Elon Musk ha usato il videogame del 1970 Pong come prova che il mondo in cui viviamo è solo una simulazione al computer molto dettagliata. Infatti i miglioramenti grafici degli ultimi anni dimostrerebbero che la possibilità di creare un mondo virtuale indistinguibile da quello reale sono elevate.
Per Elon Musk viviamo in una simulazione, Pong è la prova
L’account Twitter ha semplicemente postato una data storica per il mondo dei videogame. Il 29 novembre 1972 infatti Atari ha rilasciato Pong, il primo video gioco ad avere un vero e proprio successo commerciale.
Musk ha risposto buttandola sulla filosofia. Infatti ha scritto: “49 anni dopo, i giochi sono mondi 3D fotorealistici. Cosa implica questo trend per la nostra realtà?“
In passato, Musk avevano annunciato di sostenere la “Ipotesi della simulazione“, postulata dal filosofo Nick Bostrom in un articolo del 2003. Che sostiene che in futuro le capacità dei computer saranno tali da permettere alle future generazioni di ricreare delle simulazioni dei propri progenitori. Questo esperimento mentale si chiedeva se sarebbe stato possibile distinguere la realtà fisica da quella virtuale. Una sfida alla nostra capacità di ragionare, che riprende quella del “cervello nella vasca” di Putnam e vuole indagare su come funziona la nostra coscienza, più che dimostrare che sia tutti dentro Matrix.
Musk però ha preso in parola il filosofo, asserendo che al 99,99% siamo in un universo simulato, non in uno reale. Un’affermazione che non si può in alcun modo contestare logicamente, perché suppone che i due mondi siano indistinguibili l’uno dall’altro. Un trabocchetto logico che fa sì che, in effetti, nessuno possa affermare che Musk si stia sbagliando.
Il fatto che quest’anno la startup di Musk Neuralink abbia permesso a una scimmia di giocare a Pong con il pensiero, potrebbero però essere una prova migliore che stiamo vivendo in un videogioco. In cui i programmatori stanno facendo un beta test con delle missioni davvero strane.
