Sono trascorsi diversi mesi dalla rivelazione di questo nuovo capitolo dell’universo di Final Fantasy VII che Square Enix sta sempre più approfondendo in maniera meticolosa. Dopo il lancio del primo trailer a settembre 2023, è arrivata ora la nostra prima occasione per cominciare a compiere i primi passi nel capitolo iniziale di Final Fantasy VII Rebirth, spaccato di quel grande mondo che la software house nipponica sta creando a partire dal suo titolo originale, Final Fantasy VII, del lontano 1997. Le vicende narrate in questo titolo, in arrivo il 29 febbraio, raccontano le vicende seguenti la fuga da Midgar di Cloud e i suoi amici, mentre intraprendono un viaggio in terre inesplorate. Com’è stato riavvicinarsi a questo mondo, dopo diverso tempo? Lo scopriamo insieme raccontandovi la nostra esperienza nella demo di Final Fantasy VII Rebirth!
Final Fantasy VII Rebirth: l’alba di un nuovo capitolo in una demo
Riprendere in mano il controller della nostra PlayStation 5 e riaddentrarsi nei meandri della storia di Cloud e compagnia bella è sempre una grande emozione. Soprattutto perché ci chiediamo cosa ci attende in questa nuova avventura, tra rivisitazioni e momenti rispolverati dalla versione originale. In buona sostanza, questa demo consente di giocare all’episodio di Nibelheim, che costituisce il capitolo iniziale della storia.
Ma andiamo con ordine. Siamo di fronte al secondo di tre capitoli della versione remake di questa mastodontica opera videoludica che Square Enix sta portando avanti da ormai quattro anni sulle nostre console. E riesce a rimettere in scena il cuore centrale dell’opera originale, considerando dunque tutto ciò che accade dopo il lungo prologo del titolo Remake. Nella teoria un seguito, nella pratica un gioco totalmente nuovo.
Rebirth, per quanto abbiamo potuto vedere, ci mostra in maniera ancora più impattante quello che era il passaggio al secondo disco (su quattro) del titolo originale di ventisette anni fa circa. Ritorna la stessa sensazione di allora, quando tutto diventava più complesso e Cloud si metteva all’inseguimento di Sephiroth in giro per il mondo.
Un grande mondo da esplorare
Questa parte del gioco sembra promettere un’esperienza in stile open world, con ancora più cose da vedere e luoghi da esplorare rispetto all’originale, mentre ci incamminiamo verso la città di Cetra. La strada però sarà lunga, e per il momento possiamo solo vedere cosa ci aspetta in quel di Nibelheim. E non solo.
Piccolo “spoiler-non spoiler” : la demo comprende anche l’episodio dell’area di Junon, dove possiamo mettere alla prova il sistema di gioco e alcuni suoi aspetti tecnici, come la mappa del mondo e gli elementi di esplorazione del gioco. Attenzione però: questa parte sarà giocabile dopo l’aggiornamento del prossimo 21 febbraio, e sarà possibile accedervi dopo aver completato l’episodio di Nibelheim. Inoltre, questa sezione di gioco è stata modificata per compattare maggiormente i contenuti. Motivo per cui si tratta della sola parte in cui i nostri progressi non saranno trasferiti al gioco completo.
A parte questa specifica, utile per comprendere ancora meglio i contenuti previsti nella demo, addentrarsi in Nibelheim è stato davvero emozionante. E non dovrete più ripeterlo, una volta scaricato il gioco completo. Gran parte della prova si svolge nel verde, tra edifici da esplorare, aree segrete, santuari dove trovare oggetti magici e anche qualche scontro non facilissimo da portarci a casa.
Tra combattimenti ed esplorazioni
Una demo dunque che ci consente di vivere questa porzione di gioco come preferiamo, che si tratti di lunghe esplorazioni, o darsi agli scontri e procedere più spediti. Il tutto ci coinvolge decisamente grazie anche a un comparto grafico che sfrutta appieno la potenza di PlayStation 5. Superiore rispetto a Remake? Lo valuteremo meglio solo con il titolo completo per le mani.
Abbiamo anche notato uno sbilanciamento nella regia, un contrasto a volte troppo stridente tra toni drammatici a momenti più tranquilli, quasi infantili, fino a doppi sensi nei dialoghi, definiti soprattutto nelle fantasie maschili. Un aspetto culturale che fa parte del mondo nipponico, e lo sappiamo, ma che si poteva smorzare un pochino (soprattutto per le espressioni spesso cringe). Un po’ come il vecchio sistema di combattimento.
Sono compresi nei cambiamenti anche le Entities, creature misteriose che, quando appaiono, segnalano subito che sta succedendo qualcosa di diverso rispetto al passato. Ne avevamo bisogno? Perché segnalare in maniera così esplicita un cambio con il passato, nemmeno fosse la Revisione di un documento Word? E in tutto questo, nella breve ma intensa demo proposta, è stato anche introdotto il Queen’s Blood, un gioco di carte che potremo provare con le persone in giro per il mondo. Un passatempo che ameranno tutti i giocatori con una personalità simile a quella di Squall Leonhart di FF VIII (i fan potranno capire).
Final Fantasy VII Rebirth: la nostra prova della versione demo
Square Enix e PlayStation 5 si sono rivelati essere ancora una volta una bella combo. Tra comparto grafico e performance tecniche del motore di gioco dai risultati eccellenti, siamo infinitamente curiosi di testare questo gioco prossimamente nella sua versione definitiva. Non manca molto, ma ci attendiamo tanti contenuti, per vivere la nostra esperienza di gioco anche in maniera piuttosto libera e personalizzata. Primi passi compiuti in un mondo che si prospetta davvero enorme, e ancora dobbiamo scoprire cos’è rimasto dal passato e cosa invece è stato rivisitato. Nuove emozioni ci aspettano, o almeno ce lo auguriamo.