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Festa del Papà: 6 canzoni dedicate alla figura paterna

Da Roger Waters a Cesare Cremonini: sono tanti gli artisti che hanno dedicato brani ai propri genitori. Oggi vi presentiamo alcune delle canzoni più belle in occasione della Festa del Papà, cercando di affrontare il tema da prospettive diverse: omaggi, critiche, racconti e ricordi.

Canzoni italiane e internazionali per la Festa del papà

Cat Stevens – Father and son

Una carriera costellata da capolavori quella di Cat Stevens, che dal 1977 assunse ufficialmente il nome di Yusuf Islam. Tra i brani più riconoscibili c’è sicuramente Father and son, con un testo che si presenta come un intenso dialogo tra un padre e un figlio, che si scontrano su due visioni diverse del futuro. A rendere il tutto più emozionante è l’incredibile interpretazione di Stevens, che canta con registro basso le parole del padre anziano, per poi invece alzare per simulare la voce giovane del figlio. 

Un brano che spesso viene scelto come omaggio, nonostante sia una canzone essenzialmente di contrasto, che si basa un’accesa discussione tra la figura genitoriale, conservatrice, e quella giovanile più ribelle.

Cesare Cremonini – PadreMadre

“Padre, se mi manchi è perché ho dato più importanza ai miei lamenti”. Una canzone che è un omaggio puro, scritta in tour, quando il cantautore era lontano dalla propria famiglia proprio perché stava “dando più importanza ai suoi lamenti”, cioè alle sue canzoni. In ogni strofa Cesare Cremonini racconta con una piacevole malinconia le caratteristiche di sua padre e sua madre, per poi confessarsi nel ritornello: siccome non c’era una canzone che stesse al posto mio quando io sono lontano, eccola qua. In un’intervista dopo l’uscita del disco Bagus, Cremonini indicò PadreMadre come il brano più sincero e intimo dell’intero album.

Bruce Springsteen – My Father’s House

Una struggente melodia che nasce da una storia vera. Bruce Springsteen, The Boss, era ossessionato dalla sua casa d’infanzia, al punto da ritornarci anche da adulto sebbene ora ci vivesse qualcun altro. In My Father’s House l’incubo si mescola con la realtà e il passato ritorna prepotentemente nella vita di un giovane che vorrebbe, suo malgrado, riconciliarsi con il proprio genitore. Tuttavia non sempre questo è possibile.

Laura Pausini – Viaggio con te

Per gli amanti della musica leggera italiana c’è un brano classico di Laura Pausini: un malinconico omaggio e ringraziamento per un genitore che ci ha permesso di diventare ciò che siamo oggi. Il brano comincia con dei ricordi sbiaditi, quelli dell’infanzia di due sorelle, che nel corso della canzone (come nella vita) crescono, insieme a loro padre che inevitabilmente invecchia.

Maldestro – Canzone per Federica

Le canzoni per la Festa del Papà includono anche il punto di vista del genitore, ecco perché vi segnaliamo questo spettacolare brano scritto da Maldestro. Il cantautore napoletano, nel 2017, ha fatto il suo esordio sul palco del Festival di Sanremo proprio con Canzone per Federica. Il brano consiste in una lettera aperta di un padre a una figlia, una serie di consigli che riescono però a sfuggire dalla banalità in cui spesso si rischia di cadere nel realizzare operazioni di questo tipo.

Sarà quest’ansia da studio
a farti odiare il mattino
sarà il silenzio di un padre

a farti amare un bambino
Sarà il tuo libero arbitrio

a incasinarti l’umore
sarà che siamo architetti

del nostro stesso dolore

Da questa prospettiva, quella del padre che scrive al figlio, impossibile non citare anche l’incredibile Avrai di Claudio Baglioni.

Pink Floyd – When The Tigers Broke Free

Figure paterne e artisti? Ovviamente non si può non citare i Pink Floyd di Roger Waters, alla cui figura paterna è dedicato praticamente tutto il doppio disco The Wall e anche il successivo The Final Cut. Enric Fletcher Waters, padre del bassista, morì in Italia ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale. La storia ritorna in tanti brani dei due dischi sopra citati, ma per qualche ragione abbiamo scelto When The Tigers Broke Free. La canzone, originariamente scritta per The Wall, verrà scartata per questioni di spazio dal disco, ma comparirà nell’omonimo film con Bob Geldof. Discograficamente sarà pubblicata sul successivo album The Final Cut.

In poco più di 3 minuti il brano racconta in modo epico e drammatico la tragica morte di Enric Fletcher Waters e dei suoi sodali d’armi della Royal Fusiliers, Company Z. Furono tutti lasciati sul campo di battaglia, la maggioranza morti, la restante parte morenti al momento dell’arrivo dei carri armati nemici (chiamati Tigers, per l’appunto). Il racconto di Waters è incredibilmente intenso, e passa con fluidità dalla narrazione dei fatti ai propri ricordi d’infanzia. Infatti egli era solo un bambino quando trovò in casa una lettera firmata da Re Giorgio in persona, nella quale si annunciava la caduta in battaglia di Enric Fletcher Waters con tanto di medaglia al valore.

A tal proposito vi consigliamo di leggere anche: The Fletcher Memorial Home: la guerra ed il dolore in una canzone.

Final Cut
  • Pink Floyd il taglio finale

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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