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Il Garante della privacy multa Clubhouse

Sanzione di 2 milioni di euro

C’era una volta Clubhouse, il social in controtendenza. Che, in un universo dominato da piattaforme sempre più sgargianti e multifunzione, puntava all’essenzialità, basandosi sull’audio.

Nella prima parte del 2021 Clubhouse ha avuto il suo momento di gloria, anche perché le sue stanze hanno ospitato personaggi del calibro di Elon Musk e Mark Zuckerberg (a proposito: a questo punto la fate voi o la facciamo noi, la battuta? Esatto, Clubhouse non porta esattamente fortuna ai suoi superospiti).

Poi il social audio ha avuto un lungo e progressivo periodo di appannamento, ha tentato di modificarsi e di rinunciare alla sua primitiva natura.

Ma se oggi Clubhouse è tornato a far parlare di sé, non è per una nuova release, bensì per una sanzione.

Il Garante della privacy multa Clubhouse

Il nostro Garante per la protezione dei dati personali, o Garante della privacy, ha inflitto una multa a Clubhouse.

O meglio, come leggiamo in una nota pubblicata lunedì 5 dicembre sul sito del Garante, a essere sanzionata è stata Alpha Exploration, società che di Clubhouse è proprietaria.

Va aggiunto che, se il comunicato è del 5 dicembre, l’ordinanza-ingiunzione risale allo scorso 6 ottobre. Vediamo di cosa si tratta.

Clubhouse

“Numerose le violazioni riscontrate”

La nota parla chiaro. E inizia subito palesando l’entità della multa a Clubhouse, 2 milioni di euro (da pagare entro 30 giorni dalla notificazione del provvedimento). Oltre a segnalare che, nel 2021, la piattaforma social contava oltre 16 milioni di utenti globali, di cui 90.000 nel nostro Paese. Un buon numero, ma certamente ancora una nicchia rispetto agli utenti di social come WhatsApp e Instagram.

Ma a sorprendere sono le righe successive, in cui leggiamo che sono “numerose le violazioni riscontrate dall’Autorità: scarsa trasparenza sull’uso dei dati degli utenti e dei loro ‘amici’; possibilità per gli utenti di memorizzare e condividere gli audio senza consenso delle persone registrate; profilazione e condivisione delle informazioni sugli account senza l’individuazione di una corretta base giuridica; tempi indefiniti di conservazione delle registrazioni effettuate dal social per contrastare eventuali abusi”.

Cosa dovrà fare adesso Clubhouse

La privacy degli utenti di Clubhouse è stata dunque trattata con leggerezza per più di un motivo. E l’informativa era palesemente lacunosa.

Ora ad Alpha Exploration, che naturalmente dovrà mettersi in regola quanto prima, è stato inibito il trattamento delle informazioni svolto per marketing e profilazione senza uno specifico consenso.

L’azienda dovrà anche adottare una serie di misure concrete per tutelare gli utenti. “In particolare, introdurre una funzionalità che consenta loro di apprendere, prima dell’ingresso nella stanza di conversazione, della possibilità che la chat venga registrata, e introdurre un meccanismo per informare coloro che non sono ancora utenti sull’uso che verrà effettuato dei loro dati personali.”

E non solo. Clubhouse dovrà poi rimettere mano all’informativa, rendendola più dettagliata e trasparente. Dovrà cioè specificare “quale base giuridica si applichi ad ogni finalità del trattamento, i tempi di conservazione dei dati personali e dei file audio, le informazioni necessarie riguardo al ‘rappresentate designato’, la figura prevista dal Gdpr nei casi in cui una società, che offra servizi e tratti i dati dei cittadini europei, non sia stabilita in alcuno degli Stati membri dell’Ue.

Alpha Exploration dovrà infine effettuare una valutazione d’impatto sui trattamenti di dati effettuati mediante la piattaforma Clubhouse.”

CLUBHOUSE Potere alla voce
  • Bertani, Marco (Autore)

L’istruttoria

L’istruttoria trae origine proprio dall’evoluzione di Clubhouse.

Il social, come abbiamo detto, è infatti nato solo come piattaforma audio. Basandosi cioè su interazioni unicamente vocali che si svolgono in specifiche stanze. Ogni utente può accedere a una stanza nelle vesti di ascoltatore, ma anche aprire una stanza tematica.

Ma dal 2022 gli utenti possono anche conservare e registrare parzialmente le conversazioni sulla piattaforma, e addirittura condividerle con terzi.

È questo il passaggio che ha destato le attenzioni del Garante. Rispetto al comunicato, il testo completo dell’istruttoria va più a fondo, ed espone anche i parziali tentativi di difesa di Alpha Exploration.

Leggiamo ad esempio che l’azienda dovrà “prevedere un meccanismo in base al quale, nel caso in cui Clubhouse debba inviare un invito ad unirsi alla comunità, indirizzato a soggetti non ancora utenti i cui dati sono stati acquisiti dalle rubriche telefoniche degli utenti, nel testo dell’invito sia inserito un link che rimandi ad una specifica informativa resa nell’interesse dei non utenti, da inserire separatamente nel sito web, nonché una indicazione sull’origine del messaggio, al fine di consentire al destinatario di operare in autonomia ogni pertinente approfondimento.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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