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INAD: nasce il Domicilio Digitale. Ma FLP vuole il “doppio binario”

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L’INAD va nella giusta direzione, ma è essenziale “accompagnare i cittadini in questo percorso“: questo è il punto di vista di FLP, la federazione che rappresenta la pubblica amministrazione, riguardo all’arrivo dell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali.

FLP sull’INAD: importante mantenere un “doppio binario”

L’INAD è un luogo virtuale in cui i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo PEC e ricevere le comunicazioni dalla Pubblica Amministrazione. Questo permette di ricevere multe, comunicazioni importanti e ogni altro tipo di notifica della PA in maniera diretta e semplice.

Secondo FLP, “in attesa della normativa UE sull’identità digitale, l’INAD non può essere l’unico modo per ricevere le comunicazioni dalla PA. È importante che tutte le comunicazioni della PA raggiungano i cittadini sia in formato digitale (tramite l’INAD) che in formato tradizionale, cioè attraverso un indirizzo fisico”.

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Marco Carlomagno, segretario generale di FLP, spiega che “Altrimenti c’è il rischio che un cittadino che ha più di una PEC e non ha iscritto nessuna di esse all’INAD si trovi con tutte le comunicazioni importanti inviate a un indirizzo che non consulta abitualmente, con la conseguenza che potrebbe non essere informato o ricevere gli avvisi in ritardo, anche se urgenti”.

“L’INAD, dunque, è un passo verso la transizione digitale e può rappresentare un tassello importante in questo senso, ma deve essere adoperato ancora insieme all’avviso tradizionale, altrimenti invece di essere un aiuto, potrebbe rappresentare l’ennesima penalizzazione che la burocrazia infligge ai cittadini”, conclude Carlomagno. 

Maggiori informazioni sul sito ufficiale di INAD.

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