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È andata così: com’è la docuserie Rai Play su Luciano Ligabue

È andata così è disponibile su Rai Play dal 12 ottobre.

«Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx». Uno dei versi migliori di Luciano Ligabue non proviene da una sua canzone, ma dal suo primo film Radiofreccia, più precisamente da un memorabile monologo interpretato dal protagonista Stefano Accorsi. Una frase semplice e cristallina, che riesce a sintetizzare in poche parole il senso della vita di provincia, spesso incomprensibile a chi non l’ha mai vissuta. Ligabue non è mai scappato dalla sua Correggio, che ha continuato a raccontare fra le pieghe delle sue canzoni, dei suoi libri e dei suoi film. Non poteva quindi che partire da questa piccola cittadina del reggiano È andata così, autobiografia di Ligabue in forma di miniserie, disponibile dal 12 ottobre su Rai Play.

Sette episodi, divisi a loro volta in tre brevi parti da circa 15 minuti l’una, per un totale di 21 estratti della vita e della carriera di Luciano Ligabue, in cui il rocker emiliano si mette a nudo come raramente gli abbiamo visto fare. Accanto a lui, nell’insolita veste di intervistatore e confidente, proprio Stefano Accorsi, che lavora ai fianchi il cantautore, abbattendo quel muro di riservatezza su cui i protagonisti di È andata così ironizzano più volte. Dai Sogni di rock ‘n’ roll al successo internazionale, passando per i tanti momenti di malinconia e difficoltà, il risultato è un ritratto sincero e appassionato di uno dei più poliedrici artisti del panorama italiano, capace di segnare indelebilmente l’immaginario collettivo nostrano degli ultimi 30 anni.

È andata così: Ligabue fra palco e realtà

Fra ricordi e aneddoti, non mancano le apparizioni di personalità del calibro di Francesco De Gregori, Elisa ed Eugenio Finardi, che aiutano a mettere insieme le tessere di un puzzle umano sempre più suggestivo e affascinante. Tanti i passaggi spassosi, come la partecipazione di Ligabue al Pavarotti & Friends, arrivata a seguito di una chiamata alle 8 del mattino, orario che per il rocker equivale al cuore della notte. Altrettanti i momenti esaltanti, come i primi inaspettati successi e gli anni da rockstar di tutta la band di Ligabue, su cui i diretti interessati ammiccano vistosamente, lasciando intendere che le nostre fantasie a riguardo non siano molto lontane dalla realtà.

Ma i passaggi di È andata così che convincono maggiormente sono quelli che mostrano il Ligabue più intimo e fragile, quello dei soli 8 spettatori in uno dei primi concerti, dei momenti più dolorosi e delle gioie più personali, come la nascita dei due figli. In altre parole, Ligabue fra palco e realtà. Come accennavamo poc’anzi, la costante di tutte queste esperienze è Correggio, non a caso mostrata più volte e da diverse angolazioni, anche con l’utilizzo di droni, a ribadire l’indissolubile legame del cantautore con la sua cittadina, che per lui non è solo un luogo fisico ma un vero e proprio stato mentale in cui la fantasia procede e si perpetua.

I momenti di pura frivolezza fra Ligabue e Accorsi, anche quando totalmente privi di contesto, accentuano la dimensione umana del progetto, imperdibile non soltanto per i fan del rocker emiliano ma per chiunque voglia scoprire la persona dietro l’artista, che è la vera fonte delle canzoni che hanno accompagnato la nostra vita in questi decenni.

È andata così

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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Un commento

  1. Semplicemente bellissimo, grazie a Rai Play, l’ho guardato…praticamente tutto d’un fiato, alleggerendo la mia convalescenza, canticchiando e stupendomi per il contenuto del docufilm.
    Incuriosito sempre più dell’artista già conosciuto per radio o film. Grazie rai Play e grazie a Ligabue.

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