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Stop a TikTok: influencer fanno causa al Montana

La legge “viola il primo emendamento”

Un fatto simile era già accaduto due mesi fa, quando ciò che oggi sta iniziando a concretizzarsi era allora soltanto una minaccia.

Circostanziamo gli avvenimenti. Lo scorso marzo, TikTok era già stata vietata nei dispositivi aziendali di diversi Paesi (oltre che dalle maggiori istituzioni dell’Ue). Inoltre il Dipartimento di Giustizia americano, assieme all’Fbi e alla procura della Virginia, ha aperto un’indagine sul social per dimostrare che le accuse di spionaggio erano fondate.

La sensazione, insomma, era che TikTok potesse presto venire bandito in tutti gli Stati Uniti. Anche perché il presidente americano Biden aveva chiesto a TikTok di smarcarsi dalla propria azienda, ByteDance.

Insomma: in quella situazione delicata, la stessa ByteDance aveva organizzato uno sciopero degli influencer e creator di TikTok. I quali, se davvero il social fosse stato tacitato in tutti gli States, sarebbero rimasti senza lavoro.

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Il ban del Montana a TikTok

Nelle scorse ore è successo qualcosa di clamoroso, specie perché potrebbe creare un precedente.

Il governatore del Montana, il repubblicano Greg Gianforte, firmando la proposta di legge avanzata dalla Camera ha di fatto bandito TikTok dallo Stato. È la prima volta negli Usa: non si tratta dei dispositivi governativi ma di tutti i device. TikTok sarà fuori dal Montana dal primo gennaio del 2024. Anche se si attendono battaglie legali.

La causa contro il Montana

Anzi, le battaglie legali che ancora si attendono sono quelle da parte di TikTok. Perché in realtà una causa contro il Montana è già stata avanzata. E porta proprio la firma di alcuni influencer e creator, che citano l’incostituzionalità del provvedimento.

Ma in verità, com’era già accaduto in occasione dello sciopero di marzo, cercano di salvaguardare i propri introiti.

I firmatari

La notizia è apparsa sulle colonne del Wall Street Journal nella giornata di giovedì 18 maggio.

I firmatari dell’azione legale sono cinque creator di TikTok. Ovvero Samantha Alario, Heather DiRocco, Alice Held, Carly Ann Goddard e Dale Scout. Che hanno citato in giudizio il procuratore generale del Montana, Austin Knudsen, per incostituzionalità della legge sul ban della piattaforma social.

Causa al Montana: violato il primo emendamento

Secondo i creator e influencer, la legge firmata dal governatore Gianforte violerebbe il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce libertà di parola e di stampa.

Nell’appello, i cinque tiktoker hanno scritto che “il Montana non può vietare ai suoi residenti di visualizzare o postare su TikTok più di quanto potrebbe vietare il Wall Street Journal a causa di chi lo possiede o delle idee che pubblica”.

E ancora, la contestata legge del Montana “adopera una mazza quando il Primo Emendamento richiede un bisturi.”

L’avvocato che segue i creator firmatari della causa contro il Montana è Ambika Kumar, che ha già avuto un ruolo simile contro il divieto di TikTok del 2020 dell’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Fuori TikTok dal Montana

Come vi abbiamo raccontato in un articolo, la firma apposta dal governatore repubblicano Greg Gianforte nella giornata di mercoledì 17 maggio ha reso legge il disegno della Camera.

E così il Montana è il primo Stato Usa in cui TikTok sarà del tutto bandito, a partire dal primo gennaio 2024.

Da quella data, gli app store che continueranno a rendere disponibile l’applicazione rischiano una multa di 10.000 dollari al giorno.

Gianforte ha subito specificato, tramite tweet, le motivazioni politiche della decisione: “Per proteggere i dati personali e privati dei Montana dal Partito Comunista Cinese, ho bandito TikTok nel Montana.”

D’altronde poche ore prima era stato proprio un ex dirigente di ByteDance, Yntao Yu, a confermare ogni sospetto dei Paesi occidentali, spiegando che addirittura alcuni membri del Partito Comunista Cinese decidevano il filtraggio dei contenuti dagli uffici pechinesi di ByteDance.

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Cosa accadrà

Difficilmente la causa di cinque creator contro il Montana potrà essere dirimente. Ma di certo la legge – se diventerà esecutiva – potrebbe essere replicata in altri Stati, fino alla messa al bando totale del social network dal territorio Usa.

Dunque si attende un’azione legale da parte dello stesso TikTok. Che per ora si è espresso tramite il suo portavoce negli Stati Uniti, Brooke Oberwetter.

La quale, ribadendo il concetto della violazione del primo emendamento, ha detto: “Continuiamo a lavorare per difendere i diritti dei nostri utenti all’interno e all’esterno del Montana, i cui mezzi di sussistenza e i diritti del primo emendamento sono minacciati da questo enorme eccesso di azione del governo.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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