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I Grammy Awards mettono al bando l’intelligenza artificiale: premi solo agli artisti umani

Poco importa se macina ascolti su Spotify (non sempre puliti) o se persino Paul McCartney se ne avvale per presentare un brano inedito dei Beatles: l’intelligenza artificiale non potrà mai vincere un Grammy Awards. A stabilirlo è la Recording Academy, l’ente che assegna le prestigiose statuette. Una decisione netta, che delinea un confine ben definito in un periodo storico decisamente confusionario.

Intelligenza artificiale interamente bandita dai Grammy? Non proprio

Harvey Mason, CEO della Recording Academy, ha affermato che la musica generata con l’AI potrà essere candidata ai Grammy Awards, ma solo i creatori umani (che devono aver avuto un “ruolo significativo” nell’interpretazione, composizione o produzione del brano) potranno ricevere i premi.

Mason ha motivato questa scelta affermando che “l’intelligenza artificiale avrà un impatto enorme e indiscutibile sul futuro del nostro settore. L’idea di ignorarla e non affrontarla è inaccettabile”.

Si tratta in effetti di una manovra importante, soprattutto tenendo conto delle recenti polemiche in merito all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in musica. A tenere banco è stato soprattutto il caso Boomy, una piattaforma che, oltre alla creazione di musica AI, permette anche la distribuzione dei brani sui digital store e Spotify. Tutto bellissimo, se non fosse che gran parte dei brani provenienti da Boomy si sono rivelati “pompati” a livello di ascolti, con stream fake. Il caso è fortunatamente rientrato, grazie al ban di Spotify e all’impegno della stessa Boomy di attuare maggior controllo sui propri utenti.

C’è però anche l’altro rovescio della medaglia, quello bello: settimana Paul McCartney ha annunciato che grazie all’intelligenza artificiale avremo presto un nuovo brano dei Beatles. L’AI è stata infatti utilizzata per estrapolare una vecchia traccia vocale di John Lennon.

Che siano proprio i Beatles a vincere un Grammy nel 2024? Tutto è possibile in questo pazzo mondo.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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