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Recensione di Journey to the Savage Planet: Employee of the Month Edition per next-gen

Journey to the Savage Planet è un titolo che circola già da un po’ di tempo; la prima edizione, infatti, risale a gennaio del 2020. Con l’edizione di febbraio 2023, che vediamo in questa recensione tecnica, Journey to the Savage Planet sbarca sulle console di ultima generazione: PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Con questa versione ci vengono dati il gioco originale con il DLC di Hot Garbage e una serie di contenuti aggiuntivi.

Andiamo allora a vedere che cosa ha da offrirci questa edizione rivista e ampliata di Journey to the Savage Planet.

La Recensione di Journey to the Savage Planet: Employee of the Month Edition

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Journey to the Savage Planet, per chi non ci avesse mai giocato, è la storia raccontata in chiave comica di un esploratore spaziale. Questo esploratore viene catapultato sul pianeta ARY-26 a bordo di una nave spaziale di seconda mano (e che quindi cade a pezzi al primo atterraggio) e senza carburante sufficiente per il ritorno (per motivi di budget). Già solo le premesse fanno capire molto bene il tenore del gioco. A noi, personalmente, ha ricordato molto una parodia di No Man’s Sky senza la generazione procedurale per mappe e pianeti

La storia si evolve con il pilota (ovverosia noi) che, sceso dalla navicella, deve esplorare il pianeta in cerca di risorse. Risorse che gli permetteranno di progredire nel gioco, potenziare l’equipaggiamento, riparare la nave e riempire il serbatoio per cambiare pianeta e poi, eventualmente, tornare anche a casa.

Compagno di viaggio (si fa per dire) è Martin Tweed: CEO della Kindred Aerospace, e nostro datore di lavoro. Tweed comunica con noi attraverso delle mail spam-like e videomessaggi che ricordano molto i VHS degli anni 80. Ci darà indicazioni su come procedere con la storia e indizi per capire che cosa bolle effettivamente in pentola con la nostra esplorazione.

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Non è un gioco di azione ma di esplorazione

Un aspetto secondo noi molto importante da chiarire, soprattutto a chi scopre il gioco adesso, è che nonostante la somiglianza con altri giochi più orientati all’azione, Journey to the Savage Planet è un titolo molto centrato sull’esplorazione. E questo, se facciamo attenzione, ci viene detto anche durante il gioco, a più riprese, soprattutto nelle fasi iniziali.

È vero, i combattimenti esistono e noi ci troviamo ad avere una pistola in mano praticamente da subito. Tuttavia, in nessun punto il combattimento diventa la meccanica principale con cui progrediamo nella storia. Ogni tanto ci sono dei boss che dobbiamo per forza abbattere, ma non quelle fasi non durano molto; e il pattern di movimento e attacco dei nemici diventa ovvio abbastanza in fretta.

Molto più importante per noi sarà guardare dietro ogni angolo per raccogliere tutte le risorse possibili. Non a caso, uno dei potenziamenti più strategici è il doppio salto. Inoltre, i potenziamenti si celano molto spesso dietro enigmi ambientali o in luoghi particolarmente ostici da raggiungere.

Secondo noi, e ne siamo convinti, fermarsi a guardare Journey to the Savage Planet come un FPS ambientato in un mondo alla Rick and Morty vuol dire prendere il gioco dal lato sbagliato.

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Una edizione next-gen

Quello che abbiamo notato durante questa recensione è che l’adattamento alla nuova generazione di console di Journey to the Savage Planet: Employee of the Month Edition è stato un processo essenzialmente tecnico. Di fatto, dobbiamo ammetterlo, questa edizione veste una nuova pelle a qualcosa che già funzionava molto bene. Anche se il gioco non è perfetto, nel senso che ci sono dei punti in cui si sente la necessità di un po’ di varietà in più, il risultato finale era fin dalla prima edizione molto godibile e ben bilanciato. Pertanto, la scelta di non intervenire sul gameplay e sulla storia è stata secondo noi, in questo caso specifico, abbastanza azzeccata.

Ma che cosa è stato aggiunto di preciso rispetto alle versioni precedenti?

Risoluzione 4K nativa e ottimizzazione spinta

Il gioco ora supporta una risoluzione nativa di 4K. Su PlayStation 5 e Xbox Series X i 4K vengono resi a 60 fps mentre la Xbox Series S è costretta a fermarsi a 30 fps. Su tutte le console, però, il gioco è stato completamente ri-ottimizzato per le nuove architetture e include l’opzione “Performance vs. Graphics”. Ovverosia, possiamo scegliere se dirigere di più l’attenzione della scheda grafica sul numero di frame per secondo o sulla nitidezza dell’immagine.

Nuove missioni e contenuti

Passando all’interno del gioco, i designer, pur non avendo deciso di non rivedere il gameplay, hanno giusto qualche missione secondaria. Potrebbe anche essere, ma questa è una nostra speculazione, che siano delle missioni non fondamentali per lasciate fuori dal gioco originale per questione di tempi di sviluppo o budget.

Non strettamente relazionate al gioco, ma che comunque contribuiscono all’ambietazione unica, ci sono delle nuove finte pubblicità all’interno dell’astonave e delle opzioni aggiuntive per chattare con Martin Tweed, Se siete il tipo di giocatore che salta tutte le cutscene e i video facoltativi, allora sappiate che vi siete persi qualcosa di davvero divertente.

Nuova modalità foto

Infine, gli sviluppatori hanno preso la palla la balzo per estendere la modalità foto. Considerato che ci troviamo di fronte a un mondo pieno di forme bizzarre e che esplode di colori brillanti, questa sarà sicuramente una novità molto gradita per tutti i cacciatori di panorami.

Giusto due piccole segnalazioni

Se proprio vogliamo muovere una critica a questo gioco, la edizione next-gen poteva anche essere una buona occasione per estendere la regionalizzazione anche ad altre lingue. Capiamo benissimo che dal punto di vista del budget sarebbe stato molto impegnativo, ma secondo noi avrebbe anche contribuito non poco alla popolarità del titolo. In italiano possiamo contare sui sottotitoli, ma a volte distraggono dalle immagini e i giochi di parole non sono altrettanto divertenti quando li si legge.

Chiudiamo infine con una nota di carattere tecnico. A causa dell’ottimizzazzione molto spinta per le ultime console, questa edizione non è un aggiornamento ma un software completamente nuovo. Infatti, occorre ri-scaricare tutto dai vari store. Niente di grave, ma c’è un piccolo prezzo da pagare: per via della diversa struttura i salvataggi precedenti non sono compatibili e, se vogliamo le nuove funzionalità, dovremo ricominciare l’avventura da capo. Per chi ha già finito il gioco, visto la buona ri-giocabilità, questo non rappresenterà un problema. Tutti quelli che si trovano ancora a metà avventura, invece, saranno costretti a prendere una decisione piuttosto drastica.

Qualcuno ha detto free update?

Per chi ha comprato il gioco su console per la generazione precedente c’è una buona notizia: l’aggiornamento next-gen è gratuito! Se avete comprato dallo store online, la nuova versione vi sarà resa disponibile da scaricare in automatico. Se avete una copia fisica le cose cambiano leggermente: con la PlayStation 5 basterà far partire il gioco con il disco nella console, mentre con una Xbox X/S (unica eccezione) dovete rivolvervi al supporto clienti di 505 Games.

Attenzione, però, se avete comprato, in qualsiasi forma, la versione base del gioco, allora l’upgrade non è compreso. Per qualunque dubbio, vi suggeriamo di leggere le FAQ di 505 Games.

La recensione di Journey to the Savage Planet: Employee of the Month Edition per next-gen in sintesi

Savage Planet: Employee of the Month Edition è già in circolazione da un po’. Con questa edizione per console di ultima generazione, si rinfresca la pelle di una formula che già funzionava molto bene. I 4K nativi e i movimenti ancora più fluidi sono delle ottime scuse per tornare a giocare, ma non ne avevamo obiettivamente bisogno. I contenuti aggiuntivi e i filmati, secondo noi, sono un motivo altrettanto valido, se non addirittura di più.

Il gioco, lo sappiamo tutti, è un vero spasso e continua a esserlo anche dopo due anni. Per chi già lo aveva preso, questa è l’occasione per giocarci di nuovo e scoprire tutti i contenuti aggiuntivi. Per chi non lo aveva mai provato, diventa l’occasione per saltare a bordo e imbarcarsi in una avventura come poche altre.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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