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Cosa mai potrà diventare il Twitter di Musk e Trump?

Possibili scenari dopo la riattivazione dell’account dell’ex presidente

Potremmo dire che riprendiamo, cari lettori di Tech Princess, da dove avevamo lasciato.

E cioè dall’articolo redatto poche ore fa, dove vi abbiamo dato notizia del fatto che Elon Musk – dopo immancabile sondaggio – ha riabilitato l’account Twitter di Donald Trump.

Nel paragrafo finale ci domandavamo cosa mai potrebbe essere un Twitter targato Musk-Trump. E francamente non ci sono venute risposte troppo confortanti.

Vediamo qual è la situazione attuale. E cosa potrebbe accadere a Twitter viste le personalità quanto meno eccentriche di Musk e Trump.

Musk riabilita Trump su Twitter. Ma…

Già il modo in cui Musk ha riabilitato l’account Twitter di Trump, e la reazione di quest’ultimo, la dicono lunga sulla psicologia di entrambi.

Il primo, Musk, ha riammesso Trump su Twitter dopo uno degli strumenti cui pare più affezionato: il sondaggio (dove peraltro Trump l’ha spuntata per un pelo).

Elon Musk, dopo aver mostrato indifferenza assoluta per la democraticità (licenziando a tutto spiano manager, metà dei dipendenti e l’80% dei collaboratori esterni a contratto) si è permesso di twittare “Vox populi, vox Dei”, nemmeno fosse il subcomandante Marcos.

D’altro canto, da quando è stato riammesso, Trump è rimasto a braccia conserte e non ha scritto mezzo messaggio. Perché se Twitter è il giocattolo di Musk, Truth è quello di Trump, e – a detta dell’ex presidente – “funziona anche meglio”.

musk futuro twitter

Twitter, Musk, Trump e la politica

State tranquilli, passerà qualche tempo e Trump riprenderà a twittare come niente fosse.

Sia perché intervenire impulsivamente è caratteristica fondante di entrambi i personaggi, sia perché il filorepubblicano Musk sta regalando a Donald Trump un formidabile megafono, assai più potente di Truth, per lanciare proclami in vista delle prossime elezioni politiche statunitensi. Ricordiamo infatti che pochi giorni fa Trump ha annunciato la sua ricandidatura.

Ma per capire cosa potrebbe essere il Twitter della coppia Musk-Trump, vale la pena di ricordare come l’uno e l’altro hanno utilizzato la piattaforma social.

Trump e Twitter

Difficile stabilire chi, tra Musk e Trump, comunichi in modo più bizzarro, estemporaneo, poco mediato, spesso criptico. E non di rado propagando palesi falsità o producendosi in dichiarazioni di sconcertante banalità.

In un’antologia minima dei più imbarazzanti tweet di Trump non possono mancare quelli in cui nega risolutamente il cambiamento climatico. O quelli sessisti, come ad esempio uno del 2014: “26.000 violenze sessuali non denunciate tra i militari e solo 238 condanne. Cosa si aspettano questi geni quando mettono insieme uomini e donne?”

E poi i messaggi d’odio contro i messicani, quelli che avallano la tesi complottistica per cui Obama sarebbe nato in Kenya, quelli in cui si è proclamato come uomo dal QI elevatissimo… Sino a quelli, ben noti, in cui Trump ha incitato alla rivolta di Capitol Hill del 6 gennaio 2021, che gli sono costati la sospensione da Twitter.

Musk e Twitter

D’alla parte c’è il patron di Twitter, colui che detta il piano di pace per l’Ucraina tramite cinguettio.

O che avalla un’assurda tesi complottistica sul brutale agguato al marito di Nancy Pelosi. O, ancora, che dichiara di voler comprare la Coca-Cola per inserire la cocaina nella ricetta, salvo poi ammettere che si era trattato solo di una burla (che ci ha fatto ridere tantissimo).

Gli esempi sarebbero innumerevoli, ma questi sono sufficienti per farci una vaga idea di cosa potrebbe diventare Twitter con Musk alla guida ufficiale e Trump come politico di riferimento.

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Il Twitter di Musk e Trump. Due ipotesi opposte

A far imperversare la coppia Musk-Trump su Twitter concorrerebbe anche il fatto che, in quell’80% dei lavoratori esterni a contratto lasciati a casa dal numero uno di SpaceX, c’erano molti che si occupavano della moderazione dei contenuti. Attività che sarebbe quanto mai preziosa proprio nei confronti dell’ex presidente e dell’attuale proprietario della piattaforma.

Entrambi – l’imprenditore e il politico – ignorano le regole democratiche, la partecipazione, la delega di mansioni allo staff. Narcisisti, eccentrici, presenzialisti e in grado di contraddirsi con una frequenza imbarazzante, comunicano in modo qualitativamente primitivo. Ma non perdono occasione per dire la propria.

Il Twitter di Musk e Trump, a nostro avviso, potrebbe essere una cosa o il suo contrario. Dipenderà dall’incontro tra queste due debordanti personalità.

È fortemente probabile che il passatempo entusiasmerà entrambi, e che dunque la diarchia proseguirà con sparate sempre più altisonanti, riducendo il social nato come rigorosa piattaforma giornalistica a un’arena in cui vigerà la regola che chi più urla più avrà ragione.

È tuttavia possibile che due personaggi così simili tra loro non sappiano coabitare, soffrendo uno la leadership dell’altro. Ecco: forse solo questa eventualità potrebbe portare al ridimensionamento della loro inclinazione di dire tutto e subito attraverso i tweet. La piattaforma in questo modo imploderà, e magari subentrerà qualcuno dal carattere più temperato.

Oppure Twitter smetterà di essere utilizzata, come un giocattolo rotto da due bimbi troppo energici che lo hanno usato con eccessiva foga, fino a guastarlo in modo irrimediabile.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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