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Come è cambiato: la stampante

Breve storia della periferica dalle origini ai modelli 3D

Cari lettori, è bene non perdere le buone abitudini.

E così, prima di scoprire con una breve carrellata storica com’è cambiata la stampante per computer, diamone una definizione.

La stampante (o unità di stampa) è una periferica di output (cioè che riceve dati da un computer anziché immetterli in esso, come fanno le periferiche di input). Compito della stampante è quello di eseguire la stampa su carta di dati scelti dall’utente. E già si può notare ancora una volta come gli ultimi approdi della tecnologia richiederebbero un aggiornamento della definizione: basti pensare alle stampanti 3D.

Vediamo ora come è cambiata la stampante dalla sua introduzione a oggi.

Come è cambiata la stampante: gli antenati

Ne è passato di tempo, dall’invenzione della stampa con blocchi di legno, la cui origine viene fatta risalire alla Cina del settimo secolo.

Per individuare la nascita della stampante per computer dobbiamo fare un prodigioso balzo in avanti e riatterrare a metà dell’Ottocento. È in quell’epoca che possiamo individuare i primi antenati della stampante moderna: ci stiamo riferendo ai moduli di carta sui quali si imprimevano i segnali del telegrafo in codice Morse.

stampante

La nascita della stampante

Per scoprire come è nata e come è cambiata la stampante quale la intendiamo oggi, dobbiamo concentrarci sul biennio 1970-1971. È sorprendente, infatti, come nel giro di pochi mesi nascano e si sviluppino tre differenti tipologie di stampanti. Vediamole brevemente una a una, anche se per completezza di informazioni va aggiunto che molti datano la prima stampante addirittura al 1953. Si tratterebbe di un modello ideato dalla Remington Rand per il computer UNIVAC I.

La stampante ad aghi

La tecnologia a matrice di aghi fa la sua comparsa nel 1970 grazie a Centronics, ma i pochi aghi fornivano stampe sbiadite e poco definite.

Il salto di qualità è avvenuto con le stampanti LQ della Epson, che hanno introdotto la matrice a 24 aghi: tuttora in commercio, sono utilizzate anche per la stampa grafica.

La stampante inkjet

La stampante inkjet, o a getto d’inchiostro, è una tecnologia sviluppata da Casio a partire dal 1971. A essere impiegata è una testina piezoelettrica, che mediante il passaggio della corrente esegue una pressione sul foglio e permette la stampa dei dati.

Ma per capire come è cambiata la stampante inkjet occorre sapere che i primi modelli messi in commercio risalgono solo ai primi anni Ottanta del Novecento. Anche se alcuni indicano in Canon la prima azienda a proporre questa tipologia di stampante, i primissimi modelli a getto d’inchiostro comunemente riconosciuti sono quelli della serie Thinkjet dalla Hewlett Packard (HP).

La stampante laser

Va attribuita alla Xerox Corporation la nascita della stampante laser, tecnologia sviluppata tra il 1969 e il 1971. L’azienda statunitense, nata per la produzione di fotocopiatrici, avrà un posto particolare nell’immaginario di molti giovani italiani tra gli anni Settanta e Ottanta, grazie alla serie di fumetti Ranxerox. Digressione non casuale, che dà conto di come l’invenzione della stampante laser fu accolta come una piccola rivoluzione culturale.

L’idea venne nel 1969 a Gary Starkweather, dipendente e ricercatore dell’azienda. Occorsero ben nove anni prima dell’immissione sul mercato nel 1977 della Xerox 9700, la prima stampante laser destinata a un ambito commerciale.

Per capire la rapidità con cui è cambiata la stampante laser nei primissimi anni, basti pensare che nel 1979 IBM presentò IBM 3800, in grado di stampare sino a 20.000 righe al minuto.

Nel 1984 sarà poi la volta di Apple e HP.

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Le stampanti multifunzione

Da svariati anni ormai, in molti uffici e case trovano posto le stampanti multifunzione o all-in-one. Ovvero un unico blocco hardware che permette di stampare, fotocopiare, scannerizzare e (chissà chi ne fa ancora uso) inviare fax. E che è quasi sempre dotato di tecnologia wireless.

HP LaserJet Neverstop 1202nw 5HG93A, Stampante Multifunzione...
  • Connettività: USB + Ethernet + Wi-Fi
  • Stampa solo in bianco e nero, stampa fronte e retro manuale
  • Effettua scansioni e fotocopie, scansione fronte e retro manuale, senza caricatore automatico di documenti

Le stampanti 3D

Ma per capire come è cambiata la stampante, e soprattutto come cambierà, dobbiamo rivolgerci ai modelli 3D.

Brevettata nel 1986, la stampante 3D è entrata in uso solo negli ultimi anni. Nel 2014 un team di architetti di Amsterdam ha “costruito” una casa precedentemente elaborata in cantiere.

La stampante 3D permette infatti di realizzare oggetti tridimensionali grazie alla cosiddetta produzione additiva. Partendo cioè da un modello 3D digitale ed elaborandolo tridimensionalmente strato dopo strato.

Inutile dire quali enormi potenzialità abbia questa modalità di stampa, dall’ambito architettonico a quello medico (e non solo). Per ora, l’ostacolo più ingombrante resta quello dei costi, anche se altrettanto ingarbugliati sono i nodi della sicurezza sul lavoro e degli aspetti legali. Dal momento che, potenzialmente, con le stampanti 3D si potrebbe creare qualunque cosa, compresi oggetti tossici o armi.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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