Cattive notizie per Elon Musk, indagato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) per la mancata divulgazione dell’acquisto di azioni Twitter entro il termine stabilito. Un ritardo che, secondo il The Wall Street Journal, gli avrebbe fatto risparmiare oltre 143 milioni di dollari. Ma andiamo a scoprire più nel dettaglio cosa ha combinato stavolta il CEO di Tesla.
Elon Musk: la SEC indaga l’imprenditore per l’acquisizione di Twitter
Elon Musk è ancora una volta nei guai con la SEC. Stavolta, come potete immaginare, la questione riguarda l’acquisizione di Twitter da parte dell’imprenditore. Ai sensi del Securities Exchange Act del 1934, gli investitori che acquisiscono oltre il 5% di una società quotata in borsa sono tenuti a presentare un rapporto di notifica alla SEC entro 10 giorni dall’acquisizione. Elon Musk, come potete immaginare, ha superato la soglia del 5% con l’acquisizione di Twitter, fissando di fatto la scadenza per la divulgazione al 24 Maggio.
Ma il problema non è stato soltanto questo. A quanto pare, Musk ha aspettato la scadenza prima di acquistare ancora più azioni, portando la sua quota al 9.2%. Ed ha poi notificato l’acquisizione alla SEC il 4 Aprile, ossia ben 11 giorni dopo la data in cui doveva farlo. La questione è abbastanza elaborata. Il prezzo delle azioni di Twitter è prevedibilmente aumentato dopo l’annuncio dell’acquisizione di Musk, chiudendo il 27% in più già il primo giorno in cui il mercato ha notato il suo interesse per la piattaforma. Il ritardo nella notifica alla SEC gli ha così permesso di acquistare nuove azioni ad un prezzo decisamente più basso rispetto a quello a cui avrebbe venduto. E questo non ha certo giovato al mercato.
A questo punto, è chiaro perchè la SEC si sia mossa contro Elon Musk. Quali saranno le conseguenze di questa indagine non è certo, ma sappiamo che finora l’imprenditore non ha dimostrato grande rispetto per l’autorità.
