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La prima MINI elettrica messa alla prova tra Las Vegas e i deserti del Nevada

MINI Electric affronta il caldo torrido di Las Vegas e del Nevada: prova superata?

Si sa, le batterie dei dispositivi elettronici non sono grandi amiche degli sbalzi di temperatura.
Il caldo estremo e il freddo pungente infatti riducono le autonomie delle batterie, e incidono anche sul loro ciclo di vita.
Questo succede per telefoni, macchine fotografiche, tablet… ma anche per le automobili elettriche.
Sotto i pianali delle auto elettriche, infatti, sono presenti degli enormi pacchi batterie al litio, simili proprio a quelle dei cellulari.
Allora in molti oggi, vista la loro sempre maggior diffusione, si chiedono come reagiscano queste batterie al caldo torrido.
BMW vuole scoprirlo e ha messo alla prova MINI Electric a Las Vegas e dintorni.

La città americana infatti è nota non solo per i suoi casinò e per la vita notturna, ma anche per essere all’interno di uno Stato, il Nevada, dove il caldo torrido è all’ordine del giorno e i deserti sono giusto fuori dalle mura cittadine.
Andiamo a vedere come si è comportata la piccola inglese in mezzo a pick-up, scorpioni e deserti splendidi!

Se vuoi conoscere meglio la nuova MINI Elettrica, vai a dare un’occhiata al nostro articolo!

MINI Elettrica prezzo copertina 2

La parte “facile”: MINI Electric a Las Vegas

Il viaggio di MINI Electric inizia dalla casa di vizi e trasgressioni, Las Vegas.
Nonostante la città americana sia stata costruita per fare spazio ai giganteschi pick-up a stelle e strisce, la piccola inglesina si trova parecchio a suo agio tra le strade della “Favolosa Las Vegas”.

MINI Electric Strip

Tra le strade della città infatti svicola agile e senza emettere nè suoni nè emissioni locali, e la sua immagine glamour si trova a suo agio tra i celebri hotel di Vegas.
Non solo: sulla Strip, il famosissimo corso chilometrico della città, fa proprio una bella figura di notte.
I fari a LED posteriori con la iconica firma luminosa con la Union Jack infatti si abbinano bene alle accecanti luci di hotel leggendari come il Mandalay Bay, il Venetian, il Bellagio o l’MGM Grand e di decine di casinò dove tentare la fortuna.

MINI Electric Strip 2

La sua anima green poi si intona molto bene con la nuova “svolta pulita” della città.
Per anni eletta “capitale dello spreco” per l’incredibile quantità di energia utilizzata per i cartelloni al neon e per lo spreco di cibo, alcol e tanto altro, Vegas ora ha imboccato una nuova strada.
Tutti gli edifici pubblici infatti sono alimentati con fonti di energia rinnovabili come i pannelli solari, visto che il sole è come il divertimento a Las Vegas: non manca mai.

MINI Electric Strip 3

Sono poi state installate tantissime colonnine per la ricarica di mezzi elettrici per le strade della città, oltre che nei parcheggi di quasi tutti gli alberghi più gettonati. Proprio uno di questi è il prescelto per la nostra sosta di stasera, in attesa della “prova del nove” di domani.

La parte difficile: una giornata nel Deserto del Mojave

La nottata passa liscia, con la MINI Electric che si ricarica completamente in una colonnina pubblica.
La mattina invece inizia molto presto, poichè la prima tappa è lo splendido Red Rock Canyon.

MINI Electric Red Rock Canyon

A soli 30 km da Las Vegas, infatti, c’è uno dei parchi naturali più sottovalutati d’America, ma anche uno dei più belli.
Andando prestissimo la mattina, i colori dell’alba si mischiano perfettamente con il rosso delle pietre che formano il canyon, dando vita ad uno spettacolo unico al mondo.
Appena passa l’alba però ci si ricorda immediatamente che il Red Rock Canyon è incastonato nel deserto del Mojave.
Le temperature infatti non ci mettono molto per salire oltre i 50 gradi all’ombra, e in queste condizioni la batteria di un semplice smartphone darebbe grandi segni di cedimento.

MINI Electric deserto

Le batterie agli ioni di litio, infatti, soffrono molto il caldo, perdono efficacia e capacità se esposte a temperature troppo alte.
MINI ovviamente lo sa e ha pensato anche a questa evenienza.
Come vi abbiamo raccontato nel nostro “vademecum”, infatti, il pacco batterie di MINI Electric è raffreddato a liquido.
Questo tipo di raffreddamento è in grado di mantenere la temperatura delle batterie costante, ed evita grandi sbalzi di temperatura, che possono danneggiare la batteria ed accorciarne drasticamente la vita.

MINI Electric deserto 2

Una batteria “fresca” poigiova all’efficienza e quindi all’autonomia, che non scende sotto i normali livelli di consumo.
Anche all’interno si sta belli freschi: l’impianto di condizionamento dell’auto infatti è demandato ad una pompa di calore. Questo sistema è molto efficiente e, nonostante il nome, garantisce temperature basse anche all’interno della famosa Death Valley, uno dei posti più caldi della Terra.

La prova-resistenza alle onde elettromagnetiche

Come ultima tappa del nostro viaggio ai limiti della MINI Cooper SE non può mancare una tappa alla Diga di Hoover.
Questa diga raccoglie l’acqua potabile utilizzata da tutta la Contea di Las Vegas, e vista l’enorme quantità di acqua contenuta all’interno ospita anche una imponente centrale idroelettrica.

MINI Electric acqua

Qui ben 17 turbine riescono a produrre energia utile per la Contea, ma hanno un piccolo effetto collaterale.
La loro potenza infatti genera delle potenti onde elettromagnetiche che si rivelano essere quasi innocue per l’uomo, ma non per i dispositivi elettronici.
Possono infatti disturbare o addirittura danneggiare i device mobili o i veicoli che passano nel raggio di queste onde.

MINI Electric diga di Hoover

Gli ingegneri BMW lo sanno bene, e quando portano i loro prototipi verso la Death Valley per un “test termico” fanno sempre un salto sul Mike O’Callaghan-Pat Tillman Memorial Bridge, il ponte che passa proprio sopra le turbine.
In questo modo si può verificare se il prototipo soffre di qualche tipo di problema tecnico dovuto alle onde, e così renderlo praticamente perfetto, a prova di onde!
MINI Cooper SE deve aver passato del tempo qui da giovane prototipo.
Passando vicino alle turbine, infatti, MINI Electric non fa una piega. Bene così!

La “Prova Nevada” passata a pieni voti!

Una volta passato il famigerato ponte, la Highway 93 ci riporta ad un belvedere sulla la valle in cui è incastonata Las Vegas.
Questa due giorni di fatiche inenarrabili ed incredibili sfide è giunta al termine.
Come se l’è cavata MINI Electric?

Davvero molto bene! Nonostante le piccole dimensioni, l’autonomia non è mai stata un problema, così come non lo sono stati caldo, deserti, Death Valley e turbine dal campo elettromagnetico intenso.
Non ha neanche mai sofferto di complessi di inferiorità rispetto alle elettriche americane più grandi, come Tesla, o alle gigantesche auto americane: esame superato. Con lode!

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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