Il tempo e lo spazio nella gamma Sphere delle concept car di Audi, rappresentano il futuro sostenibile del brand. La verità in generale è che c’è una mission. La sfida tra i costruttori è di raggiungere in fretta gli obiettivi della decarbonizzazione.
Ecco Audi inizia a muovere in passi verso il futuro dal 2021. Skysphere fa da apri pista alle concept car della gamma Sphere. Si aggiungono Grandsphere nel 2021, Urbansphere nel 2022. Infine, nel 2023 Activesphere, che con un tasto si trasforma addirittura in pick-up.
La gamma Sphere dall’impatto visivo non solo futuristico
Siamo tutti d’accordo, ogni volta che inciampiamo in un’immagine della gamma Sphere rimaniamo a bocca aperta. I prototipi sono un forte segnale di come Audi sta cambiando pelle, per adeguarsi al futuro dell’automotive. Lo fa con classe, cura dei dettagli e inserisce ogni genere di teconoligia.
Già ci muoveremo grazie alla tecnologia, saremo sempre più connessi, soprattutto al centro della mobilità ci sono nostre esigenze da soddisfare.
Il brand attraverso l’impatto visivo comunica la trasformazione industriale dell’azienda e del design sempre all’avanguardia.
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IA, tecnologia, circular economy e canoni estetici
Per la Casa dei quattro anelli la gamma Sphere è la sintesi dei nuovi canoni estetici, dell’illuminotecnica, dell’intelligenza artificiale e della circular economy. Soprattutto, Audi crea un ponte tra presente e futuro per stupire la sua platea mostrandosi all’altezza del mercato.
Del resto l’avanguardia è nel DNA della casa di Ingolstadt. Nel 1980 l’iconica Audi Ur-Quattro esordisce e porta sul mercato la trazione integrale Quattro.
Quindi a che cosa servono i prototipi? Nel tempo, sono proprio loro a dare nuovo corso alle produzioni, introducendo elementi nelle vetture che guidiamo.
Oltre le diverse applicazioni tecnologiche prospettate dai quattro prototipi, la gamma Sphere evidenzia ancora una volta l’aspetto chiave della produzione automobilistica per il raggiungimento della neutralità carbonica. Questa si traduce in economia circolare con i cicli chiusi dell’alluminio, dell’acciaio, del vetro, della plastica e dell’acqua.
Ancora, possiamo aggiungere che Audi è attualmente sulla scena del mercato europeo l’unico costruttore premium che ha un’intera gamma elettrica. Cui produzione è certificata carbon neutral, punta alla netta riduzione della propria carbon footprint con il ricorso all’energia rinnovabile, ai materiali riciclati e all’implementazione dei cicli chiusi dei materiali necessari.
Nelle concept car sono banditi i rivestimenti in pelle animale. Mentre il legno trova una nuova dimensione. Come le impiallacciature che utilizzano il legno di eucalipto ecologicamente certificato oppure prediligono il bamboo e il carpino, più veloce nella crescita rispetto al legno tradizionale e dalla coltivazione green.
La sostenibilità Audi passa per la gamma Sphere
Un assaggio dell’approccio sostenibile dei prototipi lo ritroviamo anche nell’attuale produzione. Nel modello Q8 e-tron sono presenti elementi realizzati con rifiuti plastici automotive sottoposti al riciclo. Nella e-tron GT, ci si avvale invece del ciclo chiuso dell’alluminio, la gamma A4, del riciclo dell’acciaio. Per l’esemplare Q4 e-tron il parabrezza è realizzato in vetro secondario.
Dulcis in fundo il Suv Q5 è prodotto, come pure Q8 e-tron, senza generare reflui grazie al ciclo chiuso dell’acqua.
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