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Subaru WRX: ritorna a sorpresa con 275 CV, ma forse non in Europa

Subaru WRX, ritorna a sorpresa con 275 CV, ma (forse) non in Europa...

Dopo anni di silenzio, cambi CVT e spinta verso l’elettrificazione, Subaru sta tornando ad avere dei modelli emozionali in gamma. Dopo la nuova BRZ, più potente e moderna, ritorna a sorpresa un altro modello amatissimo, Subaru WRX. La versione 2022 sfoggia un nuovo pianale, un 2.4 turbo da 275 CV e cambio manuale, ma come per la cugina coupé il suo arrivo in Europa è poco, poco probabile. Scopriamo comunque cosa nasconde questa nuova WRX, al ritorno dopo oltre 2 anni di assenza.

La storia della Subaru Impreza WRX: da icona dei rally a idolo dei giovani sportivi

Leggendo la storia di Subaru WRX, mi sono reso conto che forse i più giovani tra di voi non hanno ben in mente il ruolo che questo modello ricopriva tra gli anni ’90 e gli anni ’00. Per capire bene cosa significhino quelle tre lettere WRX, facciamo un brevissimo excursus. Nel 1992 Subaru lancia un nuovo modello compatto, la Impreza. Nonostante sia più piccola della berlina Legacy, la Impreza non rinuncia ai due pilastri del marchio delle Pleiadi: il motore boxer e la trazione integrale simmetrica permanente.

Queste due caratteristiche rendono anche le versioni meno potenti di Impreza piacevolissime da guidare, e con una tenuta di strada sui fondi difficili estremamente efficace. In più, Subaru già equipaggiava la più grande Legacy con un 2.0 boxer turbo, e la impiegava nel Campionato del Mondo Rally contro le più agili Toyota Celica e Lancia Delta. Per questo, al lancio della nuova berlina, Subaru lanciò immediatamente una versione sportiva, la WRX: World Rally Experimental. Disponibile fin dal lancio del 1992, la Impreza WRX con i suoi 218 CV era una vera ammazza-grandi. E nei rally, la Subaru Impreza WRX 555 (nome derivato dalla marca di sigarette che la sponsorizzava) si rivelò subito molto competitiva.

Dalla WRX 555, dalla successiva mitica WRX 22B e dalla WRX STI WRC dei primi anni ’00, Subaru ottenne 3 Mondiali Piloti e 3 Mondiali Costruttori Rally tra il 1995 e il 2003. E su strada, le Subaru Impreza WRX e WRX STI erano amatissime e ricercatissime dagli appassionati. Grazie alla loro potenza, alla versatilità della carrozzeria berlina o Wagon e alla facilità di guida al limite si sono guadagnate un posto nel cuore degli appassionati di tutto il mondo. Nel corso degli anni, però, la passione si è lentamente spenta. Le rivali più giovani erano sempre più agguerrite, e la Subaru WRX STI, rimasta orfana del nome Impreza, ha salutato a fine 2019.

Il ritorno di Subaru WRX, 2 anni dopo l’addio: un’estetica più matura ma sempre sportiva

Due anni fa eravamo sicuri di non vedere più un’altra Subaru berlina sportiva. Vuoi per la deriva del brand Subaru verso l’elettrificazione, vuoi per il trend imperante dei SUV, un’altra WRX sembrava quasi impossibile. Ma se in Europa potrebbe sembrare che il marchio Subaru non sia così popolare, in America le giaponesi integrali sono gettonatissime. Tra i modelli Outback e Forester e la sempreverde XV (conosciuta Oltreoceano come Crosstrek), Subaru ha continuato a crescere. E nel 2019, con il lancio dell’attesissimo SUV medio Ascent, la Casa delle Pleiadi ha conquistato sempre più cuori. E si sa, una Casa che ha successo si permette anche modelli particolari, eccitanti, che facciano parlare di sé. Così, nel 2022 arriverà la nuova Subaru WRX.

Perde definitivamente il nome Impreza, già sparito negli anni scorsi, e viene definita dalla Casa “la leggenda dei rally per le nuove generazioni”. Considerando che, non esistono più sul mercato storiche rivali, su questo non ci sono dubbi. Ma l’estetica? Da fuori, la seconda generazione di Subaru WRX è più educata della precedente vista sul mercato italiano, ma non dobbiamo dimenticarci di un dettaglio fondamentale. In Europa infatti, salvo poche eccezioni, abbiamo ricevuto solamente la versione STI, la Subaru Tecnica International, la più estrema e sportiva sia a livello tecnico che estetico, con alettone posteriore enorme, cerchi dorati e vernice Blue Mica. Questa volta, abbiamo di fronte la “sola” WRX. In Italia questa versione manca da diversi anni. L’abbiamo vista per l’ultima volta sulla Impreza a due volumi del 2008, ma per le berline ci siamo fermati al 2007.

Per chi non se la ricordasse, infatti, non deve sorprendere l’assenza di cerchi d’oro e alettoni enormi: le WRX sono più discrete, ma comunque sportive. Il frontale è lo stesso visto sulle ultime Subaru: appuntito, dotato di una griglia trapezoidale molto ampia, e con dei fari sottili e, ovviamente, full LED. Non manca poi l’immancabile presa d’aria sul cofano, marchio di fabbrica di ogni Subaru con motore turbo. Il cofano è lungo e molto basso, come da tradizione Subaru, e lateralmente le linee sono quelle di una paciosa berlina media. Spiccano però i cerchi in lega di grandi (ma non enormi) dimensioni, e il piccolo alettone a labbro sul portellone posteriore. Andando dietro poi si possono notare i paraurti molto allargati e bombati, davvero sportivi. Il kit widebody (carrozzeria larga, ndr) è di serie per WRX, e le regala tanta cattiveria in più.

E proprio dietro Subaru WRX sfoggia un look che in Italia non vediamo da diversi anni. WRX ha infatti un terzo volume piuttosto pronunciato, con dei fari full LED a freccia che riprendono il look della nuova BRZ. Il diffusore e le prese d’aria (finte) nella parte bassa del paraurti sono in plastica nera, alleggerendo la coda, e lì spuntano i bellissimi 4 tubi di scarico sdoppiati, marchio di fabbrica delle ultime Fast Subaru. In generale, la coda è molto tradizionale, ricordando altre berline compatte a 3 volumi come, ad esempio, FIAT Tipo (questa volta però per davvero). In generale, i tocchi WRX incattiviscono il giusto una berlina matura e pratica, rendendola più sportiva ma senza esagerare. A noi un look così sleeper piace, soprattutto sapendo cosa si nasconde sotto. E voi? Cosa ne pensate del look? Fatecelo sapere nei commenti.

All’interno, Subaru WRX segue le ultime tendenze della Casa: schermo verticale e tanta tecnologia

Una delle critiche che si è mossa al brand Subaru in Europa negli ultimi anni è stata l’adozione di interni un po’ datati, con schermi di dimensioni ridotte e l’anacronistico schermino separato in cima alla plancia. La Casa delle Pleiadi ha fatto tesoro di questi suggerimenti, rivoluzionando totamente l’abitacolo rispetto alle ultime Subaru. Dai vecchi modelli arriva solo l’impostazione generale della plancia, con una parte centrale a sviluppo verticale, le bocchette dell’aria a lato del corpo centrale e una fascia morbida davanti al passeggero.

Anche il volante è rimasto lo stesso, e dietro di lui troviamo un bellissimo e tradizionale quadro strumenti analogico, con un piccolo schermo digitale tra tachimetro e contagiri. L’elefante nella stanza, anzi, nell’abitacolo, è però l’inedito schermo touch verticale da ben 11,6 pollici. Il pannello ha una risoluzione Full HD, ed è il vero centro nevralgico dell’auto. All’interno del sistema operativo Starlink si trovano infatti, oltre a navigazione e intrattenimento, anche i settaggi dell’auto e i comandi del climatizzatore, automatico bizona di serie. Un potenziale problema per chi è un amante dei comandi fisici, ma niente paura.

Nonostante infatti la presenza di un enorme schermo, in Subaru rimangono tradizionalisti: ai lati dello schermo infatti troviamo una finitura in nero lucido che ospita due manopole per volume e selezioni multimediali, e in basso i tasti per la regolazione al volo della temperatura. Ma la tecnologia non è solo riguardante l’intrattenimento. Di serie su tutte le WRX Subaru con cambio automatico c’è infatti il sistema EyeSight, che combina la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattativo con mantenimento di corsia e l’Automatic Emergency Steering. Questo sistema funziona insieme al sistema di frenata anti-collisione ad alta velocità: WRX infatti è in grado di migliorare la sterzata per evitare più velocemente un ostacolo o un incidente sotto i 100 km/h.

La meccanica di Subaru WRX: 2.4 turbo da 275 CV, trazione integrale e c’è anche manuale

Parliamo infine brevemente di tecnica, che non ha bisogno di tanti preamboli. La piattaforma su cui è basata la nuova WRX è la Subaru Global Platform, condivisa con tutti i modelli della Casa giapponese. Come ogni Subaru a parte la sportiva BRZ (ed alcune, rare auto realizzate in collaborazione con altre Case come le poco fortunate Justy e Trezia), la trazione è di tipo Symmetrical AWD. Che significa? Che la trazione è integrale sulle 4 ruote, e sempre simmetrica tra lato destro e sinistro dell’auto. Non manca poi un sistema di Torque Vectoring, e ci sono state delle belle modifiche al telaio. La nuova piattaforma ha permesso alla WRX di avere il 28% in più di rigidità strutturale rispetto alla precedente WRX del 2014, con la rigidità dei punti di fissaggio delle sospensioni aumentata del 75%.

Anche a livello meccanico c’è una bella novità, con l’adozione di un motore molto più grande. Si tratta infatti di un 4 cilindri boxer turbo da ben 2.4 litri, ben oltre i 2 litri della precedente. Il propulsore, poi, non è il classico EJ, ma fa parte di una nuova famiglia, la FA, che vedremo anche (in versione aspirata) sulla BRZ e sulla Toyota GR86. Il motore qui è ovviamente turbo, ed eroga ben 275 CV e 375 Nm di coppia. Il cambio? I clienti potranno scegliere tra l’ormai immancabile cambio automatico CVT Lineartronic, chiamato per l’occasione Subaru Performance Transmission, che ha una modalità “manuale” con 8 marce simulate e cambiate più veloci del 50%. Ma tranquilli: ci sarà di serie un bel cambio manuale a 6 marce dotato di RevMatching, e cambiate molto più veloci.

I cerchi saranno da 17 sulla versione base e 18 sulla più completa GT, che offre anche una grande novità: le sospensioni a controllo elettronico, presenti per la prima volta su una Subaru. Non sono ancora state ufficializzate le prestazioni, ma ci aspettiamo un’accelerazione molto svelta, con uno 0-100 km/h ben sotto i 5 secondi, e una capacità di andare forte sia su asfalto asciutto che bagnato che, ovviamente, sullo sterrato e sulla neve.

La nuova icona rallistica per i giovani. Ma Subaru WRX arriverà mai in Italia?

Come anticipato prima, ci sarà un nuovo allestimento top di gamma, il GT. Si tratterà del top della gamma WRX, che oltre alle sospensioni a controllo elettronico offrirà anche un selettore delle modalità di guida migliorato, che darà al guidatore oltre 430 opzioni di personalizzazione. In più, oltre ai cerchi da 18″ con gomme 245/40 saranno di serie anche i bellissimi sedili Recaro regolabili elettricamente. Non mancheranno, infine, un sistema audio Harman Kardon a 11 altoparlanti e l’EyeSight per le versioni automatiche.

E quando arriverà WRX nelle concessionarie Subaru? La data per l’inizio della commercializzazione della nuova Subaru WRX è stimata nei primi mesi del 2022… in America. La nuova WRX infatti dovrebbe arrivare solo sui mercati nordamericano e asiatico. E l’Europa? Visto però il successo in altri mercati del brand, c’è la possibilità che Subaru possa portare anche qui la nuova sportiva, o per lo meno la sportivissima WRX STI. La prossima Subaru Tecnica International avrà infatti circa 400 CV, e sarà la più sportiva e veloce di sempre… Almeno lei arriverà in Italia? Noi ci speriamo, e saremmo davvero intrigati nel provare questa berlina sportiva da 275 CV. E voi? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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