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Tim vittima di una fuga di dati

Riscontrate attività sospette e anomale sui sistemi di gestione

La notizia è recentissima e dai contorni ancora oscuri.

Tim è stata vittima di una fuga di dati non meglio definita. I tecnici dell’azienda hanno riscontrato attività sospette e anomale sui sistemi di gestione. L’azienda ha inviato una comunicazione ad hoc a tutti i suoi clienti coinvolti nell’incidente, di cui per ora si ignorano natura e portata.

I problemi hanno coinvolto l’area personale MyTim. Mentre le indagini sono in corso, vediamo cosa finora sappiamo della fuga di dati che ha coinvolto Tim.

Tim e la fuga di dati

La fuga di dati di cui Tim è vittima riguarda dunque l’area personale MyTim, come ha ammesso la stessa azienda.

Ma cosa è successo? Sono state riscontrate “attività sospette e anomale sui sistemi di gestione”. Se non sappiamo altro su queste ipotetiche azioni criminose, qualcosa in più è stato detto su cosa è stato immediatamente fatto per contrastare queste attività.

Indagini in corso

Una volta scoperti gli accessi non autorizzati alle aree personali, Tim ha inviato pronta comunicazione ai propri clienti coinvolti tramite mail.

Dopo di che l’azienda ha comunicato quanto accaduto alle autorità competenti, come previsto dal regolamento europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Sono state immediatamente avviate tutte le procedure utili a ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti.

Ad accorgersi dell’anomalia sono stati i tecnici della telco durante i routinari controlli di sicurezza. Tim ha così potuto disattivare in tempi rapidi le credenziali dei clienti coinvolti.

Cos’è MyTim

A essere messa sotto scacco è stata la privacy dei clienti che accedono a MyTim, l’area riservata in cui tutti gli abbonati possono fruire di una serie di servizi. Tra questi, la possibilità di visualizzare e stampare le fatture del proprio abbonamento, conoscere il piano attualmente attivo e tutte le offerte disponibili. Oltre a quella di aprire un reclamo e chiedere assistenza sfruttando diversi canali, tra cui l’operatore virtuale.

Le dichiarazioni di Tim

Riguardo alla recentissima fuga di dati, Tim ha fatto sapere di avere “già attivato e rafforzato tutte le misure necessarie per interrompere questa attività ed evitare che si ripeta, informando le autorità competenti ed i clienti interessati”.

L’azienda rassicura sul fatto che tutti i dati sui pagamenti sono comunque al sicuro. “I dati coinvolti non contengono informazioni che possano abilitare funzioni di pagamento”.

Il problema delle credenziali

Dopo la fuga di dati, Tim è tornata sulla delicatissima questione delle credenziali. Lo ha fatto con due dichiarazioni: una riservata agli utenti le cui credenziali sono state messe sotto attacco, l’altra estesa a tutti i suoi abbonati.

Nella prima, l’azienda con sede a Milano ha fatto sapere ai clienti coinvolti nel furto di dati che “Per tua tutela e per garantire la sicurezza delle tue informazioni, stiamo provvedendo a disabilitare in via precauzionale le credenziali MyTim, utilizzate anche per l’accesso ad alcuni servizi Tim correlati (Tim Party, Tim Personal), rendendo obbligatorio il cambio password al primo accesso all’area privata”.

Il consiglio rivolto invece all’intera utenza è quello, solito ma mai abbastanza ripetuto, di adoperare tutte le cautele nei confronti delle credenziali scelte per accedere alle aree private.

Dice la società: “Riteniamo opportuno raccomandarti di non utilizzare più la vecchia password, né una simile, nonché di modificare la password utilizzata per l’accesso a qualsiasi altro servizio online, qualora coincidente o simile a quella precedentemente utilizzata su MyTim.

Con l’occasione ti ricordiamo, quali misure idonee a prevenire abusi o frodi, di custodire accuratamente e non divulgare mai sul web le credenziali di autenticazioni a portali o sistemi, utilizzare password strutturate (es. composte da numeri, lettere maiuscole e minuscole, caratteri speciali) da cambiare periodicamente, di fare attenzione ad azioni di phishing, di aggiornare periodicamente il software sul tuo PC e cellulare e di utilizzare un Antivirus”.

Il furto di dati di T-Mobile

La fuga di dati di Tim segue di pochi giorni quella di T-Mobile: informazioni sensibili di circa 100 milioni di persone sono state sottratte e rivendute su un forum online.

È evidente che, per arginare il problema, occorre prestare la massima attenzione nell’utilizzo delle credenziali di accesso alle aree private.

L’importanza delle credenziali sicure

Lo ha detto Tim e noi non possiamo che associarsi. Anche se spesso, per pigrizia, si sceglie una stessa password per innumerevoli aree riservate, e ci si dimentica di modificarla periodicamente, è bene cambiare prospettiva e convincersi a seguire poche ma decisive regole.

Come abbiamo segnalato in un altro articolo, purtroppo a oggi l’85% degli italiani non usa password sicure, né sa come verificare se siano state o meno compromesse.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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