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Le dieci più clamorose fake news della Russia sull’Ucraina

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Lo stiamo ripetendo in numerosi articoli: la guerra tra Russia e Ucraina, oltre alla consueta drammaticità propria di ogni conflitto armato, sta portando un elemento di novità.

Mai come in questo caso, anche in virtù dell’utilizzo dei social a livello planetario, si guerreggia anche attraverso la comunicazione. Vi abbiamo raccontato di come, almeno in questo frangente, sia l’Ucraina il Paese in vantaggio. Per la capacità di presidiare le piattaforme con un’informazione (e una controinformazione) di qualità. E perché, elemento non piccolo, il presidente Zelensky sta facendo ricorso a tutte le sue qualità di attore (il mestiere che svolgeva professionalmente prima di dedicarsi alla politica). Ed è innegabile come sia capace, per adoperare un’espressione abusata, di bucare il video.

Mosca, dal canto suo, arranca. Perciò, in netto ritardo su questo terreno, si affida a un’informazione disordinata e inattendibile. Cercando inoltre, a suon di bufale, di mostrare la propria onnipotenza bellica e la prostrazione degli ucraini assediati.

Gli stessi social stanno si stanno adoperando per frenare la diffusione delle fake news della Russia. Vediamo però, tra quelle circolate in questi giorni, alcune delle più clamorose.

Il report di NewsGard

NewsGard, società americana che si che si occupa di valutare l’affidabilità di siti di informazione, ha finora individuato 116 siti di propaganda pro Putin, che riversano in rete notizie inattendibili.

Nel report compaiono anche le dieci principali fake news della Russia sulla guerra in Ucraina. Eccole.

Il genocidio del Donbass

La Corte Penale Internazionale, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa hanno riferito di non avere mai trovato prove di un presunto genocidio nel Donbass. Ovvero la regione dell’Ucraina orientale in parte occupata dai separatisti sostenuti dalla Russia dal 2014.

Diversi rapporti segnalano violenze o restrizioni alla libertà, ma “le informazioni disponibili non hanno fornito una base ragionevole per ritenere che l’attacco fosse sistematico o diffuso”.

Il tentativo di bombardare un impianto di trattamento delle acque reflue nel Donbass

Altra fake news proveniente dalla Russia è quella diffusa attraverso un video condiviso nella Repubblica popolare di Donetsk, in Ucraina orientale, sostenuta dalla Russia. Dove si vedrebbero soldati locali che impediscono a sabotatori di lingua polacca di far saltare in aria dei contenitori di cloro in un impianto di trattamento delle acque reflue. Ma si è scoperto che il video era stato girato ad arte e manipolato.

Il bombardamento ucraino di un asilo

Secondo Mosca l’esercito ucraino avrebbe bombardato un asilo nel villaggio di Novaya Kondrashovka, che si trova nella repubblica di Lugansk controllata dai separatisti, nell’Ucraina orientale. Invece i bombardamenti provenivano da sud.

L’attacco russo non ha coinvolto infrastrutture civili

Questa fake news della Russia è ampiamente sbugiardata dalle immagini che ogni giorno girano sui social.

Amnesty International ha inoltre dichiarato che l’esercito russo ha effettuato “attacchi indiscriminati in aree civili e attacchi a luoghi protetti come ospedali”.

La denazificazione dell’Ucraina

Si tratta di uno dei cavalli di battaglia di Putin. In Ucraina esistono certamente gruppi radicali di estrema destra, che secondo un report di Freedom House del 2018 sono una “minaccia allo sviluppo democratico dell’Ucraina”.

Ma alle elezioni parlamentari del 2014 il partito nazionalista di estrema destra Svoboda ha preso appena il 4,7% dei voti.

Inoltre, in un discorso tenuto il 24 febbraio (giorno dell’invasione russa), il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è ebreo, ha commentato: “Vi è stato detto che siamo nazisti. Ma come può sostenere il nazismo un popolo che ha perso più di 8 milioni di vite nella battaglia contro il nazismo?”

L’organizzazione di un colpo di stato per rovesciare il Governo ucraino filorusso nel 2014

Manca qualunque prova a sostegno della tesi per cui la rivoluzione di Maidan del 2014 in Ucraina sia stata un colpo di stato organizzato dai Paesi occidentali.

È stata semmai una rivolta popolare a cacciare l’allora presidente Viktor Yanukovich.

Le armi biologiche degli Usa nei laboratori dell’Europa orientale

La fake news della Russia si è amplificata in queste ore, ma esiste dal 2016. E vuole che gli Stati Uniti abbiano una rete di laboratori di armi biologiche a ridosso dei confini russi nell’Europa orientale.

La verità è che gli Usa forniscono aiuti ai laboratori ucraini dal 2005, quando il Ministero della Salute dell’Ucraina e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti hanno siglato un accordo per limitare la minaccia del bioterrorismo.

La base militare Nato a Odessa

Questa bufala risale al dicembre 2021, quando diversi siti di notizie vicini a Mosca hanno affermato che la Nato ha costituito una base navale a Odessa, città portuale del sud dell’Ucraina.

È vero che la Nato ha rafforzato la sua presenza sul Mar Nero dopo l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Ma le basi militari straniere non sono consentite in Ucraina, secondo l’articolo 17 della costituzione del Paese.

L’annessione legale della Crimea alla Russia

Nel marzo 2014 il Primo Ministro separatista russo, Sergei Aksyonov, ha indetto un referendum sullo status della Crimea, che ha portato all’annessione della penisola alla Russia. Il governo russo aveva dichiarato che il referendum per l’annessione si era svolto nel rispetto del diritto internazionale, contrariamente alla verità.

Il referendum si è invece tenuto nel contesto di un’aggressione armata, e perciò non è affatto riconosciuto dal diritto internazionale.

È stata la Russia comunista a creare l’Ucraina moderna

Nonostante Putin abbia detto che “i bolscevichi hanno inventato l’Ucraina”, il Paese aveva combattuto e ottenuto l’indipendenza nel 1918. Poi, nel 1922, i bolscevichi russi hanno sconfitto il governo nazionale ucraino e fondato la Repubblica socialista sovietica ucraina. Per i successivi 69 anni l’Ucraina è stata parte dell’URSS.

Altra fake news della Russia, o meglio di Putin, è quella per cui Mosca avrebbe concesso all’Ucraina l’indipendenza dall’Unione Sovietica. Invece sono stati gli ucraini a sceglierla, nel 1991, con un referendum democratico (in cui ha scelto l’indipendenza il 92% dei votanti).

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