È uno dei piccoli (si fa per dire) fastidi che accompagnano la quotidianità di chiunque possieda uno smartphone: le telefonate, aggressive e selvagge, di telemarketing.
Dopo il successo del tutto parziale del Registro delle opposizioni, diciamo la verità, i consumatori si erano pressoché arresi. Eppure adesso le cose potrebbero davvero cambiare. Perché i maggiori operatori telefonici hanno dato la loro piena adesione al Codice di condotta di Agcom.
Partiamo da questa notizia positiva, per poi scoprire cosa sia, e quando sia stato approvato, il Codice Agcom.
Gli operatori aderiscono al codice di condotta Agcom
Sei tra i principali operatori telefonici italiani, Fastweb, TIM, Vodafone e WindTre, Tiscali e Optima Italia, hanno annunciato l’adesione al codice di condotta approvato lo scorso luglio dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Hanno già firmato anche Iliad e Sky.
L’obiettivo è garantire la massima trasparenza a chiunque abbia sottoscritto un contratto telefonicamente. E contrastare pratiche illegali e aggressive di telemarketing, che persistono anche in forma automatizzata.
Le attività illecite vanno dall’attivazione fraudolenta di contratti all’utilizzo di numeri non ricontattabili per la proposta di offerte commerciali. Oltre alle pratiche scorrette di acquisizione di nuovi clienti tramite teleselling, e al ben noto stillicidio di chiamate anche verso numeri registrati al già citato Registro delle opposizioni.
L’intesa tra Agcom e gli operatori
Gli operatori, a poco meno di due mesi dalla sua approvazione, hanno dunque firmato il codice di condotta Agcom.
Si impegneranno quindi a tenere una condotta trasparente e rispettosa del Codice, allo scopo di elevare gli standard di qualità e di affidabilità del teleselling nel nostro Paese.
Vediamo a questo punto cos’è, e quando è stato stipulato, il Codice di condotta Agcom.
Il Codice di condotta Agcom
Lo scorso 26 luglio è stato approvato il Codice di Condotta sulle attività di teleselling e telemarketing. “Che definisce, in esito ad un tavolo tecnico e in una logica di autoregolamentazione, una serie di misure, da recepire nei contratti tra operatori di comunicazioni elettroniche e partner commerciali che svolgono attività di call center.”
Un mese dopo, esattamente il 25 di agosto, il Codice Agcom è stato pubblicato sul sito ufficiale. Il nome completo del provvedimento è “Codice di condotta sulle relazioni contrattuali tra operatori e partner commerciali che svolgono attività di call center.”
I sei principi ispiratori
Il Codice di condotta Agcom si ispira a sei principi. E cioè: utilizzo corretto delle liste di numeri telefonici, come fornite dagli operatori; regolazione del subappalto delle attività dei call center; obbligo di richiamabilità del call center da parte del cliente; obbligo di iscrizione al ROC (Registro degli operatori di comunicazione) dei call center; divieto di modificare il Caller Line Identification della linea da cui origina la chiamata al cliente (cioè, semplicemente, divieto di modificare il numero del chiamante).
Gli impegni dei firmatari
Come leggiamo nel comunicato stampa pubblicato il 1° agosto scorso, che riassume e semplifica le ventitré pagine del Codice di condotta Agcom, gli operatori firmatari del Codice si impegnano al raggiungimento di diversi obiettivi.
Tra i principali, ricordiamo la verifica preventiva della qualità dei call center; la massima trasparenza sui contratti sottoscritti telefonicamente; le verifiche periodiche sugli addetti alla promozione e alla vendita, con eventuali sanzioni “in caso di inottemperanza a quanto stabilito dal Codice e dalla normativa vigente”. E ancora, la sottoscrizione di contratti per promozione e vendita solo ad aziende che assicurino: garanzia di scelte consapevoli agli utenti. Inoltre, elevati livelli qualitativi nelle attività di contatto; “massima cortesia, trasparenza e semplicità”; vigilanza sul rispetto da parte dei dipendenti “delle direttive impartite e delle procedure stabilite dal Committente.”
- Gambirasio, Gianluca (Autore)
La parola agli operatori
In un comunicato stampa congiunto, Fastweb, TIM, Vodafone, WindTre, Tiscali e Optima hanno detto che “il testo finale è frutto di un’intensa e costruttiva attività di confronto tra gli operatori, l’Autorità, le associazioni di categoria, a tutela dei consumatori”. E parlano del Codice Agcom come di “uno strumento ulteriore per contrastare i fenomeni fraudolenti.” Che “si affianca a quelli già offerti, confermando l’esigenza di un continuo aggiornamento della risposta delle istituzioni e degli operatori”.
Mentre Iliad ha fatto sapere che l’azienda “non ha svolto e continua a non svolgere attività di teleselling e telemarketing in outbound. Ciononostante, ha attivamente lavorato con Agcom per arrivare a questo risultato. L’azienda, infatti, si impegna fin dal primo giorno a mettere al centro della propria attività verità e fiducia nel rapporto con le persone, alzando sempre di più i propri standard di trasparenza.”
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