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Allarme smog: mascherine e purificatori servono a combatterlo?

Con lo smog in aumento, possiamo proteggerci in maniera efficace con mascherine e purificatori d’aria? La risposta è più complicata di un semplice “sì o no”: sebbene non esista la protezione totale, questi due strumenti possono parzialmente aiutare. Ma solo scegliendo le giuste tipologie.

Allarme smog: quanto sono efficaci mascherine e purificatori d’aria?

In Pianura Padana si registrano dati preoccupanti per i livelli di inquinanti nell’aria. Al di là delle polemiche sulla classifica di IQAir, che reputa Milano una delle città peggiori al mondo per la quantità di polveri sottili (e che sta ricevendo critiche), anche i dati della società ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale) testimoniano una pessima qualità dell’aria. Una situazione dovuta alle emissioni delle attività umana, dalla geografia della pianura lombarda e dal lungo periodo siccitoso che stiamo vivendo.

Ma cosa possiamo fare noi per proteggerci? Le mascherine servono a qualcosa? E i purificatori dell’aria? Proviamo a fare chiarezza raccogliendo le opinioni di diversi esperti per dare alcune linee guida. Ma specificando fin da subito che, soprattutto per chi soffre di asma e patologie respiratorie, rivolgersi a un medico è la soluzione migliore.

Quali sono gli inquinanti nell’aria che respiriamo?

Le sostanze inquinanti presenti nell’aria sono molteplici, spesso suddivise in categorie. Quelle di cui si sta parlando in questi giorni, perché oltre i livelli, fanno parte del particolato. Si tratta di sostanze liquide o solide sospese nell’aria, sia di origine naturale (come i pollini) che antropica (come le polveri sottili dello smog).

smog mascherine sono efficaci min

Le particelle variano per dimensioni: chiamiamo PM10 quelle con diametro inferiore ai 10 micrometri (un centesimo di millimetro) e PM2,5 quelle sotto ai 2,5 micrometri. Le prime sono piccole abbastanza da superare il filtro del naso e arrivare fino ai bronchi, le seconde possono arrivare anche nei polmoni.

Oltre al particolato, vi sono anche sostanze gassose, come il biossido di azoto emesso dai motori diesel e l’ozono, ma anche i composti dello zolfo e quelli di azoto, che possono creare danni al sistema respiratorio. Altre sostanze presenti includono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), derivato dalla combustione di gasolio, legna e altri prodotti, che può avere impatti nocivi. Infine, ci sono i composti del carbonio come il monossido di carbonio (CO) e l’anidride carbonica (CO2), che seppure non presenti in quantità sufficiente all’aria aperta da provocare tossicità, sono responsabili del riscaldamento globale.

Mascherine anti smog: un filtro contro l’inquinamento?

Le mascherine anti-smog possono fermare queste sostanze? Sebbene, come sottolinea Il Post, non esistano ancora ricerche scientifiche a lungo termine che possano affermare con certezza quanto siano utili, possono fare da filtro quando siete in città. Tuttavia, hanno dei limiti. Inoltre, bisogna scegliere la mascherina giusta e indossarla correttamente.

Anzitutto, bisogna che coprano completamente bocca e naso senza fessure, e che i margini della mascherina aderiscano perfettamente alla pelle.

Quali mascherine scegliere?

stop mascherine aperto

Per quanto riguarda le tipologie, va subito detto che le mascherine di carta e quelle simili a quelle sanitarie non sono progettate per proteggere dall’inalazione di particelle sottili. Invece, le maschere “respiratori” usate in ambienti di lavoro polverosi seguono norme specifiche di classificazione (EN 149) in tre categorie: FFP1, FFP2 e FFP3.

La differenza fra questi modelli sta nell’efficacia della protezione rispetto a particelle con diametro maggiore agli 0,6 micrometri (mentre garantiscono la filtrazione delle particelle fra 3 e 10 micron). Le maschere FFP2, che forse avete ancora in casa dopo la pandemia, offrono un’efficienza filtrante del 94% — mentre le FFP1 arriva all’80% e quelle FFP3 al 99%. Potreste anche trovare maschere N95, una nomenclatura diffusa negli Stati Uniti, che possono trattenerne il 95%.

Un filtro, non una soluzione

Come sottolinea Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), a Open, le FFP2 possono servire per chi resta molto nel traffico (un vigile urbano, o chi si muove in bici). Ma solo fino a un certo punto. “Una mascherina Ffp2 può offrire un livello minimo di protezione, soprattutto per chi si muove in bici o soffre già di patologie respiratorie. Ma di fronte alle polveri più fini l’effetto della mascherina è quasi inesistente.

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I purificatori dell’aria migliorano la situazione?

Restare in casa potrebbe apparire come una soluzione per evitare lo smog. Ma purtroppo, la situazione è più complicata di così: secondo Miani, “l’inquinamento indoor è cinque volte superiore rispetto all’esterno”. I condizionatori con ventilazione meccanica a doppio flusso possono filtrare parte degli inquinanti (e se hanno la pompa a calore, possono anche scaldare). In alternativa, ci sono i purificatori d’aria — ma funzionano?

Se le mascherine sono una risposta individuale all’inquinamento atmosferico, i purificatori d’aria si propongono come soluzione a livello domestico. Ma quanto sono efficaci? L’efficacia dei purificatori d’aria dipende da vari fattori, tra cui il tipo di filtro utilizzato e le dimensioni del particolato da eliminare.

purificatori d'aria anti smog min

I purificatori d’aria dotati di filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air) sono più efficaci nel rimuovere particelle sospese nell’aria, compresi PM10 e PM2,5. Tuttavia, non tutti i purificatori sono uguali, e la scelta del modello giusto dipenderà dalle esigenze specifiche e dalle dimensioni degli ambienti in cui vengono utilizzati.

Francesco Blasi, direttore del Dipartimento di Medicina Interna e Pneumologia del Policlinico di Milano, sentito da SkyTG24, spiega: “I dati degli studi hanno registrato che, con questi apparecchi, si registra una effettiva riduzione dell’esposizione all’inquinamento, ma ovviamente solo nei luoghi chiusi“. Questo li rende consigliati, nei luoghi non ventilati e purificati dai condizionatori, soprattutto per i luoghi dove stanno i bambini, specie se asmatici.

Quindi: come combattere lo smog?

Fermo restando che per ridurre lo smog servono interventi diretti (per ridurre le emissioni) e situazioni meteorologiche favorevoli (anche queste, va detto, influenzate nel lungo periodo dall’inquinamento), ci sono alcune strategie per ridurre l’inalazione di smog.

Le mascherine anti-smog (specie le FFP2) possono offrire una protezione parziale, anche se vanno indossate bene. I purificatori d’aria e i condizionatori a pompa di calore possono migliorare la qualità dell’aria domestica, se utilizzano un buon filtro HEPA. Tutte misure che possono limitare la quantità di polveri sottili inalate. Gli esperti sottolineano che sono misure da prendere solo se particolarmente esposti o se soggetti con problematiche respiratorie. Insomma: la situazione d’allarme non deve generare panico, ma piuttosto una maggior attenzione all’aria che respiriamo.

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Source
Il Post

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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