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La recensione di Ever Forward. Un puzzle game da sogno

Ever Forward recensione

Un mondo distopico, una realtà contorta, una bambina sola. Tre parole chiave per introdurvi al puzzle game che vede il ritorno del team Pathea Games, già noto agli amanti del settore indipendente per l’avventura sandbox My Name is Portia. Ora ci conduce per mano, e con delicatezza, lungo il percorso di una bambina, Maawya. Parliamo di Ever Forward, il nuovo indie arrivato il 13 agosto su Steam e che riprende parte di quanto già presentato in Ever Forward Prologue. Si tratta di una versione demo gratuita e lanciata in anteprima, che consentiva ai giocatori di affrontare otto rompicapo, con i salvataggi trasferibili in questa versione finale. Cosa attende dunque chi aveva già provato la precedente versione e chi invece è completamente a digiuno di questa avventura? Scopriamone insieme luci e ombre.

Ever Forward Recensione – Quel che resta del mondo

Lo abbiamo anticipato: ci troviamo in una realtà decisamente contorta. Il pianeta che ci apprestiamo a esplorare è caduto vittima di una minaccia esterna e sconosciuta. Questa ha condotto alla distruzione delle abitazioni e di quanto ci circonda del mondo conosciuto. Scopriamo tutto questo grazie a una serie di numerosi e frequenti flashback, i quali ci mostrano  la protagonista Maya e la madre, Ann, che sembra avere molte più informazioni a riguardo.

Da quanto apprendiamo nei brevi spezzoni del passato, rappresentati come in un sogno con i due personaggi fatti di stelle, ci vengono dati alcuni indizi spiccioli. Da questi, capiamo per sommi capi che la donna lavora per una compagnia piuttosto immischiata nei problemi generatisi per via dello stato di calamità che stiamo vivendo.

Developer: Pathea Games
Price: 14,99 €

Come talvolta accade anche nella vita reale, purtroppo, la madre è talmente coinvolta dalla situazione che viene indotta a trascurare Maya tante, troppe volte. Questo sarà causa di tristezza e di sentimento di abbandono in questa nuova, disturbante realtà da incubo. Non preoccupatevi però, l’atmosfera è sempre resa in maniera quasi eterea e onirica, sia per rappresentare luoghi e case distrutti da questo fenomeno ignoto, sia per regalarci scorci dal sapore fantasy e letteralmente da sogno.

Tra sogno e realtà

Cosa viviamo dunque in questa esperienza? L’ambientazione del gioco ci mostra due realtà diverse, ma in qualche modo complementari e intrecciate. Da una parte, una spiaggia vicina a una collina che si affaccia direttamente sul mare e che si presenta come dimora di alcune case distrutte ed elementi corrotti. Dall’altra, questi ultimi che si rivelano essere una porta di accesso alla dimensione parallela. E’ proprio lo spazio alternativo dove ci viene richiesto di risolvere i puzzle.

Dopo che questa catastrofe ignota si è abbattuta, il tempo e lo spazio sono due variabili quasi del tutto plasmabili e al massimo della loro relatività. Esploriamo dunque due luoghi diversi, ma molto simili tra loro per questa vacuità che li connota; un’esperienza corroborata da una colonna sonora semplice, come il resto del gioco, ma pur sempre funzionale e coerente con l’atmosfera in cui ci troviamo.

Quello che rimane della narrazione, come vedremo piuttosto scarna, si concentra su Maya e Ann, ma lasciandoci un retrogusto amarognolo, dettato dall’incompletezza che caratterizza questa storia. Inoltre, la sensazione è quella di vivere appunto una realtà parallela e trasversale, quasi come se fosse la fantasia della bambina, alla ricerca di consolazione in un mondo che la vede preoccupata e sola, ma non del tutto.

Nessun muoia

Nella storia, Maya viene infatti aiutata da un cubo volante, QPC, che le consente di sbloccare diversi passaggi e aiutarla nella risoluzione dei vari puzzle, non troppo enigmatici. inoltre, il cubo risponde al richiamo della piccola ogni qualvolta lei ne avrà bisogno, così da poterla sollevare da terra e consentirle di librarsi in volo con una leggerezza e facilità incredibilmente sobri.

L’atmosfera da sogno è ulteriormente accentuata dalla resa pulita e senza fronzoli eccessivi del gameplay e del design di scenari, elementi dei puzzle e della stessa Maya. A partire dal camicino bianco che si muove con delicatezza seguendo corse e balzi leggeri della piccola, ogni singolo dettagli, mai eccessivo, riesce a indicare il nostro percorso e le barriere che ci impediscono di cadere dalle piattaforme su cui ci troviamo.

Ciò non significa che in Ever Forward non esista game over, anzi: la nostra protagonista sarà vittima di sensori e altri ostacoli che cercano di impedirle la ricerca della verità, ma senza eccessivo pathos nel sottolineare il fallimento.

Developer: Pathea Games
Price: 14,99 €

A ulteriore dimostrazione, disponiamo di una costante possibilità di salvare il gioco semplicemente tenendo premuto l’apposito tasto, creare il nostro checkpoint (segnalato anche graficamente sul terreno), così come poter fare ritorno al punto di salvataggio in qualsiasi momento. E’ evidente dunque che il focus del gioco è infatti la narrazione e l’esperienza creata da Pathea Games, per seguire le numerose cutscene sbloccate al completamento di ciascun puzzle.

Il mondo è un puzzle

Dedichiamo dunque la nostra attenzione a questi ultimi, il vero e proprio cuore del gameplay del gioco in esame. I puzzle ci sono sembrati ben costruiti e realizzati, senza particolare difficoltà nella risoluzione, notando un crescendo graduale e calibrato in maniera adeeguata. Questo incremento è dettato dall’inserimento di nuovi elementi e meccaniche man mano che procediamo, creando solo qualche problematica in certi punti, ma senza impazzire.

Coloro che avevano provato la demo di prologo di Ever Forward rimarranno spiazzati da questa nuova realizzazione definitiva del gameplay. I puzzle mostrati tempo fa erano infatti molto più facili rispetto agli enigmi mostrati nella versione definitiva. Se in quest’ultima notiamo un aumento graduale e costante della difficoltà, non si può dire lo stesso della staticità con cui ci eravamo approcciati al gioco in fase di demo.

A nostro avviso, è stata più godibile questa esperienza, evitando la noia e la mancanza di stimoli. Attenzione, però: se non manca la noia, il gioco non è nemmeno esente da alcuni bug. Talvolta di impiccio, ma si tratta pur sempre di un fenomeno limitato. Il vero “buco” che non viene colmato davvero sta nella narrazione: quasi nessuna delle nostre domande ha ricevuto risposta. Le varie cutscene sopracitate mostrano dei semplici spezzoni alla lunga ripetitivi, ma senza mai dare una vera risposta inequivocabile per comprendere l’accaduto.

Developer: Pathea Games
Price: 14,99 €

Come abbiamo detto, il fenomeno che causa tutto quanto rimane piuttosto enigmatico e sibillino. La situazione nel “mondo reale” non si dipana e non sappiamo quale sia la sua origine e quella della corruzione dei luoghi che ci conducono altrove. L’enigma rimane irrisolto, forse per lasciare libera interpretazione al giocatore, ma con un risultato non efficace. Troppa libertà non ha portato però a una vera soddisfazione e un effettivo godimento del significato. Dommage.

In conclusione

Ever Forward è sicuramente un’esperienza senza troppe pretese, ma che ci consente di giocare per qualche ora senza alcun affanno o tensione. Sì, perché la longevità di questo titolo è decisamente ridotta, e ne siamo consci anche per via della percentuale di avanzamento indicata nello slot di salvataggio prescelto.

Si tratta ad ogni buon conto di un lavoro che richiama alla mente altri titoli di nicchia e non solo. Maya ricorda moltissimo nel suo aspetto la protagonista di Beyond Eyes, il titolo indie uscito pochi anni fa, anch’essa rappresentata con solo un semplice camicino bianco indosso. Inoltre il mondo sconquassato nel quale ci troviamo si colloca al crocevia tra quello fantastico di Rime e quello distopico di Control, unendo alcuni elementi originali nella rappresentazione delle ambientazioni.

Da ultimo, il gioco è godibile sia con mouse che via controller, accanto a un doppiaggio previsto solo in giapponese e inglese. Possiamo però tranquillamente comprendere al meglio richieste da svolgere e comandi da impartire grazie a menu e sottotitoli in italiano. Dunque, in circa tre o quattro ore avrete portato a termine questa esperienza breve, ma intensa, talmente breve da sembrare proprio un sogno.

Ever Forward

Pro
  • esperienza godibile...
  • puzzle game dalla difficoltà ben calibrata...
  • Se la grafica è di buona qualità...
Contro
  • ...ma decisamente breve
  • ...talvolta non troppo
  • ... lo è un po' meno la narrazione, scarsa e poco chiara
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