

Podolyak ha scritto: “Sta cercando di legittimare i referendum farsa che sono andati in scena tra persecuzioni, esecuzioni di massa e tortura? Brutta strada”.

Al che Musk ha risposto: “No, suggerisco di votare sotto la supervisione dell’Onu. O indicate un’autorità o uno stato assolutamente affidabile”.

E Podolyak: “Le centinaia di migliaia di persone morte a Mariupol voteranno? Quelli finiti nei campi di concentramento? Elon Musk, lei crea razzi e sogna di colonizzare Marte. La Russia crea forni crematori mobili e sogna che l’Ucraina come nazione sparisca. Non è una questione di voto”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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