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Le auto cinesi invadono l’Europa, ecco perché

Il mondo dell’automotive sta cambiando e le auto cinesi invadono l’Europa, ecco perché. Soprattutto, molti consumatori, da un sondaggio, sono pronti a mettersi al volante di una vettura cinese.

Le auto cinesi invadono l'Europa, ecco perché, fonte DepositPhotos
Le auto cinesi invadono l’Europa, ecco perché, fonte DepositPhotos

Auto cinesi? Sì, grazie

Arrivano per conquistare l’Europa, gli automobilisti e confermare che sono fatte e funzionano bene. Ecco le auto cinesi fanno tremare i grandi costruttori.

Quelli che vantano anni di storia, modelli di grande successo e numerose sperimentazioni. Così, secondo l’Automotive Customer Study 2023. Lo studio di Quintegia su trend e attitudini del consumatore automotive conferma che oggi quasi il 50% dei clienti di auto nuove si dichiara interessato a considerare l’acquisto di prodotti di nuovi brand. A quanto pare la percentuale sale all’89% se guardiamo solo alla Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012).

I dealer valutano i nuovi brand

Aggiungiamo, poi, che il 45% dei dealer sono orientati a valutare i nuovi brand emergenti. Un trend, questo, destinato ad incidere sul futuro del settore automotive.

Soprattutto, questo dato indica che cresce l’ingresso delle nuove vetture cinesi. Però l’indagine Quintegia mette in luce anche altri interessanti orientamenti del mondo dell’auto.

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L’auto ora si acquista anche online

L’acquisto di un’auto via web non è ancora entrato nelle consuetudini, ma il 35% degli intervistati si dice disposto a comprare un veicolo attraverso una piattaforma internet.

Mentre, il 15% dei dealer che afferma di aver implementato l’e-commerce con diversi gradi di completezza (il range spazia tra chi consente solo la prenotazione online a chi garantisce tutto il processo d’acquisto).

Circa le formule d’acquisto, in Italia continua ad essere preponderante il possesso proprietario. Ma, il 20% del campione dichiara di essere molto/abbastanza disposto a valutare la sottoscrizione di un abbonamento tutto incluso.

Quindi, comprensivo di bollo, assicurazione e manutenzioni. E i dealer stimano che nel 2026 la quota dei clienti interessati ad acquistare un’auto nuova con una formula di ‘subscription’ (noleggio o abbonamento) potrebbe salire al 30%.

Guidare consapevole, avanti all’elettrico

Circa le tematiche ambientali gli italiani hanno un atteggiamento responsabile. Il 52% dei possessori di auto elettrica afferma che nella scelta d’acquisto ha pesato molto l’impatto ambientale, quota che sale fino al 91% se si considera la risposta abbastanza. A tal proposito sempre Quintegia indica che la sostenibilità è diventato un driver concreto e sta prendendo corpo all’interno della filiera automotive.

Le auto cinesi invadono l'Europa, ecco perché, fonte DepositPhotos
Le auto cinesi invadono l’Europa, ecco perché, fonte DepositPhotos

Elettrico: c’è ancora tanta strada da fare

Alla domanda “prenderebbe in considerazione l’acquisto di un’auto completamente elettrica” solo il 18% ha risposto sì (contro il 43% di no e il 39% di ‘non lo escludo a priori’), questo dato, se comparato all’attuale quota di mercato delle auto totalmente elettriche.

È più alto ed evidenzia un’apertura verso questa nuova alimentazione. Comunque, se l’auto in Italia è ancora l’indiscussa protagonista in tema di mezzi di trasporto, sta crescendo anche l’offerta di soluzioni di mobilità e di opzioni sostitutive al possesso.

Precisamente i consumatori si dichiarano intenzionati a considerare diverse soluzioni di mobilità nei prossimi tre anni. E si sta affermando il concetto di mobilità multimodale, intesa come sovrapposizione di diversi sistemi di spostamento (trasporto pubblico, micro-mobilità, sharing, mezzi privati, ecc.). Si tratta di un importante cambiamento che porterà anche a un differente approccio nell’utilizzo dell’auto e coinvolgerà diversi attori sul mercato della mobilità.

Inoltre, sempre dal sondaggio emerge che i mezzi che verranno utilizzati ‘di più’ o ‘molto di più’ sono: Trasporti pubblici a lunga percorrenza (5% e 22%); Trasporti pubblici urbani e interurbani (4% e 20%); Auto di proprietà (17% e 6%); Noleggio auto/moto/scooter per pochi giorni (2% e 9%); Sharing di monopattino o bici elettrica (1% e 6%); Servizi di mobilità a chiamata (1% e 6%); Car sharing / Scooter sharing (1% e 5%).

Esistono app di mobilità che fungono da aggregatore multimodale di servizi di mobilità per permettere agli utenti di prenotare ed utilizzare diverse soluzioni tutte da un unico strumento e comodamente con il proprio smartphone. Ma il 70% dei clienti interessati all’offerta di servizi di mobilità integrata esprime un’alta considerazione verso i concessionari come interlocutore a cui rivolgersi per acquistare questo tipo di servizi.

 

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Barbara Crimaudo

Giornalista tester di due e quattro ruote, con il pallino dell'informatica.

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