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Oggi si celebra la Giornata della protezione dei dati personali

Il 28 gennaio è il Data Protection Day

Che la protezione dei dati personali sia sempre più importante e sempre più a rischio, è quasi superfluo dirlo.

Sempre più importante perché è sempre crescente il tempo che passiamo online, le operazioni che svolgiamo da remoto e dunque la quantità di dati di persone fisiche e giuridiche che passano in rete. E sempre più a rischio perché è sempre più palpabile l’attenzione, diciamo così, degli hacker verso la sottrazione dei dati suddetti.

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La centralità della privacy informatica è palesata anche da una serie di giornate istituite di recente sull’argomento. Vi abbiamo parlato del World Backup Day, che ricorre il 31 marzo, e del World Password Day, che si celebra il 5 maggio. Senza dimenticare, di recentissima istituzione (2020), l’Anti-Ransomware Day del 12 maggio.

A cui si deve aggiungere la Giornata della protezione dei dati personali, che cade proprio oggi, 28 gennaio.

La Giornata della protezione dei dati personali

Oggi, venerdì 28 gennaio, è dunque la Giornata della protezione dei dati personali.

Una curiosità: la sua denominazione completa sarebbe Giornata europea della protezione dei dati personali. Anche se, con la denominazione di Data Protection Day, sempre oggi si celebra negli Stati Uniti, in Canada e in Israele.

La ricorrenza è stata istituita il 26 aprile 2006 dal Consiglio d’Europa. La data prescelta, il 28 gennaio, è quella della Convenzione 108 del Consiglio d’Europa, del 1981, che ha aperto l’epoca della protezione dei dati digitali.

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La crescita dei crimini informatici

In occasione della Giornata della protezione dei dati personali si moltiplicano report e statistiche sui crimini informatici. E, parallelamente, si dispensano elementari (e sempre troppo snobbati) consigli per la salvaguardia dei dati medesimi.

Cominciamo da una delle ultime ricerche, che riguarda nello specifico il nostro Paese, e che mostra impietosamente la costante crescita di reati informatici.

I reati informatici in Italia

L’indagine in questione è stata condotta da Verisure Italia, azienda leader nel settore della sicurezza di case e attività commerciali, in collaborazione con il CENSIS e l’Istituto di Ricerca Internazionale Sondea.

La ricerca mostra dati in netto aumento. Si segnalano un +37,6% di truffe e frodi informatiche nel 2021 rispetto al 2019, e un +36,2% di delitti informatici ai danni di imprese o individui.

Nel 2021 sono stati 313.829 i reati informatici denunciati nel 2021: +17,3% rispetto al 2020.

Dal 2019 al 2021 è salita anche la percentuale di chi ha subito furti di dati online (+4%), ma soprattutto è raddoppiata la percentuale di chi teme per la sicurezza dei propri dati (28% contro il precedente 14%).

E un sondaggio del novembre 2022 ci dice che il timore per la sicurezza online ha scalato la classifica delle ansie degli italiani, passando dalla decima alla settima e poi alla quarta posizione in due anni.

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La centralità della privacy dei dati

In occasione della Giornata della protezione dei dati, ecco il commento di Charles Smith, Consultant Solution Engineer, Data Protection di Barracuda Networks.

Smith ha detto: “La privacy dei dati è un tema cruciale per le organizzazioni per due motivi. In primo luogo, le aziende devono garantire che i propri dati e quelli dei clienti, compresi i dati più sensibili come IP e finanziari, siano protetti e conformi alle normative nazionali e internazionali sulla protezione dei dati, come il GDPR. In caso di violazione, le aziende rischiano pesanti sanzioni economiche, senza contare i gravi danni d’immagine e di reputazione nonché la perdita di fiducia da parte dei propri clienti.

In secondo luogo, garantire la riservatezza dei dati è il primo passo per mettersi al sicuro anche in caso di furto e attacchi ransomware. Gli attacchi ransomware sono in continua evoluzione e i criminali informatici spesso rubano i dati e minacciano di renderli pubblici in caso di mancato pagamento del riscatto, con il grande rischio di perdite finanziarie e danni reputazionali importanti per le aziende vittime. È essenziale garantire che tutti i tipi di dati siano protetti con la crittografia end-to-end. E anche il livello di crittografia per i dati di backup è fondamentale, poiché anch’essi possono essere oggetto di attacco”.

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Come proteggere i dati

Da più parti, inevitabilmente, per la Giornata della protezione dei dati arrivano utili consigli.

Utili ma sempre incredibilmente poco considerati (basti ricordare che una delle password più sfruttate è ancora 123456).

Le prime mosse da fare sono quelle di non limitarsi al salvataggio in cloud, ma di abbinarvi un salvataggio su un drive USB crittografato.

Poi occorre scegliere password complesse, e variarle periodicamente. Quindi navigare in incognito, disattivare non appena possibile il servizio di geolocalizzazione, tenere gli antivirus aggiornati e verificare le app che accedono ai dati personali. Inoltre, evitare di navigare in reti WiFi non sicure.

Tutte cosa ovvie? Sì, talmente ovvie che in troppi, ancora oggi, si dicono: lo farò domani.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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