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Libri

Le tessitrici: il libro che indaga il rapporto tra donne della mitologia e dell’informatica

Lo abbiamo letto per voi

Se chiedessimo ai lettori cosa sia l’effetto Matilda, sospettiamo che in pochi saprebbero risponderci.

E questo in un certo senso confermerebbe proprio la tesi di fondo dell’effetto Matilda. Che è quel fenomeno di distorsione sociale (che forse sarebbe sufficiente chiamare maschilismo, in una delle sue molte declinazioni) per cui i risultati di ricerche o le scoperte scientifiche compiute da donne vengono attribuite a uomini.

Ci siamo occupati in diversi articoli del fatto che la disparità di genere è ben presente anche in ambito scientifico. E il fatto che debba essere celebrata una Giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza ne è la cartina di tornasole.

Dell’argomento, affrontato da una prospettiva insolita, si occupa Loreta Minutilli, che ha scritto Le tessitrici. Mitologia dell’informatica, uscito per effequ nell’ottobre del 2023.

Tessitrici Prima01

L’autrice

Stavolta più che mai, la nostra abitudine di accennare all’autore o autrice di un volume non è fine a se stessa.

Loreta Minutilli, laureata in astrofisica, è autrice di due romanzi, Elena di Sparta (Baldini+Castoldi) e Quello che chiamiamo amore (La Nave di Teseo), oltre che di svariati racconti “sparsi qua e là”, come si legge nell’aletta del libro. Attualmente è direttrice editoriale de Il rifugio dell’ircocervo.

Notazione non oziosa, dicevamo, perché ne Le tessitrici convivono la côté scientifica e quella umanistica di Minutilli.

Le tessitrici

Le tessitrici, a parte una breve introduzione e un ancora più breve epilogo, nei cinque capitoli centrali si occupa di raccontare la vita e le opere di alcune informatiche e di alcuni personaggi femminili della mitologia.

Proprio qui, lo diciamo subito, a nostro parere sta il punto debole del libro: il tentativo di creare parallelismi tra scienziate otto e novecentesche e le figure del mito ci è parso in più di un caso pretestuoso. E proprio l’epilogo, in cui l’autrice – in virtù del tempo “circolare e flessibile” (p. 192) si immagina un “passato caotico in cui tutto si mischia e il reale e l’immaginario si confondono” (ibid.), sembra un tentativo troppo debole di giustificare il punto di vista adottato.

Le tessitrici ha però il grande merito – questo, al contrario, il punto di forza del libro – di mostrarci alcune importanti e misconosciute informatiche. Che forse non hanno lottato abbastanza per spiccare come avrebbero meritato, ma su cui il giudizio dell’autrice resta sospeso: se per una donna di scienza è ancora oggi difficile prendersi i meriti dovuti, figurarsi uno o due secoli fa.

Ada Lovelace e Aracne

Il primo capitolo indaga la figura di Ada Lovelace, figlia di Lord Byron e forse per questo eclissata a lungo.

Nella pagine a lei deciate, contrappuntate dal mito di Aracne, si scopre che Ada ha fornito un importante contributo alla macchina analitica di Babbage, e soprattutto la sua capacità di aver portato grandi elementi di creatività nella scienza (“per Ada, l’immaginazione è la chiave del lavoro dello scienziato”, p. 30).

Hedy Lamarr e Filomela

Avvincente la biografia di Hedy Lamarr, attrice e inventrice, raccontata in parallelo col mito di Filomela. Destinata a ruoli cinematografici secondari, Lamarr sarà riconosciuta solo all’inizio del nostro secolo come cofirmataria del brevetto di un sistema di modulazione per la codifica di informazioni su frequenze radio, che sarà poi utilizzato nelle reti wireless.

Le programmatrici dell’ENIAC e le Danaidi

Alla realizzazione dell’ENIAC, primo computer general purpose della storia, hanno dato il loro contributo anche Kay McNulty, Jean Bartik, Betty Holberton, Marlyn Meltzer, Frances Spence e Ruth Teitelbaum. Le sei donne, qui accostate alle Danaidi, per il loro ruolo non hanno ottenuto praticamente alcun riconoscimento o visibilità.

Grace Murray Hopper e Penelope

Miglior fortuna ha avuto Grace Murray Hopper, ne Le tessitrici associata a Penelope, resa celebre dall’invenzione del linguaggio COBOL. E, curiosità, inventrice del termine bug (e soprattutto del debugging, cioè appunto l’eliminazione dei bug informatici).

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Arianna Wright Rosenbluth e Pandora

Ne Le tessitrici scopriamo infine la personalità di Arianna Wright Rosenbluth, fisica statunitense, impegnata tra le varie attività allo sviluppo della bomba all’idrogeno, deceduta nel dicembre del 2020 per complicazioni in seguito al Covid-19. E accostata, qui sì in modo persuasivo, al mito di Pandora.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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