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Asi: per il 2023 budget record. Sarà un anno cruciale per l’Italia nello spazio

Il presidente Giorgio Saccoccia fa il punto

Dopo il pieno successo della missione Minerva, terminata lo scorso 13 ottobre col rientro sulla Terra di Samantha Cristoforetti e degli altri membri dell’equipaggio della Crew-4, si ritorna a parlare dell’impegno dell’Italia nei voli spaziali.

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A farlo è stato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il quale, senza giri di parole, ha dichiarato che l’Asi per il 2023 disporrà di un budget record. E questo perché l’anno appena iniziato sarà cruciale per l’impegno del nostro Paese nello spazio.

In un incontro con la stampa, infatti, Saccoccia ha delineato il fitto calendario 2023 per l’Asi, l’agenzia da lui presieduta. Vediamo i punti salienti toccati da Saccoccia nella conferenza stampa.

Il 2023 nel solco del 2022

Giorgio Saccoccia ha subito esplicitato il fatto che per l’Asi il 2023 sarà in continuità con quanto di buono fatto nell’anno da poco concluso.

Il 2023 infatti “è un anno strategico per contrattualizzare una cifra importante di attività, perché c’è la necessità e il piacere di far partire un gruppo di attività spaziali. Dobbiamo contrattualizzare una cifra importante di attività come satelliti e missioni di osservazione della Terra”.

spazio

Il budget

Saccoccia ha poi dichiarato che per il 2023 l’Asi disporrà del budget record di 2,3 miliardi di euro, che per il direttore è una somma “di valore storico”.

Il presidente ha quindi specificato la composizione del budget: “Quando parliamo di attività spaziali facciamo sempre riferimento ai 3 grandi pilastri, cioè le risorse nazionali, la cooperazioni bi o multilaterali e le attività all’interno dell’Esa.

Nel 2023 ad oggi, il budget Asi, che comprende tutti i 3 pilastri e, quindi, anche con la parte Esa, l’Agenzia spaziale europea (che tiene conto delle risorse delle ministeriali Esa precedenti e di parte della ministeriale 2022 e che ammonta a circa 800 milioni di euro), tocca i 2,3 miliardi, ed è un valore storico.

Per la prima volta da parecchi anni il budget nazionale supera di parecchio il budget Esa che pure è salito molto.”

Saccoccia ha inoltre precisato che dal Pnrr arriveranno circa 150 milioni di euro.

Il programma Asi per il 2023

Giorgio Saccoccia ha poi definito il programma di Asi per il 2023.

Intanto, la partecipazione ai programmi europei per la Luna, con il lander Argonaut e il sistema di comunicazione Moonlight. Saccoccia ha dichiarato che qui il nostro Paese ha un ruolo di primo piano. “È in corso un lavoro preparatorio, sia a livello di industria sia a livello di coordinamento dei programmi dell’Agenzia Spaziale Europea, come l’avvio del lander lunare nel quale l’Italia ha la leadership”.

Poi ci saranno i programmi di esplorazione spaziale, in cui l’Italia parteciperà nell’ambito dell’Esa.

Si parte ad aprile, con il lancio della missione Juice diretta alle lune di Giove Ganimede, Europa e Callisto. Sono italiani il sistema di telecamere Janus, realizzato con l’Università Parthenope di Napoli, il radar Rime (Università di Trento) e 3Gm (misuratore dell’estensione dei mari nascosti, approntato con l’Università Sapienza di Roma).

Intorno a settembre è previsto il lancio di Euclid, satellite dell’Esa che studierà materia ed energia oscure. Avrà un ruolo importante l’industria Italiana, con il coinvolgimento di Leonardo e Thales Alenia Space.

Il nodo della legge

Giorgio Saccoccia ha anche rimarcato la necessità di una legge nazionale sullo Spazio, che manca in Italia come in altri Paesi.

Saccoccia in questo senso ha detto: “Nel 2023 mi piacerebbe approfondire un dialogo con il governo per capire se c’è la volontà e la capacità verso la creazione di una legge complessiva sulle attività spaziali.

Noi abbiamo una legge di governance dell’Asi sulla quale andrebbero fatti dei correttivi. Quello che manca è la legge nazionale sulle attività spaziali. Parlare di questo vuol dire mettere in orbita oggetti che possono essere realizzati, e noi come Asi abbiamo l’obbligo di registrare oggetti italiani messi nello spazio. Adesso succede che una ditta lanci il proprio satellite e poi noi lo registriamo, ma quanto livello di dettaglio abbiamo su cosa sta volando o su chi ne sia responsabile?”

Il presidente di Asi, che si è soffermato a lungo sull’argomento, ha inoltre fatto notare che non esiste nemmeno una legge europea sullo spazio.

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Spazio e diplomazia

Saccoccia ha anche toccato un aspetto diplomatico. Sottolineando come lo spazio nel 2023 sarà anche un importante strumento di coesione di rapporti internazionali, specie intorno al tema delle esplorazioni.

Riferendosi alla partecipazione italiana al progetto Artemis, il presidente ha ricordato come “lo scorso anno abbiamo cementato la relazione diretta con gli Usa.”

La prospettiva è però più ampia: “Nel 2025 si terrà l’Expo in Giappone dove vogliamo che anche lo Spazio abbia un ruolo importante. Sicuramente faremo partire un dialogo con Jaxa, l’Agenzia giapponese, per cercare di capire se valga la pena pensare a qualche progetto congiunto da offrire all’architettura di Artemis.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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